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«Veterinari, più cautela con antibiotici negli animali per tutelare la salute pubblica»

Incontro formativo con due esperti alla sala congressi Veggioletta della Banca di Piacenza. Il presidente Cammi: «E' attraverso il rispetto delle norme igieniche basilari e un uso razionale del farmaco che è possibile iniziare a contrastare il problema»

Oltre 25mila decessi all’anno e la terza emergenza sanitaria al mondo: i numeri dell’antibioticoresistenza da anni stanno catalizzando l’attenzione del mondo scientifico. Il rischio per l’uomo è quello di vedere ridotta l’efficacia degli antibiotici disponibili e delle cure.
L’argomento è stato trattato all’interno del corso di aggiornamento “La corretta gestione del farmaco - normativa, gestione ed esempi pratici”, organizzato dall’ordine dei medici veterinari di Piacenza, che ha visto la partecipazione sia dei veterinari piacentini che di altre province. L’incontro, che si è tenuto sabato 19 gennaio alla sala convegni Veggioletta della Banca di Piacenza, ha avuto come tema centrale la prescrizione e l’uso corretto del farmaco in medicina veterinaria, con riferimenti agli aggiornamenti normativi. 

«E’ prevista una riduzione dell’uso degli antibiotici nella pratica medico-veterinaria ed aumenterà la tracciabilità del farmaco anche grazie all’introduzione della ricetta elettronica» hanno sottolineato Giovanni Re, docente di farmacologia e tossicologia presso il Dipartimento di Veterinaria di Torino, e Raffaella Barbero, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte. “La ricetta elettronica non modificherà la normativa sulla prescrizione - ha ribadito il dottor Giovanni Re, illustrando le disposizioni attuali - ma rappresenterà un nuovo modo di prescrivere un farmaco, restituendo il controllo al medico veterinario, pur con le limitazioni di legge».

«Accanto alla limitazione di utilizzo di alcuni farmaci - ha precisato la dottoressa Barbero - verranno sfruttati antibiotici meno recenti, ma che potrebbero rivelarsi efficaci anche per il loro scarso utilizzo negli ultimi anni». Una delle principali cause della diffusione della resistenza agli antibiotici è proprio l’uso non corretto di questi farmaci, anche nell’ambito veterinario. 

Rischi di trasmissione possono derivare tra l’altro dal consumo di alimenti, anche vegetali, o dal contatto con animali. «E' attraverso il rispetto delle norme igieniche basilari e un uso razionale del farmaco che è possibile iniziare a contrastare il problema - afferma Medardo Cammi, presidente dell’ordine dei medici veterinari di Piacenza - Ogni trattamento farmacologico di un animale richiede grandi competenze sia cliniche che normative che solo un medico veterinario può avere».

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