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"Vittorio Emanuele", rosso da 1,2 milioni di euro a causa del Covid

Sono stati 62 i decessi nel corso del 2020 nelle strutture dell'Asp "Città di Piacenza", in gran parte sospetti Covid. Ma l’amministratore Caperchione rilancia con l’allargamento dei posti: «I 90 posti nel pensionato albergo hanno un costo di 9 milioni di euro»

Bilancio pesantemente in perdita per l’Asp “Città di Piacenza” (come per altre case di riposo e strutture protette quest’anno) che già nel 2014 si era trovata a dover ripianare un “rosso” da 1,6 milioni di euro. La società di servizi alla persona, al 94% del Comune di Piacenza, che ha in gestione il “Vittorio Emanuele”, era quasi arrivata al pareggio di bilancio nel 2018 – dopo un lungo piano di risanamento - con soltanto 84mila euro di passivo. A complicare i piani ci si è messo un 2019 difficile sul piano del personale, poi, l’emergenza Coronavirus ha reso disastroso il quadro economico, oltre che drammatico sul piano delle perdite umane. Ne ha discusso la commissione consiliare 4, convocata per ascoltare l’amministratore unico di Asp Eugenio Caperchione e la direttrice Cristiana Bocchi.

L’Asp al 1 di gennaio 2020 aveva in gestione 216 posti accreditati per anziani, più 22 nella casa residenza anziani privata “Agave”. Cinquanta i posti per disabili nel centro diurno, 40 quelli negli appartamenti, 4 nella residenza Santa Chiara, 21 appartamenti nel condominio solidale, 16 minori non accompagnati, 175 migranti, più le attività in carcere.

Il Covid è stata una delle strutture protette maggiormente in sofferenza durante la prima ondata di Covid. Dall’inizio della pandemia 62 Eugenio Caperchione-2sono stati i decessi, 17 quelli accertati Covid. «Gli altri sono sospetti Covid – ha spiegato Caperchione -, e sono comunque tanti. L’impatto di questa disgrazia c’è stato anche su quelli che sono rimasti a lavorare e vivere all’interno del Vittorio Emanuele».

Caperchione ha assunto l’incarico a dicembre (scelto dal sindaco Patrizia Barbieri e dall'assessore Federica Sgorbati), sostituendo Marco Perini. «Nel 2019 abbiamo registrato 334mila euro di perdite. Il rosso è dovuto al personale (ad oggi di 233 unità): abbiamo avuto tanti pensionamenti, trasferimenti all’Ausl di personale assunto da loro, sostituzioni per maternità e altre situazioni. Abbiamo dovuto utilizzare molto lavoro interinale per coprire i buchi e ciò ha provocato lo sbilancio».

Poi, da marzo, tutto è cambiato. «Il Covid ha caratterizzato non solo le vite e i decessi di molti, ma anche impattato sui servizi e sui conti della società. I letti vuoti non li abbiamo occupati, abbiamo sospeso l’attività del bar. Tutti hanno lavorato in prima linea, anche gli amministrativi, è stato pesante questo anno così intenso. Ci sono stati costi in più per l’igiene, la sanificazione, i dispositivi, ma soprattutto sono mancate le entrate, non avendo sostituito i posti liberi».

La stima del nuovo rosso, per il 2020, è di 1 milione e 200mila euro. «Ma mai come quest’anno – rileva Caperchione - fino all’ultimo non si può fare una previsione di bilancio corretta. Il bilancio è stato fatto appena prima della seconda ondata, quando questa era annunciata ma ancora non verificata. Ad esempio ipotizzavamo di riempire un po’ di più le strutture di ospiti, ma poi non l’abbiamo fatto». «La Regione ha riconosciuto una serie di risorse economiche per fronteggiare i problemi delle Asp, di cui abbiamo tenuto conto in questo bilancio. Copre i posti accreditati (non quelli dell’Agave) ma i tempi dei ristori sono incerti». «Ci sono risorse economiche – ha aggiunto il prof. Caperchione - che non recupereremo mai di quest’anno. La situazione economica però non deve aggravarsi ulteriormente. Il Comune ci dia una mano per rimediare a questa situazione».

L’Asp ha provato a tracciare un quadro triennale. «Però non sappiamo tante cose – è la precisazione dell’amministratore unico -, è come chiedere a qualcuno adesso se farà le vacanze di Natale o di Pasqua da qualche parte». Oltre all’1,2 milioni di euro di passivo per il 2020, i conti denunciano una perdita di 350mila euro nel 2021 e di 55mila euro nel 2022.

Altre due riflessioni dell’amministratore. «C’è da recuperare morosità. Qualcuno pensa che siamo ancora un ente di beneficenza. È antipatico che qualcuno se ne approfitti, abbiamo aperto dei contenziosi per recuperare risorse. Siamo carenti nell’attrarre fondi europei, altre Asp si fanno finanziare cose che questa struttura non è mai riuscita a fare».

Ma Caperchione rilancia sul progetto di allargare i posti dell’Asp, percorso iniziato nel 2015. «Ci vorrebbero 9 milioni di euro per garantire 90 posti in più nell’ex pensionato albergo per una nuova struttura per anziani. Servirebbero per rispondere ai bisogni della città. Ci vogliamo provare, bisogna coinvolgere di più le istituzioni e le banche per un finanziamento». «Bene la proposta di allargare i posti – ha detto Mauro Saccardi (Misto) in commissione 4 - la popolazione invecchia e c’è bisogno». «Bene il progetto dei posti in più – è il commento del capogruppo Lega Carlo Segalini - ma mi sembra molto fumoso se non arrivano i soldi da Ue e Regione per fronteggiare la situazione».

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