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Piacenza cerca volontari per la fase 2 del primo vaccino Covid italiano

Lo studio è promosso da ReiThera in collaborazione con lo Spallanzani. L'Ausl "arruolerà" tra i 30 e i 40 pazienti, per candidarsi è necessario scrivere una mail

Piacenza recluta volontari per la fase 2 di sperimentazione del primo vaccino italiano. Su 26 centri coinvolti a livello nazionale nel progetto, tre sono in Emilia-Romagna: si tratta delle Aziende ospedaliero-universitarie di Parma, Ferrara e, per l'appunto, dell’Azienda Usl di Piacenza.  Lo studio è promosso da ReiThera, azienda biotecnologica che ha sviluppato e produce il vaccino, in collaborazione con l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”. Dopo la conclusione della fase 1, le tre Aziende emiliano-romagnole parteciperanno alla successiva con l’obiettivo di valutare la sicurezza e l’efficacia del prodotto. «Anche in questa sperimentazione l’Emilia-Romagna è in prima fila» commenta l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini. «Il fatto che tre centri della nostra regione, e tre nostri valenti professionisti, siano stati individuati e coinvolti ci riempie di orgoglio. Allo stesso tempo - prosegue l’assessore - questa nuova opzione di prevenzione contro il Covid, per di più tutta italiana, è un’ulteriore speranza di chiudere i conti definitivamente con questo virus, il più presto possibile. Nel frattempo, continuiamo ad impegnarci al massimo per procedere con i vaccini di cui già disponiamo». Lo studio sarà condotto a Piacenza da Mauro Codeluppi, direttore di Malattie Infettive. «Anche il nostro reparto parteciperà a quest’importante sperimentazione - evidenzia - che ha lo scopo di arrivare alla registrazione del vaccino italiano. Il grande sforzo profuso dal nostro personale sanitario nella prima ondata, in grado di sostenere il peso assistenziale e insieme l’attività di ricerca, ha costituito la premessa per essere tra i centri sperimentatori. Ringrazio sin da ora i volontari, tutto il personale aziendale coinvolto nello studio e la Direzione tutta per il supporto al nostro lavoro. Possa essere questa un’occasione di impegno e di meritato orgoglio per quanto fatto e per i progetti attuali e futuri».

Chi si può candidare alla sperimentazione clinica - Possono partecipare al progetto volontari - in buona salute o con una patologia cronica pregressa stabile -, maschi e femmine, di età maggiore di 18 anni. Ognuna delle tre Aziende “arruolerà” tra i 30 e i 40 pazienti. Non possono invece partecipare persone che hanno contratto un’infezione da Sars-Cov-2 confermata da test molecolare, individui affetti da malattie gravi, donne in stato di gravidanza o in allattamento, persone che hanno donato più di 450 ml di sangue nei 3 mesi precedenti e chi ha ricevuto un qualunque altro vaccino, ad eccezione di quello influenzale, nei 30 giorni precedenti. Ulteriori valutazioni sui criteri di inclusione ed esclusione dallo studio saranno effettuate insieme a un medico dello staff. La partecipazione alla sperimentazione clinica durerà circa 2 anni; ai partecipanti sarà richiesto di presentarsi al centro clinico almeno 7 volte durante questo periodo. Nella fase 2 la sperimentazione è divisa in tre “bracci ciechi”: questo significa che i volontari non sanno cosa verrà loro somministrato. A un terzo di loro sarà inoculato il vaccino in due dosi (come avviene con Pfizer), a un altro terzo il vaccino in un’unica somministrazione (più una dose placebo per la seconda somministrazione) e a un terzo ancora solo il placebo.

Come partecipare - A Piacenza, per candidarsi, è necessario scrivere una mail a piacenza.fase2.reithera@ausl.pc.it con i propri dati anagrafici e un numero di telefono. L’indirizzo sarà attivo fino al raggiungimento del numero sufficiente di candidati. Le persone prenotate saranno poi ricontattate per le successive fasi dello studio. Informazioni sul sito www.covidpiacenza.it. 

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