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Ztl allargata e zone 30, i dubbi dei piacentini sulle rivoluzioni dettate dal Pums

Il piano urbano di mobilità sostenibile fa discutere i nostri lettori. «Si rischia di trasformare il centro storico in garage, perché pedonalizzare anche piazza Casali?». C’è chi segnala “buchi” nella Ztl. «Via Martiri della Resistenza a 30 all’ora?»

Chi in centro ci lavora è perplesso. «Il traffico si ammasserà – osserva Manuel Mevolli - sulle uniche tre vie che ci sono. Gli artigiani come me avranno sempre più difficoltà ad andare in centro, perché fare i pass giornalieri sono una perdita di tempo per noi e fare quelli annuali è diventato più complicato visto che dobbiamo presentare almeno 5 fatture di lavori compiuti eseguiti in zona Ztl nell' ultimo anno...Poi però con un permesso girano tre targhe...Geni del male». Anche Marzio Sisti segnala alcune furbizie. «Ok allargare la Ztl, ma occorre mettere ordine a quanto c'è. Vi sono "buchi" che permettono a tutti di entrare in Ztl senza alcun problema, mancando le relative telecamere. Via Scalabrini e dintorni (vicolo Gandine, Via Gaspare Landi, ecc.) sono impestate di auto parcheggiate senza permesso. L’accesso da via Stradone Farnese in via Mochi (piccola via che porta in via Landi e da, qui in via Gandine e via Scalabrini), non è controllato da telecamere, nonostante, sul cartello che indica la Ztl, ci sia scritto "telecamere in azione". Quindi il colmo, un cartello falso».

«Ma quale mobilità sostenibile? Tutte scuse – è il pensiero di Raf Baron - per incassare i pass dai residenti nelle nuove Ztl». Enza Maserati è dubbiosa sui pass dati anche alle auto più inquinanti ma a costi maggiorati: «Però se paghi puoi inquinare…». Si tocca anche un tema spinoso: il futuro dell’auto e l’inquinamento che produce nell’aria. «Dal 2030 il blocco diesel euro 6? Se adesso rispetta le normative perché tra dieci no?», si chiede Marco Boni. Più aperta a parlarne la cittadina Giandanese Nigra: «La Ztl allargata ci può anche stare ma cercherei di fornire la città di autobus che non inquinano come mille auto alla volta».

Una delle rivoluzioni più drastiche del Pums è quella di trasformare tutta la città di Piacenza, compresi i quartieri più periferici come la Besurica, in zona 30. «Se se…a momenti siamo su un circuito di Formula Uno», commenta Xavier Vera. Non ci crede neanche Antonella Laterza: «Come far morire una città...oppure come far arricchire chi gestisce i trasporti pubblici. Borghetto Ztl, certo, 30 km/h...come no..ma va mo là!». «Fatemi capire – interviene anche Laura Volpicelli - ho letto bene? Vogliono mettere il limite di 30 all'ora in tutta la città? Vi prego ditemi che ho avuto uno svarione e ho letto male». «Nella mia zona – spiega Vito Lombardo - tra via Manfredi e via Veneto, la zona 30 non la rispetta nessuno e se faccio segno di rallentare mi mandano a quel paese»

I cambiamenti suggeriti dal Pums per Piacenza sono rivoluzionari. Altre città hanno già svoltato in questa direzione, ma qualora l’Amministrazione scegliesse questa strada, sarà inevitabile un lungo processo di adattamento e ambientamento. Dovranno cambiare anche molte abitudini dei piacentini. «Capisco e condivido la Ztl – interviene Paolo Pisaroni - però come in tutte le cose ci vuole buon senso e equilibrio. Sarebbe un discorso lungo, il troppo stroppia e Piacenza diventa una fortezza chiusa poi. Sinceramente vedo un’esagerazione». «Una volta che decidono soluzioni in linea a paesi più sviluppati – è il parere un po’ duro di Andrea Rocca - che ecco che i cervelli motorizzati urlano la propria ignoranza». Di certo non l’hanno presa bene anche coloro che abitano in provincia ma lavorano in centro storico tutti i giorni. «E per chi viene – osserva Sonja Milanesi - da fuori città? O quando piove? O quando siamo sotto zero?».

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