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Dicembre 1894: ecatombe di tacchini in città

In un mondo che va forte, troppo; che pretende di continuare a voltare pagina senza fermarsi a pensare, può valere la pena di riflettere su briciole di fatti accaduti oltre 120 anni fa. C'è ne dà l'opportunità, il libro "Sei anni di vita piacentina (1894 -1899) giorno per giorno", a cura di Corrado Sforza Fogliani e di Antonietta De Micheli

DICEMBRE

1 - da "Libertà": E' da qualche giorno in città ed ha preso alloggio al Cavalletto un impresario teatrale di Ravenna, il quale pare disposto ad assumere gli spettacoli del nostro Municipale.

2- da “Libertà": Bestiame introdotto e macellato nel pubblico macello durante il mese di novembre: buoi e manzi 152; vacche e tori 1; manzetti 1; vitelli 150; pecore e capre 63; agnelli e capretti 64; equini 130; porci 302.

3 – da “Libertà”: con oggi vengono riaperte al pubblico le Cucine economiche. Ogni razione di minestra e polenta vale 10 cent. La distribuzione avviene alle 12 di ogni giorno feriale.

4 - da “Libertà”: oggi ricorre la festa di Santa Barbara. Gli ufficiali del genio e dell'artiglieria solennizzano la festa con banchetti. La tradizione vuole che le ceneri della santa riposino in S. Sisto, famoso per le sue reliquie.

Da "Il Progresso": "Se è proprio vero che 'ì”Sotto acqua fame e sotto neve pane" è indubitato che nella prossima stagione agricola dobbiamo aver pane fin sopra i tetti, dal momento che di neve ne andiamo godendo senza risparmio".

7 - da "Il Progresso": "Piacenza Cesare Cantù. Anche da Piacenza partirono ieri per Milano telegrammi e lettere di felicitazioni a Cesare Cantù, che ieri appunto compiva 90 anni essendo nato il 5 dicembre 1804.

Muore dopo breve malattia il conte Stefano Marazzani Visconti di Paderna, presidente dei Canottieri Nino Bixio. Aveva 48 anni. Studioso di cose patrie e appassionato di antichità, fu lui a ricomprare le aste delle insegne farnesiane che il Comune di Piacenza anni fa aveva lasciato vendere altrove.

8 - da "Il Progresso": Esce la cronaca in sostituzione di “val d’Arda” organo degli interessi economici di Fiorenzuola, tipografia Il Progresso.

da "Libertà": "Leggiamo nei giornali di Genova che Angelo Cabrini già redattore del "Progresso" di qui ed ex segretario della locale Borsa del lavoro, riparato a Ginevra in seguito alla sua condanna al domicilio coatto, venne da quel tribunale condannato a 10 mesi di reclusione e a 500 lire di multa per un articolo da lui pubblicato sull’”Era nuova”.

10 – da “Libertà”: hanno inizio oggi le scuole serali per gli operai.

Da "Il Progresso": Una ecatombe di tacchini. Ieri l'altro entrarono in città oltre 1.300 tacchini, in gran parte acquistati poi dalla nota ditta Bernardinelli di Casalpusterlengo per l'esportazione sulla piazza di Londra. Un solo negoziante, reduce da Rivergaro, il mercato principale di tacchini della provincia, ne daziò 400 alla Barriera di S. Raimondo. Una vera ecatombe!

12 da "Il Progresso": "Santa Lucia! Quante aspirazioni, quanti desideri e quante delusioni non racchiude il nome di questa santa benedetta e sospirata!”. Il giornale informa che fanno buoni affari i negozi Bergonzi, Adamino, Grandi, Ambrogio, Meriggi, Rovati, sorelle Grandi, Piccoli, La Lombarda, Ghelfì, Tomba, Gonni. Si ricorre anche alle ditte: Fracassi, Mensi e Dosi, Nastrucci e Campominosi.

14  da "Libertà”: si discute oggi il processo per furto (avvenuto ai primi di ottobre) ai danni della marchesa Taffini. L'imputato Federico Begni viene condannato a 11 mesi e giorni 20 di reclusione in una casa di correzione, essendo ancora minorenne.

15 da "il Progresso"; L'antica fabbrica di zolfanelli della ditta Salvi e le nuove tasse. Chiusura della stessa: operai senza lavoro. Causa le nuove tasse sui fiammiferi correva voce ieri l'altro che la Fabbrica Salvi di zolfanelli, una delle più antiche d'Italia, fondata in Piacenza nel 1851, fosse lì lì per chiudere. Il direttore della stessa ci assicurò con dolore che si è veramente presa la determinazione di chiudere la fabbrica".

... confrontando la cronaca di allora con quella di oggi possiamo dire di essere diversi?  Alla domanda il prof. Ferdinando Arisi in occasione di una precedente cronologia degli stessi autori, rispondeva che ci sono motivi per pensarlo, ma non ne mancano per negarlo. Siamo migliori? "Forse che sì forse che no", com'è scritto nella pietra d'angolo d'una bella casa di via Campagna.

Dicembre 1894: ecatombe di tacchini in città

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