rotate-mobile

Gennaio 1897, paura per la piena del Po e per le frane in Valtidone e Valnure

In un mondo che va forte, troppo; che pretende di continuare a voltare pagina senza fermarsi a pensare, può valere la pena di riflettere su briciole di fatti accaduti oltre 120 anni fa. C è ne dà l’opportunità, il libro Sei anni di vita piacentina (1894 -1899) giorno per giorno, a cura di Corrado Sforza Fogliani e di Antonietta De Micheli

16- 31 gennaio 1897

16 – da Libertà: Il Prefetto e tutta la sua famiglia vengono colti da malore a causa delle esalazioni di gas dovute al cattivo funzionamento del calorifero che riscalda la sala del Consiglio provinciale, calore che attraverso soffioni passa per gli appartamenti del Prefetto. Proprio a causa del cattivo funzionamento di questi soffioni, il Prefetto e altre persone della famiglia oggi sono obbligati a letto indisposti. L'ingegnere della Provincia, dopo un sopralluogo, ordina la chiusura del condotto e dà disposizione per la realizzazione di un nuovo impianto.

17 - da Libertà: Ieri notte a Tollara d'Olmo (Farini d'Olmo) certo in seguito alle insistenti piogge di questi giorni, smossosi nuovamente il terreno, dove avvenne la nota frana di due anni fa, crollarono cinque case. Nessuna disgrazia di persone pare; ma la desolazione in molte famiglie. Intanto la pioggia continua e la frana minaccia.

19 - da Libertà: Per le continue piogge il Po è sempre in grande piena, e iersera segnava all'idrometro m. 5,80. Il ponte in chiatte è stato rotto; temesi qualche straripamento.

20 - da L'Amico del Popolo: Molta gente ieri accorse al Po ad assistere dal ponte in ferro allo spettacolo della piena del massimo fiume della nostra penisola; spettacolo imponente e nello stesso tempo spaventoso, giacché, al vedere quell'immensa quantità d'acqua, che con vertiginosa corsa trasporta alberi, legnami, attrezzi di campagna, col pensiero si corre là dove uscita dai propri confini, è  causa di gravissimi danni e di desolazione, rovinando tutte le seminagioni che i poveri contadini avevano preparate con tanti stenti e fatiche.IMG_5897 (2)-3

22- da Libertà: Riunione per la Banca Cattolica. Assisteva anche il Vescovo mons. Scalabrini, il quale esortò soprattutto alla concordia. Vennero fatte alcune proposte e introdotte diverse modifiche nello Statuto. Si procedette quindi alla nomina del Comitato provvisorio incaricato dei preparativi e degli incombenti di legge per l'apertura della Banca. Erano presenti circa settanta azionisti e riuscirono eletti l'avv. Giovanni Conti, Giuseppe Romagnoli, il m.se Volpelandi, il c.te Carlo Radini Tedeschi, don Antonino Saletti.

23 - Libertà riferisce di frane che, a causa delle insistenti piogge, minacciano diversi luoghi della provincia. A Trebecco (di Nibbiano) s'è mossa una profonda frana lunga oltre due chilometri e larga quasi mezzo chilometro. Mette pietà il vedere tanta ruina. Certe famiglie hanno la totalità dei loro beni investiti dalla frana e distrutti!  A Tollara d'Olmo la frana continua a portare guasti. Sino ad ora sono quattro le case crollate e due le cascine; altre sono minacciate seriamente di rovina. Stazionaria la frana di Biana, mentre giunge notizia da Ottone che il villaggio di Campi minaccia di franare.

24 - da Libertà: Il distinto artista Stefano Bruzzi, nuovo docente nel nostro Istituto d'Arte, e che già ha mandato quattro suoi quadri (Pascolo sull'Appennino - Un viottolo - In montagna - Alla sorgente) alla mostra fiorentina, sta ora attendendo a dare le ultime pennellate ad un suo quadro di più grande formato e di importanza maggiore per concorrere alla seconda e prossima esposizione internazionale di Venezia.

25 - Libertà: Dopo tanto minacciare, per quanto si sperasse ancora che non potesse avvenire, la frana di Biana è caduta, ieri alle 17, improvvisamente. La cosa non sarebbe avvenuta così presto, forse, se in questi ultimi giorni la pioggia non fosse stata così insistente. La frana è colossale: una buona parte della montagna detta Chiappaia di Biana si staccò.

26 - da Il Progresso: Stamane vennero distrutti ben cinque cavalli del 21° artiglieria morti di male contagioso. Decisamente sono centinaia di cavalli all'anno che muoiono in quella caserma.

27 - da 'L'Amico del Popolo': In via Tre Ganasce, di fronte la farmacia Pulzoni, c’è una casa, rifabbricata non è molto, la quale da rossa infuocata che era per una contravvenzione giustamente inflittale, si ricoprì di bianco e pare che voglia restare eternamente tale. Non sarebbe bene che si adornasse un tantino di qualche altro colore? Che ne dice la Commissione apposita d'edilizia?! Ci sembra questione di regolamento e di decenza.

28 - da Libertà: Oggi stesso, secondo tutte le probabilità si giungerà a Carpaneto colla costruzione della nuova linea tranviaria. I lavori che erano stati interrotti momentaneamente a S. Giorgio saranno ripresi nella entrante settimana.  Così che si crede che ai primi di marzo potrà aver luogo l'inaugurazione di questo imponente tronco tranviario, che è destinato a portare un maggiore sviluppo al commercio della nostra Provincia.

30 - da Il Progresso: Molti cani idrofobi, sono stati uccisi in provincia e qualcuno s'aggira ancora nei paraggi di Ponte dell'Olio. E' una cosa grave. Ma di chi la colpa? Delle autorità e degli uomini. Delle autorità perché se esse imponessero una forte tassa ai cani e nulla alle cagne, si toglierebbe uno dei pericoli costanti e permanenti per la gente; degli uomini perché, specie in campagna, maltrattano orribilmente questi animali, non dando loro né da mangiare né da bere, anzi mettendoli a sassate e spaventandoli quando escono dal loro nido. Infami violenze che si commettono soltanto laddove si fa tanto inutile pompa di decantata civiltà. All'estero, per esempio, non c'è alcun caso di idrofobia.

... confrontando la cronaca di allora con quella di oggi possiamo dire di essere diversi?  Alla domanda il prof. Ferdinando Arisi in occasione di una precedente cronologia degli stessi autori, rispondeva che ci sono motivi per pensarlo, ma non ne mancano per negarlo. Siamo migliori? Forse che sì forse che no, com’è scritto nella pietra d angolo d una bella casa di via Campagna.

Gennaio 1897, paura per la piena del Po e per le frane in Valtidone e Valnure

IlPiacenza è in caricamento