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Vicino a te non ho paura

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A cura di Luana Carini

L'alimentazione di cani e gatti: i miti da sfatare. Ecco come, quando e soprattutto cosa

La gestione di un corretto apporto dietetico per i nostri animali, cani o gatti che siano, rappresenta un argomento ostico e difficoltoso, con molti punti ancora da chiarire e linee guide discordanti. Oggi cerchiamo insieme di affrontare questo dilemma, di fornire alcuni mezzi di screening grossolani per la scelta, nel limite del possibile, garantendo la salute dei nostri cani e gatti

La gestione di un corretto apporto dietetico per i nostri animali, cani o gatti che siano, rappresenta un argomento ostico e difficoltoso, con molti punti ancora da chiarire e linee guide discordanti. Oggi cerchiamo insieme di affrontare questo dilemma, di fornire alcuni mezzi di screening grossolani per la scelta, nel limite del possibile, garantendo la salute dei nostri cani e gatti.

Esistono in commercio innumerevoli proposte dietetiche da seguire: un pressing mediatico costante che ci pone di fronte a troppe scelte o varianti e che rende difficoltoso anche il normale acquisto dell’alimento. Sfatiamo assolutamente il mito che gli animali devono necessariamente avere una dieta variegata, composta da diverse fonti proteiche o ancora peggio correlata all’alimentazione domestica casalinga, somministrando la medesima qualità e quantità di quello che viene consumato a tavola. Per cani e gatti, nel corso degli anni, sono stati effettuati vari studi comparati tra differenti marche alimentari, tutte considerate totalmente complete ed appropriate per garantire un corretto supporto nutrizionale. Le diete che sono commercializzate ed acquistabili presso i negozi per animali, sono nate tenendo in considerazione i diversi fabbisogni metabolico-clinici dei nostri pazienti. Non dobbiamo a volte farci illudere da mezzi pubblicitari poco trasparenti o fuorvianti, basati sulla concorrenza mangimistica, più che sul benessere reale del nostro animale.

Oggi purtroppo si ha la tendenza a sovralimentare cani e gatti, lasciare a disposizione sempre cibo durante tutta la giornata o peggio incrementare la somministrazione durante i pasti familiari, facendo sempre cadere qualcosa dalla tavola, come premio o contentino che però può danneggiare la salute e fornire esempi comportamentali errati, soprattutto durante l’accrescimento di un cucciolo.

Ogni animale dovrebbe assumere una quantità di cibo fissa, umido o secco, in rapporto all’età, ai fabbisogni nutrizionali, ma soprattutto al peso corretto. Questo concetto è molto importante soprattutto per i cani, dove l’obesità purtroppo rappresenta una piaga dilagante nel nostro Paese, che predispone a malattie gravissime metaboliche, oltre al conosciuto diabete, che portano ad una progressiva degenerazione epato-renale, con conseguenze gravi a livello articolare e discale - caratteristiche anche degli esseri umani - di tipo degenerativo e spesso irreversibili.

Gradualmente questo problema sta interessando anche i gatti, con situazioni quasi al limite dell’incredibile, quando si presentano in ambulatorio o in clinica soggetti con pesi che sfiorano i 10 Kg. Questo fattore sconfortante è prevalentemente da associare alla tipologia di vita condotta, casalinga o meglio considerata “da divano”, dove trascorrono la maggior parte delle ore coricati a riposare.

Non esistono più i tipici felini cacciatori, che vivono prevalentemente fuori e consumano molte energie nel gioco e nella predazione. L’adeguamento quindi della tipologia alimentare è stato necessario per modificare i normali apporti calorici forniti con le vecchie diete, con alimenti completi a basso apporto calorico, per affrontare le malattie oggigiorno più frequenti in cani e gatti e prevenirne l’insorgenza e ritardare l’invecchiamento dei tessuti. E’ ugualmente importante conoscere alcuni punti cardine sull’alimentazione, tali da poter evitare grossolani errori con irrimediabili conseguenze.

  • Non dare assolutamente MAI ossa a cani e gatti, piccoli o grandi, da brodo o da gioco, perché possono provocare gravi gastroenteriti con stati di malessere, vomito e sangue nelle feci, nei casi più gravi shock ipovolemico, o perforazione intestinale.
  • Effettuare, in particolare nei cani, almeno due pasti al giorno: MAI concentrare la somministrazione dell’alimento in un’ unica volta. Questo può creare dismicrobismi intestinali, predisporre nei cani di grossa taglia a torsione gastro-splenica per un’eccessiva voracità nell’assunzione del cibo con introduzione di acqua e aria in modo inappropriato.
  • Effettuare nei cuccioli almeno 3-4 pasti al giorno fino al sesto mese di età con un mangime specifico puppy o junior se cani e kitten nei gatti, mantenendone due terminato l’accrescimento con un mangime bilanciato per adulti.
  • I gatti NON sono piccoli cani, quindi non vanno trattati come tali nella somministrazione alimentare: generalmente si preferisce consigliare una linea dietetica secca, basata su crocchette, ma nulla esclude di poterla incrementare o meglio supportare da umido di medesima qualità.
  • Non si deve MAI cambiare marca in continuazione, può danneggiare la mucosa intestinale, predisporre ad intolleranze o allergie, patologie gastrointestinali,  il passaggio va effettuato sempre in modo graduale in circa una settimana, per dare tempo al metabolismo di abituarsi alla nuova fonte proteica.
  • L’alimentazione casalinga, quando si decide di somministrare solo quella, deve essere supportata da un consulto veterinario esperto per bilanciare le dosi e scegliere le fonti proteiche corrette, considerando anche gli apporti vitaminici da aggiungere, se necessario. Logicamente è sbagliato fornire sia alimentazione di tipo commerciale che derivante dagli scarti culinari domestici, soprattutto in animali con patologie pregresse. Un’alimentazione casilinga corretta si basa principalmente su fonti proteiche di carne o pesce, cotta bollita in assenza di sale, con verdure e riso scotto lavato sotto acqua fredda, evitando condimenti, coloranti e conservanti di vario genere.
  • Esistono prodotti tossici per i nostri cani e gatti, che vanno assolutamente evitati come cioccolato, uva, uvetta, aglio e cipolla. Inoltre andrebbero evitati totalmente o almeno usati con molta moderazione zucchero e sale. Negli anziani, in particolar modo con patologie cardiovascolari in anamnesi, il sale deve essere bandito ed è meglio preferire una fonte di proteine più nobile da fornire.
  • Nei gatti soprappeso non si deve lasciare a disposizione l’alimento durante l’arco della giornata, come invece si tende a fare normalmente in un gatto adulto normopeso (si regola autonomamente nell’assunzione del cibo), ma vanno fissati orari prestabiliti in dose bilanciata come riportato sul retro delle confezioni mangimistiche serie. La dose totale non è da considerarsi sul peso attuale del gatto, ma su quello ideale, da suddividere poi per il numero di pasti giornalieri che effettua. Inoltre meglio prediligere una linea a ridotto apporto calorico o per obesi.

Non è facile decidere il corretto apporto nutrizionale dei nostri amici a quattro zampe, commerciale o casalingo che sia, si devono però conoscere le principali malattie emergenti, prevenirle o curarle con un’alimentazione bilanciata, SEMPRE supportata da un consiglio veterinario. Nessun mangime è in grado di fare miracoli, ma va solo usato in modo razionale e corretto, eliminando errori grossolani e pubblicità ingannevoli.

Ogni specie, età, razza e patologia diagnosticata necessita di una dieta equilibrata, da non variare né incrementare in modo autonomo, per evitare di arrecare ulteriori danni. La salute di cani e gatti spesso rispecchia quella dell’uomo: si stanno gradualmente umanizzando e le malattie più diffuse nel 2014 che per noi coincidono con le loro e come tali vanno trattate nel migliore dei modi, con mezzi all’avanguardia, ma il supporto dietetico può dare il giusto contributo.

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