rotate-mobile
Vicino a te non ho paura

Vicino a te non ho paura

A cura di Luana Carini

La cicatrice indelebile

Una frase importante ci spiega perché i cani vivano meno dell’uomo: durante la loro vita sanno già come regalare amore al prossimo. Invece all’essere umano, a volte, non basta neppure un’intera esistenza

Anche oggi purtroppo sono qui a raccontarvi una storia o meglio a raccontare a me stessa di una splendida vita che purtroppo non è più tra noi.

Quanti di voi diranno «Ma sì ancora un cane» oppure «Basta con questi tristi racconti». Avete perfettamente ragione ma non posso e non voglio farlo. In primis perché loro sono carissimi amici con cui ho condiviso parecchi momenti negli ultimi due anni, e soprattutto perché merita di essere ricordata così: la nostra Nina.

Scontato dire quanto i loro proprietari la amassero, come ogni persona dovrebbe amare il proprio animale, ma loro sono persone speciali, in grado di donare tutto per gli altri; sono altruisti ma soprattutto coraggiosi ad aver intrapreso un percorso così lungo e pieno di ostacoli. Io stessa, nonostante sia un medico veterinario, forse mi sarei fermata molto tempo prima.

Sembra facile, come in ogni cosa, giudicare solo dall’esterno, pensare che un cane debba essere trattato da bestia e non da persona. Considerando poi tutte le sofferenze umane ed i catastrofici eventi, naturalmente ogni cosa passa sempre in secondo piano.

E’ vero, ci sono tantissime cose su cui ragionare, con cui fare i conti quotidianamente, per cui piangere e soffrire, ma, a mio avviso anche la perdita di un membro della famiglia (anche a quattro zampe) può essere in parte considerata tale. Credo sia giusto però, nonostante tutto, rendere un omaggio sincero ad Isabella e Massimo che hanno combattuto fino a ieri per rendere la vita migliore a Nina, privandosi di tantissime cose, rinunciando a passioni personali e alla costruzione di un futuro insieme.

Abbiamo vissuto a stretto contatto, tra alti e bassi, per più di due anni: prima con Billo cagnolone cardiopatico grave che è riuscito, grazie alla sua forza di volontà, ad arrivare alla veneranda età di 17 anni. E poi c’è - o meglio dire c’era - Nina, sempre attenta con quel suo sguardo furbo e gli occhi dolcissimi, espressivi e vivaci che sono poi diventati una supplica per convincervi a lasciarla libera. L’avete curata al meglio garantendole un supporto farmacologico costante ma soprattutto affettivo. Vi ha riempito la vita per 8 anni, soprattutto a te Isa durante i momenti più difficili, sempre troppo poco per un animale. 

Una frase importante ci spiega perché i cani vivano meno dell’uomo: durante la loro vita sanno già come regalare amore al prossimo. Invece all’essere umano, a volte, non basta neppure un’intera esistenza.

Aq-92KTPdpQ-Qy9IA0Hda5iTZfRMwI2STetgwneiFfeJ-2Anche ora che non sarà più fisicamente vicino a te Isa, ti seguirà in ogni passo della tua vita, continuerà a donarti amore incondizionato, rimarrà sempre nei tuoi pensieri oltre che nel tuo cuore. Non potrai più proteggerla, ed è questa la cosa che ancora mi fa male pensando al momento in cui anche io, come comune proprietario e non come veterinario, ho deciso di salutare per sempre il mio fedele compagno di una vita. Sarei bugiarda a dirti che non mi sento ancora adesso in colpa anche dopo 4 anni, ma so che è stata la scelta giusta.

Voglio credere che non finirà tutto qui, mi piace immaginare come possa cambiare la loro vita in meglio, e sono sicura che noi tutti cambieremo con loro, con l’unica differenza che porteremo per sempre una cicatrice indelebile sul cuore. 
Un abbraccio grande a due meravigliose persone, nonché amici: Isabella e Massimo.

Si parla di

La cicatrice indelebile

IlPiacenza è in caricamento