rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Vicino a te non ho paura

Vicino a te non ho paura

A cura di Luana Carini

Pet Therapy: salute per l’uomo “senza controindicazioni”

L'importanza di un animale nel recupero di pazienti con disturbi psicologici. Il rapporto con l'animale stimola apprendimento e comunicazione, basandosi sull'interazione con esseri viventi che non usano le regole del linguaggio umano, ma che dispongono di un ricco e complesso sistema di riconoscimenti e segnalazioni che deve essere appreso

Tutti noi sappiamo che la vicinanza di un animale per l’essere umano ha indubbi effetti benefici, sulle relazioni, sullo stato psico-fisico e più in generale sul benessere familiare. Compagnia, gioco, affetto, sono senz'altro elementi importanti del rapporto tra uomo e animale domestico ma c'è altro, il contatto con l’animale influenza l’individuo molto più di quello che può apparire.

Ricerche, effettuate nel corso degli anni, hanno dimostrato i benefici che una relazione uomo-animale può portare. Negli Stati Uniti la terapia assistita per mezzo degli animali (Animal Assisted Therapy, AAT) è  un trattamento ufficiale per i pazienti malati terminali da circa  tre decenni. Vi sono studi scientifici che dimostrano come accarezzare un animale può addirittura diminuire la percezione del dolore, tale azione infatti aumenterebbe la nostra produzione di endorfine, sostanze chimiche che sopprimono la risposta al dolore e che stanno alla base delle nostre sensazioni piacevoli.

La “pet-therapy” si riferisce all’utilizzo degli animali da compagnia come agenti terapeutici, le cui premesse teoriche furono scientificamente enunciate e documentate da uno psichiatra infantile, Boris Levinson, all’inizio degli anni’60. Sono sicuramente molteplici i vantaggi e le possibilità che possono derivare dai momenti di incontro tra persone malate (nel fisico o nello spirito) e gli animali. La pet-therapy è in grado di configurarsi come supporto e sostegno emotivo, attivando processi di risocializzazione. La presenza ed il contatto con l’animale deve declinarsi nella costruzione di un’interazione uomo-animale che faciliti l’instaurarsi di analoghe, positive e gratificanti interazioni tra uomo e uomo. Il “pet” non è oggetto ma “soggetto”, capace di suscitare e risvegliare emozioni e dunque fonte di scambi affettivi connotati da reciprocità, perché permette di dare e ricevere amore: è un mediatore emozionale, favorisce lo sviluppo dell’empatia. Il paziente spesso riceve dall’esperienza una spinta ad uscire dall’isolamento e ad esprimersi con fiducia. Il paziente è a proprio agio e riesce ad instaurare un rapporto spontaneo proprio perché l’animale non può contraddire ne giudicare.

Il rapporto con l’animale stimola apprendimento e comunicazione, basandosi sull’interazione con esseri viventi che non usano le regole del linguaggio umano, ma che dispongono di un ricco e complesso sistema di riconoscimenti e segnalazioni che deve essere appreso. Con le sue manifestazioni corporee, tattili e verbali, l’animale autorizza il contatto o lo nega, ma è compito dell’uomo imparare a conoscerne le peculiari modalità espressive. Essendo inoltre un tipo di intervento non mediato dalla parola, può risultare particolarmente funzionale nei casi di grossa difficoltà di espressione, di blocco, chiusura ed inibizione.

La cura degli amici a quattro zampe favorisce anche la responsabilizzazione individuale. Alcuni aspetti dell’interazione sistematica, quali il gioco, la somministrazione di cibo e la pulizia costringono ad assumersi la responsabilità della salute dei beniamini, con conseguenti positivi riflessi sull’autostima per il vissuto di gratificazione dato non solo dalla piacevole interazione ma dalla percezione di una propria utilità e successo, creando un immagine positiva di sé. Il ritorno ad una dimensione “naturale” e ludica riporta al contatto con la natura, che il paziente psichiatrico (ma in generale l’uomo contemporaneo) ha spesso perduto da tempo e propone momenti di gioco e divertimento.

I risultati di questo percorso, allora, si situano ad un livello ben più profondo di quello relativo alla gestione della quotidianità, riferendosi alla capacità di ‘prendersi cura’ e di entrare in relazione con l’altro. È questo l’elemento più interessante rispetto al lavoro con persone problematiche: la pet-therapy è una “chiave relazionale” che apre il paziente all’interazione affettiva con il mondo esterno. Gli animali permettono all’essere umano di entrare in relazione con loro ad un livello più ‘primitivo’ ed istintivo di quanto non avvenga con i propri simili nelle interazioni e negli scambi sociali. Essi suscitano un’affettività diretta e immediata, stimolando la capacità di identificazione e di accudimento, ecco perché il rapporto con loro costituisce un’esperienza emotiva ed affettiva in grado di porsi come possibile base per costruire poi, in momenti successivi, relazioni più complesse e mature con altri individui.

Questa profonda riflessione sull’importanza degli animali nella nostra quotidianità denota quanto possano essere importanti per garantire un valido aiuto nel sostegno di persone, bambini o anziani per ritrovare la serenità e la forza per combattere e superare con successo situazioni disagevoli.

E’ importante quindi scegliere un animale equilibrato, remissivo e mai dominante, probabilmente meglio adulto, con un carattere già definito per garantire il corretto supporto alla persona coinvolta. La scelta di un cucciolo per questo tipo di affiancamento può risultare a volte difficile, dati l’educazione e il tempo da dedicare al suo apprendimento.

Il consiglio migliore, dettato principalmente dalla moltitudine di animali presenti nei nostri canili e gattili, è proprio quello di adottare ed amare uno di loro, perché sono sensibili ed hanno bisogno di affetto, si legano inderogabilmente al nuovo proprietario, forse per una paura radicata di un nuovo abbandono; sanno donare tanto e sono proprio loro i migliori amici dei bambini e degli anziani nell'alleviare loro le sofferenze o aiutarli ad uscire da una situazione problematica, per combattere stati d’ansia o di depressione.

A volte la frase “ gli animali forniscono amore incondizionato” sembra una banalità, invece rappresenta un sentimento talmente puro di profonda leatà verso il padrone, di totale dedizione che non si può fare a meno di sorridere, ogni giorno quando i nostri occhi incrociano i loro, perché, indipendentemente da tutto, ci rendono la vita migliore.

---------------------

elena asti psicologa-2Elena Asti, psicologa, ha conseguito la Laurea Magistrale in Psicologia all’università degli Studi di Parma. E’ psicologo tirocinante presso il Servizio Psichiatria Adulti, DSMPP, dell’Ausl di Piacenza. Da tre anni è Educatore Professionale e segue bambini e ragazzi

Si parla di

Pet Therapy: salute per l’uomo “senza controindicazioni”

IlPiacenza è in caricamento