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Vicino a te non ho paura

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A cura di Luana Carini

La sterilizzazione

Molte persone hanno paura nel sentire questa parola o nel far affrontare al proprio animale questo intervento chirurgico. La sterilizzazione consiste nel rimuovere gli organi riproduttori maschile (testicoli) o femminile (utero ed ovaie) per impedire la procreazione di nuovi esseri viventi. Dalla definizione potrebbe far pensare a qualcosa di crudele o barbaro, da evitare, ma io voglio provare a dimostrare il contrario.

Molte persone hanno paura nel sentire questa parola o nel far affrontare al proprio animale questo intervento chirurgico. La sterilizzazione consiste nel rimuovere gli organi riproduttori maschile (testicoli) o femminile (utero ed ovaie) per impedire la procreazione di nuovi esseri viventi. Dalla definizione potrebbe far pensare a qualcosa di crudele o barbaro, da evitare, ma io voglio provare a dimostrare il contrario.

Questa pratica è ormai effettuata come intervento chirurgico di routine, ogni giorno vengono sterilizzati tantissimi animali, in tempi brevi e senza conseguenze.

E' importante conoscere i reali benefici che comporta la sterilizzazione, soprattutto nel sesso femminile. E' stato dimostrato infatti, attraverso studi condotti, come si riduca in modo esponenziale il rischio di insorgenza di neoformazioni (quasi sempre maligne) a carico delle mammelle, legate alla stimolazione ormonale continua. Le femmine vanno in calore ogni 6 mesi circa e, a differenza delle donne, non esiste la cosidetta "menopausa" quindi gli ormoni continuano ad essere prodotti ad alti livelli durante i giorni fertili, andando ad agire primariamente a livello mammario e comportando spesso gravi conseguenze. Quando compaiono questi nodulini sospetti in una cagnolina non sterilizzata è sempre da considerarsi come un campanello d'allarme, che richiede una visita veterinaria aggiuntiva e magari qualche esame specifico per indagare la natura del problema. Purtroppo queste neoformazioni vanno a creare, anche a distanza di anni, metastasi a livello polmonare, come sede preferenziale.

Un altro fattore in assoluto di rischio, frequente nelle cagnoline, ma capitato anche nelle gatte non sterilizzate, è una grave infezione uterina (endometrite cistica o Piometra), in cui si crea una raccolta di materiale purulento (pus maleodorante) all'interno dell'utero, associato a volte a perdite anomale non concomitanti al calore, di colore biancastro, di consistenza albuminosa. Questo sintomo è associato spesso ad aumento dell'assunzione di acqua, tremori, febbre, apatia. E' consigliato quindi la visita dal proprio veterinario curante e un ecografia addominale per poter valutare le condizioni dell'apparato genitale, correlato eventualmente da esami di laboratorio.

La sterilizzazione rimane una pratica chirurgica da non sottovalutare ma da affrontare preparati, sottoponendo prima il proprio animale ad una visita preoperatoria ed effettuando gli esami proposti dal veterinario curante, in modo da rendere minimo il rischio anestesiologico. Purtroppo il rischio zero non esiste mai neppure nelle situazioni ideali, mentre tende ad alzarsi progressivamente negli animali anziani, con patologie sottostanti che vengono operati d'urgenza per la comparsa delle patologie prima citate.

L'età giusta per procedere con l'intervento, salvo i casi in cui si decida di volere dei cuccioli, è prima della comparsa del primo calore. Ormai è stata superata la credenza popolare in cui si preferiva aspettare la pubertà o meglio ancora la prima cucciolata, anzi è stato dimostrato come i rischi intraoperatori e postoperatori si riducano sensibilmente se si decide di eseguire la sterilizzazione verso il sesto mese di età con l'animale prepubere.

Per quanto riguarda il sesso maschile, fortunatamente i rischi sono inferiori, quindi non esiste l'estrema necessità di sottoporre il cane/gatto alla procedura di orchiectomia (rimozione dei testicoli), anche se viene ugualmente consigliata per evitare il continuo marcare del territorio: riduce l'aggressività, riduce il rischio di formazione in futuro di neoplasie testicolari, ma non migliora né modifica il carattere del proprio animale. Nei cani in particolare questo intervento evita la manifestazione di problematiche alla prostata in età adulta/anziana per la continua stimolazione ormonale.

Nei gatti maschi invece viene vivamente consigliato perchè riduce i tentavi di fuga, il combattimento con altri maschi e soprattutto il rischio di contrarre svariate malattie sessualmente trasmissibili, in particolare HIV felino (FIV ) e la Leucemia felina (FELV), talvolta mortali.

Alla luce di quanto dimostrato, sarebbe meglio valutare attentamente prima di decidere di escludere categoricamente la sterilizzazione del proprio animale (in particolare nel sesso femminile), in quanto i rischi (seppur minimi) legati alla pratica chirurgica di routine, sono molto più bassi se confrontati con le gravissime conseguenze che possono subentrare in futuro, lasciando a volte poche speranze di sopravvivenza.

Un esempio a tutto questo è rappresentato dalla Dolly, la mitica cagnolina di mia suocera, non sterilizzata, all'età di circa 12 anni, ha avuto una gravissima infezione uterina: è stata operata d'urgenza e fortunatamente, grazie soprattutto alla sua tenacia, è riuscita a superare brillantemente l'intervento e ad oggi, nonostante i suoi 15 anni e con una lieve ischemia celebrale appena passata, sta ancora benone.

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