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Anticaglie

Anticaglie

A cura di Carlo Giarelli

Confesso a Dio onnipotente…

Tranquilli con questo titolo non voglio minimamente tradire il sacramento della penitenza che deve essere riservato per chi tiene e si attiene al problema fede. No, qui trattasi di una questione che riguarda solo la società civile, che ormai è in preda ad una sorta di parcellizzazione individuale, per cui non si può più parlare di società liquida. Infatti meglio dire che la società oggi si è evaporata, quindi non esiste se non attraverso la libertà di ognuno di dire quello che vuole. Una libertà per altro che tradisce se stessa in quanto non tiene conto del problema comune in fatto di  tutela  dei più elementari diritti di tutti, ma che viceversa premia l’arroganza di pochi o tanti che si ritengono nelle condizioni di dire e fare quello che a loro fa più comodo. Dunque una società, la nostra, basata sugli egoismi individuali scambiati per diritti e dove l’unica e vera molla del vivere è quella dell’apparire. Psicologicamente parlando, quella di sentirsi diverso dagli altri tramite una caratteristica che Freud definiva narcisismo. Un disturbo della personalità legata alla libido dell’io e che poi si traduce in un investimento oggettuale, quindi negli atti della vita, legato all’egoismo di autoconservazione. Ma non voglio divagare e per prima cosa per tenere fede alle premesse, dichiaro la mia confessione laica. Sono allora un cristiano e cerco con tutti i miei limiti di seguire i principi della fede. Ma non è tutto. Mi dichiaro un conservatore e con i tempi che corrono addirittura un medievalista che non ci sta a seguire il pensiero unico che fa del vivere l’occasione per cui ogni desiderio diventa un diritto. Per continuare con la mia visione antimoderna, sono pure a favore della famiglia naturale. Vanto ancora il diritto di definire l’uomo e la donna diversi fra loro per questioni di tipo non solo antropologico, ma addirittura escatologico che riguardano i destini finali del genere umano. Dove ognuno dovrà presentare le sue credenziali che se ben valutati, diventeranno il premio per giungere a quella gloria che non è terrena. Insomma per dirla tutta, sono un creazionista e non un darwiniano. Infine permane tuttora nel mio lessico e nei miei pensieri due parole oggi molto contestate, quali mamma e papà.  Da me considerate fonte e fondamento di riconoscimenti emozionali che si mantengono nel tempo al di là della precarietà della durata della vita. Ecco allora perché ho fatto queste premesse. Per rendere libero ogni lettore di decidere se fermarsi o continuare  a leggere  l’articolo. Infatti se si verifica la prima opzione, non mi preoccuperò di certo. Ognuno è libero, anche se, per la verità, la vera libertà si lega alla discussione e alla contestazione, ma non al rifiuto. Ma anche questa è una regola, diciamo così, che oggi è caduta di moda. Pace allora ai distratti o ai contestatori e imperterrito continuo. Il tema forse l’avrete capito è il ddl Zan Scalfarotto che viene discusso in questi tempi in commissione Giustizia e che ha l’obiettivo di combattere contro ogni tipo di discriminazione. Contro quindi l’omolesbobitranfobia attuando misure di contrasto contro la discriminazione e la violenza per motivi legati al sesso, al genere e all’orientamento sessuale, compresi anche coloro che vantano una disabilità.  Per ora la discussione è quanto mai accesa e vede contrapposte due fazioni, la destra contraria e la sinistra, compresi i 5 stelle, favorevoli. Premetto che al di là della contrapposizione politica, una legge contro la discriminazione e la violenza per motivi sessuali, razziali etnici e religiosi era già stata inclusa nella legge Mancini allora Ministro degli interni nel lontano 93. Ed allora perchè intestardirsi a riformulare una nuova legge? Ecco i motivi e per i quali non mi trovo d’accordo. Cominciamo dal primo che riguarda l’identità di genere. Cosa dice?  Che l’identità percepita e manifestata di sé è indipendente dal sesso.  In sostanza che le manifestazioni esteriori di una persona è indipendentemente dalle norme o aspettative sociali connesse al sesso.  L’identità sessuale è quindi volontaristica e quindi legata a come ciascuno si sente. In pratica i sessi non esistono ed ognuno è libero di decidere da che parte stare. Paradossalmente i veri nemici di tale disegno sono le femministe che si vedono togliere il loro potere rivendicativo nei confronti del maschio, proprio per riaffermare l’indipendenza e a volte anche la dichiarata superiorità della donna. Ma ancora non è tutto. Poichè infatti la definizione di genere è su base volontaria il Ddl prevede una azione di (dis)informazione a livello scolastico,  in modo da inculcare nei bambini il diritto a scegliere fra le diverse opzioni di genere. Considerandolo tutti degni ed uguali. E’ facile allora dedurre che nella personalità ancora in formazione del bambino, il condizionamento di questa campagna di tipo rieducativo, possa condizionare disturbi e deviazioni rispetto al naturale evolversi del sesso. Ed i risvolti a livello sociale? Sempre più confusi. A cominciare dai bagni pubblici dove l’uomo che si considera donna accede dove ancora vige la vecchia indicazione della separazione anatomica e lo stesso avviene nel caso contrario. Anche lo sport viene contagiato come è capitato in Nuova Zelanda dove un sollevatore di pesi che si considera donna, gareggerà nelle prossime Olimpiadi nelle competizioni femminili, pur avendo una struttura muscolare maschile. Vincerà quindi la sua medaglia, vera o fasulla? Ma andiamo avanti e scomodiamo l’art 4 sempre dello stesso Ddl che si riferisce appunto alla nostra libertà di essere contro. Lo cito. In teoria prevede che sia conservata la libertà di esprimere condotte e convincimenti compatibili con la pluralità delle idee. Pausa. Perchè qui sta il gambero sotto il sasso. Infatti ogni critica, deve essere compatibile al fine di non determinare il concreto pericolo di atti discriminatori. Avete capito dove va la libertà del dissenso? Ad essere valutata da un giudice che deciderà in base alle proprie interpretazioni, fino a che punto il dissenso sia legittimo e viceversa fin dove questo dissenso possa creare una condizione di pericolo per il mainstream. Che sta ad indicare oggi il politicamente ed il sessualmente corretto. Infatti affidarsi oggi ai giudici, dopo quanto di scandaloso è successo nella Magistratura, è assai azzardato. Lo dimostrano i recenti episodi contro il cristianesimo che vengono tutti tollerati in barba alla condanna di ogni discriminazione religiosa. Lo dimostrano, il Cristo immerso nell’urina, considerato un’opera d’arte, i quadri di Achille Lauro, tutti blasfemi ed il Cristo deriso sulla croce da parte di Federico Lucia in arte Fedez e  sostituito da un topolino in uno dei suoi tatuaggi e di cui nessun giudice si scandalizza. Dovrei parlare ora del monologo dello stesso Fedez in occasione della festa del lavoro che con il lavoro non ha nulla a che fare , ma mi fermo.  In quanto non aggiungerei nulla di quanto già detto. Inserisco solo che oggi ogni reato di islamofobia suscita l’interesse della magistratura, a dimostrazione di come l’interpretazione dei reati in fatto di religione è quanto mai discrezionale. Rimarrebbe da dire qualcosa sull’utero in affitto, ma su questo tema anche molti, duri e puri, della sinistra, non sono d’accordo. Meno male. Allora non ci resta che riconoscere, povero cristianesimo. Ed anche  povera società. Il medievalista, come da molti potrei essere considerato,  si ricorda ancora le parole di San paolo e quelle della genesi: e Dio creò l’uomo da un pugno di polvere, insufflandovi l’alito vitale e da una sua costola la donna.  Fine della confessione.       

Confesso a Dio onnipotente…

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