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Martedì, 16 Aprile 2024
Anticaglie

Anticaglie

A cura di Carlo Giarelli

Il lavaggio del cervello

Sarà anche un modo di dire, ma da qualche tempo assistiamo ad un fatto che ci preoccupa. Che riguarda la misura con cui pensiamo di essere liberi. Il fine, quello di esercitare il nostro diritto a non diventare subalterni rispetto alle cose che appaiono consolidate dal pensiero unico. Mi spiego. Esistono delle idee e dei modi per interpretare i significati che attribuiamo ai nostri comportamenti. Mi riferisco alle visioni della vita che oggi sono da considerare aprioristicamente indiscutibili. Perché sostenute dalla maggioranza delle cosiddette forze progressiste, che con il sostegno dei grandi mezzi di informazione, a loro volta condizionati da importanti gruppi economici, offrono l’illusione di una modernità che contrasta con le vecchie usanze. E che proprio per questo colgono il senso di quello che ritengano sia il vero ed il giusto. Dunque sembra non esistano vie di mezzo. O si segue la corrente del pensiero unico che attecchisce da più parti con la pretesa di cogliere il senso della verità, oppure ci si mette contro, vale a dire all’opposizione. Con la motivazione che viene considerata testardaggine, di non voler accettare passivamente tutto quanto viene proposto dal pensiero dominante, comprese le più deliranti tendenze. Capita allora che chi non accetta quello che viene considerato il nuovo verbo laico, diventa un individuo pericoloso per tutta la comunità, abituata ad assentire senza porre problemi. Entro allora nel merito e per prima cosa cito la problematica gender. Una visione questa della sessualità che non ha più nulla di tradizionale e di geneticamente precostituito. Troppa rigida e troppo scontata nella sua visione antica, questa condizione. Oggi, per essere moderni, bisogna essere liberi   di diventare qualcosa di diverso e quindi di non essere quello che fino a ieri era dato per scontato. Infatti è il desiderio che comanda su quale versante della sessualità bisogna incamminarci. Per decidere non si è soli. Case farmaceutiche interessate e lobby arcobaleno, sono pronte a darti una mano. A queste poi si associano le varie associazioni liberal, che specie negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna sono disposte ad accogliere ogni persona, soprattutto se in giovanissima età, per soddisfare ogni suo desiderio. La somministrazione di farmaci che bloccano la pubertà servono allo scopo di modificare quello che un tempo era madre natura a decidere. In questo modo senza che vi sia una seria riflessione sul fenomeno, la libertà di avviare una transizione di genere, non solo è alla portata di ogni individuo, ma diventa una forma di pensiero dominante e prevalente che rende sempre più complesso portare avanti pensieri divergenti.  Il rischio quello di essere tacciati di oscurantismo per non dover accettare una ideologia moderna che sempre meno tollera le divergenze e la mancanza di sudditanza nei confronti del pensiero invadente. Il risultato è che essere contro la cancel culture ed anche quella woke, genera il cosiddetto gruppo dei no. Quelli che essendo contro coloro che hanno subito il lavaggio del cervello, vengono additati come persone pericolose e dannose per la comunità, chiamata anche progressista. La quale ambisce a creare fin dalla nascita una nuova umanità attraverso una educazione appropriata. Non quelle della famiglia e quindi dei genitori, ormai roba vecchia. Da sostituire con asili gratuiti ed obbligatori dove la rieducazione per legge, deve seguire moderne e innovative strade. Quella arcobaleno in particolare che tramite personale docente di nuovo conio, siano in grado di vincere l’eterna contrapposizione maschio- femmina per generare una nuova antropologia in ossequio all’eroticamente coretto. Ma tutto questo non è ancora tutto. Un’altra ossessione riguarda la battaglia green. Secondo la quale l’uomo non è più il dominus del creato secondo la vecchia concezione cristiana, ma un corpo estraneo che crea disordini e danni in quel settore del vivere rappresentato dalla natura. Deificata per la sua forza rigenerante, come l’immagine vera ed autentica dell’ambiente in cui viviamo, tale da essere considerata in contrapposizione all’uomo, appunto una dea. Meritevole di essere venerata e di ispirare ogni desiderio di rispetto o meglio di subalternità. In quanto rappresenta la nuova versione religiosa del vivere. La quale deve fare breccia fin da subito nell’animo permeabile dei bambini, in modo che fin da subito possano agire secondo il principio della sudditanza nei confronti dell’ambiente che   ospita quell’essere ingrato e distruttivo che è l’uomo. Nei confronti del quale non valgono secoli di progresso e di miglioramento delle condizioni di vita dell’umanità, ma solo l’egoismo distruttivo che dimentico del passato crea un’insanabile distanza fra l’essere umano e la natura. Ripeto deificata e per insipienza violentata. Terzo incomodo al fine di spiegare il lavaggio cerebri, riguarda la posizione assunta nei confronti del covid e della conseguente vaccinazione. A questo riguardo una violenza sociale si è accanita contro la possibilità di un dissenso individuale dettato dal senso della libertà che ogni individuo possiede per natura e che deve salvaguardare anche in condizioni difficili. Ma tutta una serie di imposizioni hanno cancellato ogni possibilità contraria. La narrazione che il bene collettivo fosse da perseguire ad ogni costo ha generato il comune asservimento al nuovo moloch dello scientismo sanitario. Anche in questo campo non sono valse le posizioni contrarie. E chi si opponeva, doveva subire il linciaggio morale ed economico dovendo rinunciare al posto di lavoro. Per il cervello sottoposto al lavaggio, il no come negazione nei confronti dell’ubbidienza ai canoni del comportamento unificato, è stato motivo non solo di scandalo ma di pericolosità sociale. Gli untori sono rinati e sono stati puniti con il pubblico disprezzo. Se poi la narrazione sanitaria ha subito in corso d’opera dei cambiamenti e se vaccinazioni, isolamenti vari e mascherine sono andati incontro ad un ridimensionamento, tutto questo si deve al controllo di  dati e cifre fra paesi  chiusuristi e aperturisti, che non hanno evidenziato significative differenze. Ebbene sembrerà strano, ma tutto questo non ha sortito modificazioni di sorta ed il cervello ormai condizionato dal lavaggio quotidiano, ha perso ogni possibilità di pensare in modo autonomo. In pratica di non credere a quella verità assoluta, raccontataci come tale. Potremmo a questo punto chiudere per dimostrare quanto detto. Ma se vogliamo aggiungere ancora qualcosa, anche il problema etico ci viene in aiuto. E mi riferisco ai tre aspetti rappresentati dell’aborto, dall’utero in affitto e dal fine vita. Anche su questi temi di grande impatto morale, la narrazione imposta a larga maggioranza non si è fatta attendere. Un’ unica interpretazione dei fatti ha prevalso e ogni distinguo viene eliminato, pena l’emarginazione. Siamo in chiusura e vanno a questo punto chiamati in correo   i responsabili del lavaggio. Li cito. Prima l’ideologia liberal tutta schierata contro l’omotransfobia e favorevole al ddl Zan. Seguono i social media e per ultimo le multinazionali finanziarie con i loro show business. Da ultimo non va dimenticato il linguaggio. Anche questo non deve chiarire dubbi e distinguo fra genere diversi. La lettera o la convenzione schwa è stata creata per l’appunto. E per chi non si adegua, diventa inutile eccepire. Il lavaggio già iniziato, può solo progredire coinvolgendo nuovi neuroni, paralizzandoli. Unico rimedio sarebbe un po’ di follia il cui elogio ci rimanda al grande Erasmo. Ma altri tempi erano quelli ed altre idee. Culturalmente libere e libertarie e per questo anche un po’ folli.          

Il lavaggio del cervello

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