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Giovedì, 25 Aprile 2024
Anticaglie

Anticaglie

A cura di Carlo Giarelli

La scomparsa della normalità e dell’umanità

Sembra proprio che la normalità e l’umanità non esistano. O meglio che non debbano esistere. Lo dimostrano le società dello spettacolo, dove il bello ed il brutto sono la stessa cosa. L’importante è guadagnare il consenso, se non di tutto il pubblico, dei canali della pubblicità. O comunque dell’apparato del cosiddetto intrattenimento, che ha la sua ragione d’essere sulla provocazione fine a se stessa. Il punto più significativo di questo stato di cose, l’abbiamo visto a Sanremo. Dove il cosiddetto festival della canzone, ha cambiato i suoi connotati. Integrando o addirittura sostituendo gli elementi d’arte e di cultura, con manifestazioni legate alla trasgressione. Dove delle diverse componenti, emergono fra tutte, i riferimenti sessuali della mania gender considerata liquida, che in pratica ha preso il sopravvento sulla parte musicale. Voglio dire che la sensazione provata, è stata quella di contestare le regole sociali e del buon gusto. Col risultato di voler influenzare l’opinione pubblica, convincendola che solo la trasgressione fa spettacolo e dà visibilità pubblica. In sostanza si è voluto sostenere che i diritti individuali non devono rispondere a concetti standardizzati di carattere etico-morale. Ma ad un libero arbitrio che in quanto libero ed in quanto non condizionato da regole anche di carattere morale, non deve essere sottoposto a limitazioni. Men che meno a censure. E’ pur vero che questi eccessi non è detto siano stati apprezzati dal pubblico in sala o sistemato a casa davanti alla tv. Ma l’impressione che se ne ricava, riguarda, pur con alcuni aspetti poco comprensibili, che la cultura oggi sembra legata ad un nuovo modo di intendere le cose. Dove l’arbitrio domina sovrano, in quanto ognuno vanta il diritto di considerarsi libero di manifestare le proprie ragioni ed emozioni. Tanto che ogni intemperanza, compresa quella riguardante la distruzione dei fiori sul proscenio da parte di un certo Blanco, probabilmente già concordata con l’organizzazione, sono state ridotte a semplice divagazione spettacolare in cui tutto si tiene e tutto si giustifica. Ma ritorniamo ora al titolo di questo articolo, che riguarda la perdita della normalità ed umanità, per evidenziare le cause. E cito per primo il globalismo. Una condizione questa che fa di tutta l’erba un fascio. Nel senso che l’uomo di oggi ritiene che la casa sia il mondo e non quella degli avi con le loro storie e tradizioni. Per questo l’identità singola e di gruppo viene meno e con essa il senso di appartenenza, di conoscenza e di conservazione del passato. Infatti con la cancel e la woke culture anche il passato viene cancellato, in quanto espressione di un mondo ormai superato e non corrispondente ai desideri dell’uomo attuale. La decontestualizzazione fa il resto. Per cui tutto è riportato ad un semplice algoritmo, al quale demandare ogni nuova avventura umana, dove la vera cultura diventa quella del solo apparire, mentre scompaiono la metafisica come l’etica. E l’estetica dove si è rintanata? Difficile oggi individuarla, perché ridotta ad un semplice elemento che incide solo sul piano dell’emozione momentanea, ma disancorato dalla preparazione logica e dall’insegnamento dei veri esteti e dei filosofi. Cosicché sempre meno si ricordano le immagini di bellezza consegnataci dalla  vecchia tradizione artistica, che ha fatto grande l’Italia nel mondo. Continuiamo allora con le cause. Perché l’altro fattore contro la modernità e l’umanità, è rappresentato dall’immigrazione spesso selvaggia e che continuerà ad aumentare nei prossimi anni. In queste condizioni, non solo il singolo uomo, ma viene coinvolta l’intera comunità cui fa parte. Per cui l’individuo messo di fronte ad una invasione di immigrati non governabile, perde ogni spirito di appartenenza e si rifugia nel limbo di una condizione, dove ognuno vive alla giornata, senza nemmeno poter pensare di proiettarsi verso il futuro. Fatte queste premesse, non è difficile sincerarsi dell’attualità dei principi espressi dal filosofo inglese Thomas Hobbes, con il suo Leviatano. Un gigante questo, costituito da tanti individui singoli che regge su una mano una spada, simbolo del potere temporale e dall’altra il pastorale, simbolo del potere religioso. Se quanto detto sulla crisi della normalità ed umanità, può essere frutto di una mentalità progressista che sta più a sinistra che a destra, scarsa possibilità di contrastarla viene attribuita a quest’ultima ideologia. I cui i valori storici, legati a stato, Chiesa, patria e famiglia, sono stati talmente cancellati dalla mentalità moderna, da giustificare la condizione di un libero arbitrio assoluto. Che sta per un liberi tutti ed in ogni luogo, causa la perdita di quel senso di normalità ed umanità, ormai soverchiate da un’unica e multipla condizione omogenea. Una specie di melassa onnicomprensiva, che non si pone il problema di distinguere le differenze dei singoli individui. Ho parlato di sinistra, ma questa ideologia da tempo ha rinnegato se stessa, avendo suicidato la sua primitiva vocazione rivoluzionaria, facendo decadere la lotta di classe, espressione tipica del marxismo.  In questa ideologia utopica e perversa, l’individuo era in funzione di un bene collettivo. Ma per realizzare il suo obiettivo, occorreva assecondare una disciplina rigida e faticosa sul piano fisico e psicologico, per poi mettersi al servizio dello stato. In questa condizione la normalità e l’umanità si spegnevano insieme alla perdita della libertà. Per questo non è lecito avere nostalgie verso questa aberrante avventura umana, che si è macchiata di crimini contro i dissidenti ed ha compiuto stragi di intere popolazioni, vedi i kulaki. L’altro elemento che invece potrebbe condizionare un ritorno al passato e quindi al recupero di una libera normalità e moralità, potrebbe essere legato ad un rifiorire del sentimento religioso. Oggi in crisi perché soppiantato dalla scienza che propone il paradiso in terra, attraverso una promessa affidata all’uomo in merito al raggiungimento in prospettiva di una condizione di immortalità. Ci si augura che il futuro posa risvegliare questa  vocazione religiosa, ma attualmente le cose sembrano dire il contrario. Ce lo confermano i dati di questa società globalizzata e secolarizzata, in base ad una notizia comparsa  sui social. Secondo la quale la famosa FBI americana ha preso di mira, sottoponendoli ad indagine, alcuni gruppi cattolici. La motivazione? Perché sono da considerarsi come dei pericolosi estremisti, in quanto essendo dei tradizionalisti dottrinali, amano frequentare la Messa in latino e pregare il Rosario.  Che dire? Meravigliarsi? Scandalizzarsi? Sì, ma solo in apparenza. Perché in effetti questi cattolici, rappresentano un pericolo per la società areligiosa attuale. Infatti secondo la nuova cultura, essi si ostinano ad andare contro lo spirito dei tempi  e a non uniformarsi ai dettami di un mondo che segue altri modelli. Il quale mondo pretende di distruggere il passato abbattendo le statue di quelli che un tempo venivano considerati grandi personaggi, sia come filantropi, sia come innovatori, scienziati o eroi. E fra questi uomini illustri, viene inserito lo stesso Cristo. Tutto questo in ossequio alla nuova moda che ai diritti ha sostituito i desideri che devono essere soddisfatti per assecondare, mi ripeto, il libero arbitrio. E qui la fluidità del gender entra di nuovo di prepotenza, come già detto a proposito del festival di Sanremo, nel novero delle nuove e libere espressioni dell’essere. A questo punto come conclusione mi viene spontanea fare questa proposta. Affinché quelle (poche) persone che si considerano ancora normali e dotate di umanità, accettino il loro stato di essere fuori ruolo. Diversamente dovranno lottare contro quel presunto anticonformismo moderno che è diventato nella sua forma standardizzata, il suo opposto, vale a dire il trionfo del conformismo più bieco. Con la consapevolezza però che la possibilità di un loro ritorno all’antico, sarà in ogni modo un percorso ad ostacoli. A meno che anche grazie alla condivisione di questo articolo, la voglia di reazione sia superiore alla realtà dei fatti. In questo caso, nel peggiore dei casi, un po’ di illusione, potrebbe anche servire. Si ricorda inoltre  a questi sopravvissuti, che  non sarebbero comunque soli, causa la presenza di un elemento consolante. Trattasi di un libro, simile ad un vangelo, da leggere attentamente per poi meditarlo al fine di assecondarlo in toto. Quale? L’elogio della follia di Erasmo.

La scomparsa della normalità e dell’umanità

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