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Anticaglie

Anticaglie

A cura di Carlo Giarelli

Vietato definirsi conservatori

Conservatori di che? Questa la domanda che si usa fare a dimostrazione che il conservatorismo è la bestia nera del vivere moderno. Di chi insomma vuole essere aperto ai tempi e alle mode. Ed ancora di chi non intende riferirsi ad un modello antico, ritenuto basato sulle ingiustizie sociali ed al mantenimento di tali ingiustizie. Poste queste premesse, se il conservatorismo venisse così inteso non vi sarebbe motivo di parlarne. Ma le cose sono assai diverse e perfino la cultura attuale, affetta da uno stereotipo mentale fisso e intransigente, non sembra accorgersene. Entriamo allora nel merito e parliamo del mondo attuale. Quale il suo messaggio? Che l’umanità non sembra più quella di un tempo. Che un nuovo modo di vivere ha creato una condizione incerta, dove i riferimenti legati ai diritti dell’uomo diventano soggettivi per non dire conflittuali. Tutto questo, fra posizioni diverse, in cui è difficile leggere una visione etica della società, messa a dura prova fra due situazioni contrapposte. Che, sempre più, diventano polarizzate fra globalismo e sovranismo populista. Per non parlare dei problemi etici. Infatti nella sua storia il mondo occidentale, oggi in stato di decadenza, aveva adottato una concezione ebraico cristiana dove l’uomo immagine di Dio era per questa ragione un essere razionale e libero. Nella dimensione attuale questa radice è stata rimossa anzi tagliata. Una nuova visione della vita sembra voglia definire l’uomo nuovo, moderno e quindi per questo motivo anticonservatore. Assistiamo infatti ad una visione dell’umanità dove fra relativismo e gnosticismo si sta preparando una completa rottura verso il passato in direzione di un tempo unico, l’attuale, che noi amiamo chiamare solo ed esclusivamente presente. Un tempo questo, definito assoluto, causa una nuova dittatura che ha trasformato il relativismo, di cui papa Ratzinger fu il primo a denunziare il pericolo, in un scientismo. Dove tutto si tiene e da cui tutto dipende.  Voglio dire che scienza e tecnologia si sono sostituiti alla vecchia concezione cristiana e aprono nuove strade ad un presente fatto di superomismo dove ogni idea ed ogni visione della vita trova la sua giustificazione. Purchè propagandata da una nuova classe di scienziati, intesi come persone sapienti, cui demandare ogni spiegazione. Insomma, allargandoci un po’, la nuova creazione scientifica ha sostituito quella antica e l’uomo diventato prometeo ambisce alla scoperta di quel fuoco diventato sacro per poter capire il mondo. Questa ideologia scientifica di fatto crea una nuova umanità dove tutto è plasmabile a seconda dei gusti e delle esigenze individuali. Gli stessi diritti diventano desideri a richiesta individuale. E l’ambientalismo con il concorso della sua eterna alleata l’ecologia, diventa la nuova religione. Come pure, acquista analoga importanza, la questione della ideologia gender che modifica il vecchio schema, uomo donna, per generare altri modelli sessuali in continua ascesa numerica, variabili e modificabili a misura delle nuove mode e delle sempre mutevoli ambizioni umane. Tutte volte a dimostrare che non esiste il bisogno di creare un Essere superiore, come un tempo veniva inteso dalla gente, in quanto è lo stesso uomo che oggi ha sostituito quell’essere. L’ipotesi allora della creazione di un transumanesimo è nei fatti. Difficile in tutto questo contesto pensare come il nostro mondo che identifichiamo come l’occidente, possa progredire o addirittura sopravvivere. Il declino secondo alcuni è già cominciato da quando gli anticonservatori che si onorano di definirsi progressisti e mi riferisco ai partiti di sinistra, nel loro tentativo di cambiare in meglio la società, hanno intrapreso questa mania o fobia di abbandonare il passato. Così facendo hanno inventato la dittatura del modernismo basata su una élite che della religione non se ne cura per niente, preferendo trasformarla in economia e più in generale nel valore del denaro come unica fonte di vita. Quindi nell’unica visione terrena come valore assoluto. Scomparsa la classe operaia e la piccola borghesia, l’importante è credere nei nuovi totem del progresso che sempre più si trasformano in una filosofia green, la cui vestale è la ragazzina che non ha vocazione allo studio e che di nome fa Greta Thunberg. Ed in aggiunta, tali totem si arricchiscono della teologia gender che così chiamo per sostituirla a quella cristiana, officiata ancora, ma non si sa fino a quando, nei templi sempre più deserti. Nel mio precedente articolo parlavo di quella classe politica che ama governare ugualmente pur essendo sempre minoritaria. E mi riferisco alla sinistra, il cui partito egemone, il Pd, nel corso dei decenni non ha mai superato il 25% dei consensi. Ma questo sembra non avere importanza.  Per ovviare a questo contrassegno fondamentale della democrazia, si agisce furbescamente formando infatti coalizioni fra partiti, che siano ovviamente tutti anticonservatori. Ed etichettati, per meglio cogliere i consensi mancanti, come partiti anche un po’ fascisti. In questo modo, col dileggio, il gioco è fatto. Il collante di tutto questo procedere è il progressismo visto come la panacea del nuovo presente.  Detto questo, la domanda è rivolta al lettore al fine di decidere dove e da che parte sta il progressismo e il conservatorismo. Fatta questa premessa, una ulteriore richiesta è che si sforzi di dare un significato a questi due termini, presentati l’uno come bene e l’altro come male. Per aiutare a decidere i possibili dubbiosi, offro questa ultima sintesi che riguarda alcuni valori di riferimento per tutti coloro che vengono considerati, dalla vulgata progressista, dei biechi conservatori. Eccoci allora al punto chiave. Conservatori significa allora essere a favore del libero mercato e se quest’altro punto non desta scandalo, ci sta pure dimostrare attenzione verso gli interessi nazionali. Visto che ancora i conservatori credono nella parola patria con tutti i riferimenti alla sua tradizione politica, religiosa e storica. In aggiunta altri valori riguardano il possedere idee chiare sui temi etici, pro-life e pro- famiglia. E se alla fine aggiungo essere figli di Dio non crocefiggetemi. Vuol dire che siete ancorati, nonostante il vostro multiculturalismo, alla deriva del nostro mondo occidentale, impregnato di relativismo e di scientismo. Mentre altri popoli ed etnie, provenienti dai paesi poveri e quindi da voi progressisti, considerati arretrati, si affacciano alla nuova era del falso progresso con le loro antiche e salde visioni di vita.  Tenacemente ancorate ai modelli religiosi della loro società. In sostanza è tutta una questione di fede. Credere infatti può costare poco o molto. Io l’avrete capito preferisco allora sostenere il credo di questi paesi emergenti, non ancora schiavizzati dal politicamente corretto ed ancora legati alle loro tradizioni conservatrici che molti, i cosiddetti sapienti dell’occidente, definiscono oscurantiste. Chiudo allora con un riferimento filosofico e politico insieme. Questo. Meglio credere ad Eraclito, detto l’oscuro, che al troppo chiaro e sapiente Marx.   

Vietato definirsi conservatori

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