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Effetto Vertigo

Effetto Vertigo

A cura di Diego Monfredini

Habemus Papam, e la Chiesa si divide...

Dopo la scomparsa del Pontefice, il Conclave è riunito per eleggere il nuovo Papa. Il prescelto, però, viene colto da crisi di panico e da una profonda depressione, e dinanzi al mondo di fedeli sbigottiti, cerca di sfuggire al suo incarico. Un film piacevole, da non perdere

Del film si sta parlando molto a pochi giorni dalla sua uscita, e lo si sta facendo in maniera superficiale e faziosa. Addirittura Nanni Moretti e il suo Habemus Papam sarebbero finiti nell'occhio del ciclone per una denuncia presentata alla Questura di Bari da Bruno Volpe, del blog «cattolico non secolarizzato» Pontifex.  Secondo la denuncia di Volpe, pubblicata sul sito e regolarmente timbrata dalla Polizia Giudiziaria, la nuova pellicola di Moretti violerebbe l'articolo 278 del Codice Penale. L'articolo riguarda l'offesa all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica, comminando una pena massima di cinque anni di reclusione, e sarebbe applicabile anche alla figura e al decoro del Papa, in base all'articolo 8 dei Patti Lateranensi.

Detto questo affacciamoci al film e scopriamo che la pellicola è tutt'altro che un prodotto anticlericale: una commedia in cui a tratti emerge la malinconia della vertigine di vuoto che assedia il neo papa, interpretato magistralmente da Michel Piccoli, al cospetto di una responsabilità più grande di lui.  Insomma la debolezza dell'uomo non ha nulla a che fare con un vilipendio, semmai si tratta di un'umanizzazione, tanto che nell'ultima sequenza ci accorgiamo esplicitamente che il papa non ha neppure perso la fede. Forse le somiglianze con lo scomparso Papa Wojtyla sono così forti che hanno disturbato non poco i critici bacchettoni della Chiesa.  Entrambi necessitano del contatto umano con la gente comune, ma soprattutto è la passione per il teatro che crea un ponte ideale tra i due: si ricordi ad esempio come durante l'occupazione tedesca della Polonia Wojtyla contribuì all'animazione del Teatr Rapsodiczny, il Teatro Rapsodico clandestino dell'Università Jagiellonica di Cracovia.

Insomma, la Chiesa si divide sul film di Nanni Moretti, che nel film interpreta un ateo professionista della psicoterapia che gestirà in un modo tutto particolare il suo rapporto con i cardinali.  Ma se ad alcuni esponenti il film è piaciuto, Radio Vaticana l'aveva immediatamente definito "molto umano", il vaticanista Salvatore Izzo scriveva una dura lettera all'Avvenire, in cui invitava al boicottaggio del film: “Bocciamo Habemus Papam al botteghino. Saremo noi a decretare il successo di questo triste film, se ci lasceremo convincere ad andare a vederlo, perché il pubblico laico si annoierebbe a morte e infatti diserterà le sale". Di più: "non fidiamoci dei critici cattolici, anche se preti, che lo assolvono". Chissà che genere di scomunica scaturirebbe allora dal nostro amico sulla celebre sfilata di abiti talari del "Roma" (1972) di Fellini.

 


A nostro modesto giudizio la pellicola è assai gradevole, di un'irriverenza delicata e mai volgare, ed assolutamente povera di quella malizia che le è stata imputata. Un film da vedere, e persino in grado di divertire i preti. Certamente non il miglior film di Moretti, che rimane un po' in superficie e non scava la depressione del protagonista, cui si accenna un trauma infantile che resta insondato. La Chiesa fa male dunque a lamentarsi in quanto non c'è alcunchè di offensivo, purtroppo spesso la critica in Italia è inficiata preventivamente dalle opposizioni di natura ideologica e si finisce per giudicare senza aver visto dando valore sacrale al passaparola avvelenato in partenza. Amen.

Concludiamo con dei versi del papa poeta, Wojtyla, il quale verrà beatificato il primo maggio a Roma. E speriamo che non si rivolti nella tomba alla vista degli ipocriti moralismi bigotti che imperversano in certa Chiesa..

“Ascolta, una scarica elettrica taglia il fiume di pietra,
e in me cresce un pensiero, di giorno in giorno:
che la grandezza del lavoro è dentro l’uomo”.
 

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