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Giovedì, 25 Aprile 2024
Fioristi o Fiorai?

Fioristi o Fiorai?

A cura di KaDò Flowerdesign

I fiori esprimono le nostre emozioni quando le parole non bastano

Il nostro mestiere accompagna le persone dalla vita alla morte, passando per lieti eventi, matrimoni, lauree, compleanni, anniversari. I fiori servono per dire "ti amo", per dire "benvenuto" e talvolta per dire "addio"

Chi cerca di possedere un fiore, vede la sua bellezza appassire,
ma chi lo ammira in un campo, lo porterà sempre con se.
Perché il fiore si fonderà con il pomeriggio, con il tramonto,
con l'odore di terra bagnata e con le nuvole all'orizzonte.

Paulo Coelho

Talvolta la routine della vita di tutti i giorni viene interrotta. Il lutto ci costringe a fermarci un attimo, interrompere la corsa quotidiana, quella fatta di appuntamenti, lavoro, ginnastica, cene, shopping e... stress! Dire addio ad una persona cara è un momento tragico ma che porta con sé anche questo aspetto, ci costringe a mettere "in pausa" la vita e dedicare tempo alle nostre emozioni, siano esse di tristezza e dolore. Un argomento delicato questo, perché tocca ognuno di noi in modo più o meno tragico. Spesso noi infatti non siamo in grado di guardarci dentro e rispettare queste emozioni, il tumulto che abbiamo dentro ma al quale dovremmo prestare più attenzione e rispetto.

Un passo della canzone della tradizione cattolica, che le nostre nonne conoscono bene, recita così: "Ricordati Signore che l'uomo è come l'erba, come il fiore del campo". Ma al di là del credo di ognuno, questo è esattamente ciò che ci insegna la Natura, infatti "il fiore è un organismo vivente che nasce, cresce, respira e muore, fa parte come l'uomo, dell'universo e la sua caducità lo rende ancora più affascinante" (vedi "lezioni di Ikebana" di Zamperini Pucci). Il gesto di porre un fiore sul feretro diventa un atto sacro, un rito catartico, un rito di purificazione dalla sofferenza. I fiori, anche se per poco, sanno alleviare la sofferenza e ci permettono di esprimere le nostre emozioni, anche quando le parole non servono più, non bastano più. Danno voce al nostro affetto, celebrano i bei ricordi con i cari che sono mancati. 

Nel nostro articolo "I fiori, ultimo baluardo nel culto dei morti" abbiamo raccontato come i fiori restano l'ultimo baluardo che resiste, al quale non si rinuncia facilmente. Tante donne nelle nostre famiglie, e con essi anche tanti uomini, si recano quotidianamente al cimitero per portare i fiori, innaffiarli, rinnovarli, pulire le tombe. Il nostro mestiere accompagna le persone dalla vita alla morte, passando per lieti eventi, matrimoni, lauree, compleanni, anniversari. I fiori servono per dire "ti amo", per dire "benvenuto" e talvolta per dire "addio". È bello e fa male al tempo stesso stare vicino a clienti e amici nel lutto ma ci mettiamo il cuore e possiamo dire che anche in queste occasioni questo mestiere è per noi un onore.

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