rotate-mobile
Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

Benito Castellani. L’amore “redento” apre all’accoglienza

La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri e le recensioni di autori piacentini, per nascita o per adozione, e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale. Saggi e recensioni di amici del nostro blog

Oggi segnaliamo

Benito Castellani; l’amore “redento” apre all’accoglienza

Autore Barbara Sartori

Pagine 48

Edizioni Il Nuovo Giornale

Collana “Il centuplo quaggiù è l’eternità”

Disponibile presso la redazione de Il Nuovo Giornale (via Vescovado 5)

Una persone che, oltre a mettere disposizione la propria capacità professionale ha donato, ogni giorno, serenità, sicurezza, incoraggiamento. Così Daniela Scrollavezza, presidente de “La Ricerca” ha ricordato Benito Castellani, volontario della prima ora dell’onlus fondata nel 1980 da don Giorgio Bosini, scomparso a74 anni, il 14 dicembre 2013 dopo 12 anni di malattia.

Il Nuovo Giornale lo ha ricordato con questa opportuna pubblicazione  che ne tratteggia “la figura pacata, con lo sguardo profondo, il sorriso dolce e rassicurante”.

Benito Castellani, sposato con due figli, Stefano e Lucia, aveva iniziato la carriera all’Olivetti come tecnico informatico per poi diventare dirigente del Centro elaborazione dati della Banca di Piacenza. Nei primi anni Settanta aveva fatto parte del piccolo gruppo che decise di fare qualcosa per i giovani caduti nella droga. Allora era il deserto: strutture nemmeno a parlarne, ma non si sapeva nemmeno come muoversi. Mise a disposizione anzitutto la sua grande umanità affiancando ragazzi e ragazze nel percorso di recupero, ospitandoli anche in casa propria se in comunità non c’era posto ed accompagnandoli, d’estate, sulle montagne di Resi. Si occupava di bambini in situazioni di emergenza per gravi disagi familiari, teneva corsi per fidanzati al Gruppo famiglie di San Giuseppe, di cui era componente del consiglio pastorale, era membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano ed era stato vicepresidente del Centro di servizi per il volontariato (Svep). Alla Caritas aveva animato diverse iniziative, dalla raccolta viveri al progetto “Vecchi mestieri per nuove generazioni”. In ospedale, durante la malattia, aveva spesso accanto al letto i giovani che aveva aiutato. Il più bel premio che poteva desiderare.

Scrive nelle pagine introduttive del libro Gian Luigi Rubini, Presidente associazione "La Ricerca Onlus”:

Quando la vita ci sceglie per metterci alla prova è lì che la bontà del nostro sentire è verificata. La malattia è entrata in modo devastante nel suo corpo, ma Benito l'ha trattata come una compagna, non certo gradita, ma accettata. Ricordo bene quel giorno quando siamo andati a trovarlo in ospedale e tutti noi ed anche lui sapevamo essere l'ultima volta.Eravamo sicuramente troppi per far visita ad un malato, ma nessuno si sentiva di rinunciare a quel momento di condivisione. Partiti con la gioia e l'entusiasmo di incontrarlo, quando siamo arrivati alla porta dell'ospedale è entrata in noi la paura di non sapere cosa dire, di come poterlo aiutare in un momento così drammatico. Il chiacchierio gioioso e rumoroso si era trasformato in silenzio felpato e timoroso. È bastato però il suo sorriso accogliente, l'aver girato il capo dolorante verso di noi ed alzato lentamente il braccio destro con il palmo della mano aperto, per trasmetterci la consapevolezza che non era cambiato e che non poteva esserlo perché lui era Benito sempre...

...Ripensando ora a quel momento mi è rimasto un sentire chiaro che mi porto dentro come un dono grande perché verificato nella sua quotidianità che traduco in una frase di Viktor Frankl, lo psichiatra austriaco sopravvissuto alla prigionia in quattro lager nazisti: "chi ha un perché sopporta ogni come".

L'AUTRICE.Barbara Sartori, giornalista professionista; laureata all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano,è redattrice del settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio Il Nuovo Giornale e collabora con il quotidiano Avvenire. Ha scritto diverse biografie su santi e religiosi. Per la collana “Il Centuplo quaggiù e l’eternità” ha scritto “Agostino Sisteli.L’educazione è cosa del cuore” e per le “Paoline” le biografie della beata Margherita di Città di Castello, di Sant’Agnese Segni e di San Colombano.

Si parla di

Benito Castellani. L’amore “redento” apre all’accoglienza

IlPiacenza è in caricamento