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Libri piacentini

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A cura di Renato Passerini

Colombano, il santo che predicava la Parola e la viveva

Il nuovo libro di Barbara Sartori edito dalle Paoline: «Il messaggio di quest'uomo è tuttora un utile e valido insegnamento»

Don Davide Maloberti, in conversazione con l’autrice, ha presentato alla Liberia Berti di via Legnano, l’ultimo libro di Barbara Sartori, “SAN COLOMBANO. Pellegrino per Cristo sulle strade d’Europa”, pubblicato dalla Casa editrice Paoline.  «Mi sono accostata alla figura di questo grande santo, ha esordito Barbara Sartori - giornalista professionista, laureata in Lettere moderne, firma de Il Nuovo Giornale e collaboratrice del quotidiano nazionale Avvenire – non tanto per raccontarne la storia, ma per fare emergere quanto il messaggio di quest’uomo vissuto nel VI secolo, periodo che per cultura e mentalità è molto lontano dal nostro, sia tuttora un utile e valido insegnamento. Il carisma che spinse questo monaco austero a lasciare la sua Irlanda, faro di civiltà e cultura, per affrontare l’ignoto sul Vecchio Continente in preda al caos dopo la disgregazione dell’Impero romano d’Occidente, ci rimanda a quella “Chiesa in uscita” che papa Francesco sempre raccomanda».

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Prendendo come testo di riferimento la Vita che scrisse, poco dopo la morte del santo, il suo primo biografo, Giona di Susa, l’autrice ripercorre con stile giornalistico, attento ai fatti ma aperto al “meraviglioso”, di cui è ricca ogni storia di santità, l’avventura umana e spirituale di Colombano: la sua formazione in patria, la decisione di farsi “pellegrino per Cristo” in Europa, la predicazione per le strade delle Gallie, i primi monasteri, l’esilio, l’arrivo in Italia, prima alla corte longobarda poi nella nostra Bobbio, fino alla morte avvenuta un anno dopo aver fondato il famoso monastero che per secoli fu un faro di spiritualità e di cultura.  Predicava la Parola e la viveva secondo la Regola che aveva quali riferimenti la preghiera, il lavoro, lo studio, ed anche una ragionevole obbedienza.

Colombano è il profeta venuto dalle periferie che, senza timore di dire la verità ai potenti dell’epoca,fossero i sovrani merovingi o il Papa,ha intravisto nel Vangelo il fattore unificante dei popoli europei. I suoi scritti sono uno stimolo a riscoprire il valore della comunità, di nuove relazioni possibili, segnate non dalla violenza, dall’invidia, dall’aggressività, ma da una carità capace di spendersi per il bene comune.Non è un caso se gli ultimi tre papi si sono soffermati sulla figura di San Colombano: “Grande evangelizzatore del continente europeo ” l’ha definito papa Francesco, “uno dei Padri dell’Europa” che ci mostra "dove stanno le radici dalle quali può rinascere”, sono state parole di Benedetto XVI alla catechesi dell’11 giugno 2008 e Giovanni Paolo II volle citare il passo di una lettera di San Colombano “Se togli la libertà, togli la dignità”.

La presentazione del volume, seguita con evidente partecipazione dai numerosi presenti, è stata propiziata da alcuni brani di musica irlandese eseguiti dal giovanissimo violinista Francesco Demaldè. 

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