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Venerdì, 26 Aprile 2024
Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

Compendio storico di Piacenza

La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri di autori piacentini, per nascita o per adozione e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale

COMPENDIO STORICO DI PIACENZA

Autore: Gandini Giulio;

Manoscritto redatto tra il 1768 e il 1783.; ora in edizione stampata.

Progetto, ricerche e testo Stefano Pronti

Riproduzione fotografiche Carlo Pagani

Pagine 900 suddivise in tre volumi

Edizione Paralleo45 per la Collana Secondo Millennio

Prezzo di Copertina euro 36

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Il "Compendio Storico"è un manoscritto in tre volumi ben conservati, diligentemente compilato in quindici anni dal sacerdote Giulio Gandini tra il 1768 e il 1783, è finora rimasto inedito e forse è stato letto da pochi solo per prelevare qualche curiosità. E’ stato ora pubblicato in “edizione in fac simile” dalla casa editrice piacentina Parallelo45 a cura dello studioso Stefano Pronti.

Il "Compendio" è preziosa quanto rara fonte di notizie sulle vicende storiche piacentine: si trova alla Biblioteca Comunale Passerini-Landi di Piacenza ed è catalogato quale Manoscritto Pallastrelli 162 nel ricchissimo Fondo Antico. L’edizione anastatica è stata realizzataperché la forma calligrafica è molto curata e leggibile sia nel corsivo di ogni pagina sia nei capilettera e negli elenchi in lettere maiuscole.

Tre sono le Parti (da Paolo III Farnese al 1731, da Carlo di Borbone al 1771; dal secondo Ferdinando al 1783), tre sono le prefazioni dell'autore e tre sono anche gli Indici tematici finali.

Attingendo a fonti inedite e uniche il Gandini riporta, in quasi mille pagine, i fatti salienti di Piacenza ed è fonte di notizie, fatti di cronaca, scritta con la massima diligenza da un colto uomo di chiesa del '700. Evidenzia Pronti come la lettura porti al convincimento che l’autore abbia destinato la sua grande e piacevole fatica alla posterità, con la tenacia quotidiana di uno che vuole tenere viva la realtà che lo circonda. Lascrittura è autografa fino a quando all'anno 1777 nella Terza Parte Giulio Gandini annuncia l'intervento di una mano diversa e imprecisata: "mi servo di altra mano, poiché il polso assai indebolito più non mi regge a scrivere con la solita franchezza, e velocità". Nella Prefazione alla Terza Parte iniziata nel 1772 dichiara con una certa amarezza dovuta ad un greve giudizio morale: "Le strepitose vicende seguite in Europa pel corso di quattro, e più lustri hanno

somministrato materia copiosa a compire la seconda Parte. Or mi accingo a cominciarne la Terza Parte dall'anno 1772", con il preambolo che "questa città in paragone de' tempi andati, quanto si è resa più bella nel materiale del suofabbricato; altrettanto all'opposto ella è deteriorata per non dir sfigurata nel sostanziale de' suoi pregi, nelle belle arti, nei costumi e nella religiosità de' passati tempi."

Da attento cronista Gandini registra gli avvenimenti storicamente rilevanti, per cui nelle pagine scorrono notizie e particolari descrittivi: dal numero di chiese, monasteri e palazzi al tipo di esecuzioni di streghe e furfanti, i banchetti, i giochi di potere, le piene del Po, i matrimoni e le morti di personaggi illustri, la nota della spesa per le Statue Equestri  1625, l'apertura del voltone nel palazzo vescovile per togliere il passaggio interno al Duomo, interventi in S. Antonino, allestimenti teatrali al Palagio del comune” e molto altro, il tutto riportato-fotografato con la scrittura e la grafia originale.

Annota Pronti: "La pubblicazione vuol essere uno strumento documentario utile alla fruizione e alla formazione storico-culturale sulla storia piacentina, indirizzata anche ai giovani che potranno lanciarli in Internet; ma vuole essere anche un’indicazione metodologica per la ricerca in genere: la pubblicazione delle fonti inedite ha sempre un significato innovativo e costruttivo e stimola l’ampliamento della conoscenza”.

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