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Martedì, 16 Aprile 2024
Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

“Giuseppe Visconti di Modrone e il suo borgo neomedievale”

La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri e le recensioni di autori piacentini, per nascita o per adozione, e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale. Saggi e recensioni di amici del nostro blog

“Giuseppe Visconti di Modrone e il suo borgo neomedievale”

A cura di Ferruccio Pizzamiglio, Renato Passerini e Oreste Grana

Pagine 322

Formato cm 24 x 27

Editore Ediprima

Progetto grafico Paolo Provesi

Anno edizione 2020

Prezzo euro 20

Disegni di Aldo Ambrogio, Marinella Pessina e Renato Vermi.

Il volume è disponibile in città presso le librerie Romagnosi e Fahrenheit, Saphira a Grazzano Visconti e a Vigolzone presso l’Associazione culturale Culture per lo Sviluppo Locale mail: ambrogio58@libero.it

E’ imbarazzante dover presentare un libro di cui si è coautori, ma la rubrica non può ignorare questa uscita editoriale e  ne parla ricordando l’annuncio https://www.ilpiacenza.it/attualita/grazzano-visconti-al-di-la-dei-successi-turistici-lo-stile-la-storia-e-i-mestieri-del-borgo-in-un-libro.html e riprendendo alcuni passaggi  di articoli di stampa e stralci di parte dei commenti espressi da lettori.

COMMENTI A MARGINE DI QUESTA PUBBLICAZIONE GRAZZANESE:

LIBERTA': (a firma Elisa Malacalza) “Non c’è segreto che qui, in oltre 300 pagine, non venga finalmente svelato, se non fosse che Grazzano Visconti è per sua natura una macchina da fiaba dagli ingranaggi di edera e ghiaia un generatore di misteri, il luogo di tutte le ipotesi. Questo è quel giardino, quella statua proprio li, l’incisione nascosta, il vicoletto all’improvviso, le finestre a sesto acuto, i muri merlati, affreschi, stemmi, cartigli... il librone-agilissimo nelle schede per la fruizione, è nato da un’opera collettiva ed è dedicato alla memoria di Nanda Squeri, insegnante della scuola- Istituzione Giuseppe Visconti di Modrone. Si inizia con la storia del borgo “nato tre volte...”. Titolini dalla recensione a tutta pagina “L’idea della cattedra ambulante conto la malaria - Il borgo ospitò più volte attori, artisti e tutti i Savoia - La Gi. Vi. Emme della Erba voluta da D’Annunzio, cortei storici, l’auto-dipinto, il gallo in ferro, ricordi di protagonisti - La lezione del duca ai criticoni “Impipatene e guarda in alto”.

IL NUOVO GIORNALE (a firma Filippo Mulazzi). Grazzano è stato a lungo anche sede di mestieri. Vennero create a inizio ‘900 una serie di botteghe di artigianato artistico che hanno fatto rivivere la tradizione della lavorazione del legno e del ferro, vitalizzando la piccola comunità con una prestigiosa scuola di formazione che oltre a validare lo “stile Grazzano”, per decenni è stata la culla di parecchie attività sorte nella nostra provincia. Nella pubblicazione si avvicendano conoscenze e flashback, storie e dettagli che rendono la città d’arte di Grazzano Visconti una delle più riuscite espressioni del neogotico in Italia e capire la magia che continua a incantare tanti visitatori.

UMBERTO FAVA.  Il volume della collana “Quaderni del Museo della vite e del vino Fernando Pizzamiglio è un monumento di colori, di immagini, di documenti, di testimonianze, di firme, di notizie. Raccogliere ed elaborare tutto questo materiale dev'essere stata un'opera davvero ragguardevole. Scopro che la mia nativa via Roma prima di chiamarsi via Roma e via Cavallotti, si chiamava via San Lazzaro. Vedo che a Grazzano esiste la Madonna della sedia. Benissimo, aggiungerò questa Madonna a tutte le altre Madonne di cui scrivo nel mio racconto La Madonna della calza. Leggo del teatro, che qualche anno fa fu occasionalmente riaperto per qualche spettacolo dialettale dei Soliti col Gianni Sartori regista  che puntualmente recensii.  Fu un momento di speranzose aspettative era già pronto perfino il nome, il Piccolo Teatro di Grazzano sulle orme del Piccolo Teatro di Milano di Strehler. Ma poi la burocrazia la vinse: il solito calvario di permessi e autorizzazioni fecero presto tramontare quella breve stagione di entusiasmi. Si spensero le luci e il teatro di Grazzano richiuse di nuovo i battenti.

Una foto della Sagra mi riporta ai tempi della mia campagna del pomodoro, la mia prima esperienza di lavoro, e rivedo proprio quel baldacchino di ferro a cui ero stato destinato, quelle botti lucenti dove entravano a schiera file di scatolette di pomodoro a strabollire al vapore, e qui ogni tanto passavano in ispezione due o tre in camice bianco a fare la ronda e a controllare, e fra questi tre o quattro chi c'era? Un tipo che poi anni dopo reincontrerò e conoscerò come Renato Passerini. Quanti ricordi, sentimenti, emozioni può muovere un libro, quando è un buon libro. Avete fatto un imponente ma anche agile lavoro di ricognizione e ricostruzione che si legge con grande piacere.

FLAVIANO CELASCHI. Il pensiero rincorre il luogo, dove sono nato e cresciuto e il nostro Grazzano Visconti. Un luogo dove da bambino, complice il fatto che era nella fine degli anni ’60 Grazzano ebbe la prima zona ZTL della storia (quando le auto arrivavano fino in piazza Duomo a Milano), giocavamo a nascondino o a palle di neve, dove andavamo a guardare i turisti (strani animali colorati nei primi anni ’70), ad attrarre l’attenzione delle ragazzine in transito negli anni ’80, a mangiare i tortelli negli anni ’90, ai festival medioevali negli anni 2000. Questo volume che Ferruccio Pizzamiglio ha voluto dare alle stampe sapendo di poter contare su Renato Passerini e Oreste Grana, cerca di dimostrare che Grazzano Visconti è un pezzo di storia patria importante per noi e per la memoria del ‘900, ma soprattutto importante se proviamo ad immaginare che tutto ciò che è stato fatto finora per alimentare la sua notorietà, attrarre visitatori e turisti, creare eventi e manifestazioni, conservarlo vitale e in piedi, è stato frutto di una sporadica ma attiva libera iniziativa locale di pochi capitani coraggiosi e di molti volontari preziosi....

GIUSEPPE VALENTINI. Avete fatto un’opera magnifica.  Voglio vedere se qualche allocco ha ancora il coraggio di dire che Grazzano è un borgo finto o una Disneyland medievale... Alle persone piace molto perché e un borgo bello e intuisce anche senza saperlo che esprime una solida cultura e abbiamo scoperto che esprime anche tanta solidarietà e fratellanza umana.

FLASH: Un libro che oltre al piacere della lettura regala l’orgoglio del possesso - una grande opera che siamo felici di avere. Un libro con il mattatore e tanti protagonisti il cui ricordo commuove - Un imponente ma agile lavoro di ricognizione e di ricostruzione che si legge con grande piacere...

ELISA MALACALZA. Un capolavoro! Uno di questi giorni - se ho motivo di passare di lì per lavoro - vado al cimitero da Giuseppe di Modrone e gli dico che gli avete dato l'onore che merita.

2-19-6

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