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Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

“Il Raccoglitore”

La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri e le recensioni di autori piacentini, per nascita o per adozione, e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale. Saggi e recensioni di amici del nostro blog

“Il Raccoglitore”

Autore Carmelo Sciascia

Editore Youcantprint.it

Anno edizione 2020

Copertina flessibile

Fsormato cm 15x21

Pagine 100

ISBN 979-12-20312-27-1

Prezzo euro 10

In copertina “Teatrino con Colombina, Pinocchio e Pulcinella” Olio su tavola di Carmelo Sciascia.

Il libro sarà presentato, e dato in omaggio ai presenti, alla Galleria Biffi di Piacenza da Gaetano Rizzuto, come da tradizione oramai consolidata, appena sarà possibile causa fenomeni pandemici.  Intanto, chi personalmente interessato, si può rivolgere direttamente all'Autore sciascia_c@libero.itCarmelo Sciascia-4

Da tempo Carmelo Sciascia offre la possibilità di leggere suoi “diari” intrisi di riflessioni, opinioni e idee, su argomenti di vita cittadina, siciliana nazionale e oltre. Negli ultimi anni, a smentire la convinzione di chi sostiene che ci sia un abisso di stile tra lo scrivere per il web e lo scrivere per la carta stampata, Carmelo ha pubblicato indifferentemente su giornali cartacei e su giornali on line. Per tutti i 30 suoi articoli dello scorso anno, ha scelto il nostro quotidiano e solo e in date successive altre testate web, blog e in minor misura i giornali stampati. Carmelo ha così consolidato la presenza in un mondo cha data la vastità dei lettori, può trovarsi anche a tu per tu con chi non sa niente di lui e che se vuole leggerlo, dovrà andare a cercarlo, perché non avrà certezza di trovarlo nel giornale che ritualmente ha comprato in edicola.

Copiosa è la messe dell’anno 2020 del “Raccoglitore”, inteso come colui il quale raccoglie oggetti di collezione, passi letterari per un’antologia. Nel suo paniere un variegato susseguirsi di fatti della quotidianità, una lanterna magica che illumina eventi culturali, sociali o politici dei nostri tempi accompagnandoli con un punto di vista personale, che quando non coincide con il nostro, sollecita il piacere di tornarci sopra per una rinnovata riflessione, azione questa che nell’uomo, evidenzia Sciascia, ha avuto sempre un solo obiettivo: la ricerca della verità.

Anche in questa ultima raccolta l’osservatorio dell’autore ha una traiettoria internazionale, ma “il piacentino di Sicilia” riserva le maggiori attenzioni ai fatti e ai misfatti che hanno come palcoscenico l’isola e la nostra città come nel capitolo “Qualcosa non va...”, dal quale proponiamo alcuni passaggi:

Non va che si sia puntato l'obiettivo sul Ritratto di Klimt in modo maniacale (basta vedere il numero delle pubblicazioni) direi in modo inversamente proporzionale al posto che occupa lo stesso quadro nel panorama della vasta produzione dell'Autore. Nel mondo dell'arte altri quadri hanno fatto fortuna in seguito a furti, più o meno appariscenti. Ma a ben guardare sono state opere di diversa e di non comparabile levatura.... Succede così che mentre tutta l'attenzione viene puntata sul Klimt ritrovato, cade il buio sulle tante opere cittadine che meriterebbero attenzione per la loro peculiarità storico-artistico-architettonica!

Non va che a Piacenza si sia potuto verificare un caso come lo scandalo della Caserma Levante, mi verrebbe da omettere il sostantivo Carabinieri, perché è assurdo pensare che dentro un'istituzione come la Benemerita si sia potuto verificare quello che è avvenuto. ... Perché credo che anche in questo caso le responsabilità ci sono, responsabilità che vanno cercate e trovate in una struttura organizzativa che spesso rispecchia la logica conseguenza di precise scelte politiche.

Non va che ogni qualvolta in città si cerca di progettare qualcosa di nuovo si pensi di realizzarlo a scapito di qualcos'altro. Per realizzare un ospedaleIl raccoglitore-2 qualcuno aveva pensato addirittura di costruirlo nel parco della Pertite, ipotesi finalmente accantonata (si spera una volta per tutte, perché a volte purtroppo ritornano!).

Non va che si continui a consumare comunque terreno agricolo, mi pare Piacenza in proposito sia la prima in ambito regionale, grazie alla costruzione di capannoni sempre più numerosi e grandi per potere sfamare l'insaziabile fame della logistica (ultima frazione presa di mira Roncaglia).

Non va che si parli di tanto in tanto di sanare aree degradate per dare alla città quel pezzetto di puzzle mancante per farIa più bella che pria. Vedere al riguardo il manufatto di Borgo faxhall (se non altro per la contiguità con l'ex Mercato - similes cum similibus congregantur -) che doveva diventare una stazione di pullman ed un parcheggio per pendolari, poi una Galleria, infine è diventato un anonimo Centro Commerciale ingombrante ed invadente. La stessa logica ho paura possa farsi strada con l'ex Mercato Ortofrutticolo. Demolirlo per fame un parcheggio e poi .... Demolire e sotterrare, come per il palazzo ex Enel e ... ricostruire!

Sono convinto che in questa sequenza di "non va", quest'anno come dei recenti anni trascorsi, ognuno può mettere la sua presa d'atto, dai sostenitori del recupero dell’ex albergo di via San Marco per fame un museo verdiano, da chi avrebbe voluto che i resti del teatro romano fossero rimasti visibili, da chi vorrebbe fare dell’ex Mercato una "Cittadella dello spettacolo", da chi non avrebbe voluto vedere esposti i cavalli di Paladino accanto ai cavalli del Mochi, perché fra loro non può esserci dialogo (tesi Bruna Milani) e perché, a mio parere, sarebbe stato meglio lasciarli stare nella loro montagna di sale a Gibellina, per dove sono stati pensati e collocati una prima volta.

Nell’anno appena finito, la paura ha impedito qualsiasi seria e profonda riflessione sulla letteratura, sulla storia, sulla politica. Parafrasando Lucio Dalla possiamo dire che l'anno vecchio è quasi finito, ed anche se qualcosa ancora qui non va, speriamo in bene, nel prossimo.

“Il Raccoglitore”

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