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Sabato, 30 Settembre 2023
Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

"Il vento dei ricordi - poesie" 

La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri di autori piacentini, per nascita o per adozione e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale e i racconti degli amici lettori

"Il vento dei ricordi - poesie" 

Autore: Maria Giuseppina Cavanna

Editore: Libreria Internazionale Romagnosi

Pagine: 88

Formato: brossura cm 13x20

Collana: Poesia

Anno di edizione 2022

Prezzo: € 12,00

Il filo conduttore di questa raccolta di poesie è il ricordo. Ognuno di noi ha un album di memorie che s’impreziosisce di anno in anno con un concentrato di immagini legate sia al capitolo degli affetti e delle amicizie, sia a quello dell’ambiente che ci circonda. A volte il desiderio di rendere evidente questo archivio mentale stimola le persone (giovani e meno giovani) ad assumere l’abito di poeti e di narratori, portandole a testimoniare e comunicare con carta e penna o con la testiera elettronica i "Ricordi da ricordare".

Così è per l’autrice di questo volume che descrive con la forza della poesia luoghi, situazioni e persone care iniziando dalla sua fanciullezza «quel particolare periodo della nostra vita che ci appare il più felice, periodo spensierato, periodo incantato, poi lo scorrere inesorabile dei giorni rappresenta l’impossibilità di ritornare alla felicità di quegli anni: il presente non sarà mai all’altezza del passato».

Il ricordo non fa solo parte della nostra vita ma è la nostra stessa vita, perché noi siamo il nostro passato: un insieme di esperienze, emozioni, percezioni che costruiscono la struttura della nostra identità, sono espressione di ciò che viviamo ma anche di ciò che abbiamo vissuto: rappresentazione mentale di felicità, bellezza, gioia, serenità, ma anche tristezza, dolore, delusione, nostalgia e rimpianto. Sentimenti espressi con sensibilità, spessore ed equilibrio, un insieme delle emozioni e dei sensi rese attraverso la parola scritta: tutto questo è “Il vento dei ricordi”.

L’AUTRICE

Maria Giuseppina Cavanna è nata a Bruzzetti di Groppallo, piccola frazione montana in comune di Farini nel luglio 1966. In questo piccolo paesino dell’Appennino ha trascorso i suoi primi 10 anni.  In seguito la famiglia si è trasferita a Podenzano. Dopo gli studi, e fino all’età di 48 anni, ha aiutato i genitori nella conduzione della piccola azienda agricola di famiglia. In seguito e tuttora lavora come operaia agricola. Ama le lunghe passeggiate in campagna o in montagna, ascoltare musica, leggere.

- Nelle sue note biografiche si legge la predilezione per le poetesse Emily Dickinson, Alda Merini oltre a Giacomo Leopardi e Giovanni Pascoli, poeti che esprimono visioni del mondo contrastanti....

Mi piace Alda Merini perché nella sua poesia traspaiono il coraggio e la straordinaria forza interiore che hanno caratterizzato la sua vita. L’avvicinamento al Signore e alla fede si esprime nel suo libro intitolato Corpo d’amore, un incontro con Gesù. Alda Merini dichiarò: “Domandano tutti come si fa a scrivere un libro: si va vicino a Dio e gli si dice: «Feconda la mia mente, mettiti nel mio cuore e portami via dagli altri, rapiscimi». Così nascono i libri, così nascono i poeti”. Io condivido questo suo pensiero: “La poesia è una forza che nasce in me. Avrei potuto fare la matta o la ragioniera e la mia poesia sarebbe comunque uscita”. La poesia per Alda Merini vince la solitudine e aiuta a trovare una salvezza sia pur momentanea e parziale.

Di Emily Dickinson mi piacciono le descrizioni precise, esatte nei particolari, e attraverso cui la poetessa esprime non la semplice realtà oggettiva, ma la sua percezione e il proprio modo di essere. Nella sua poesia l’autrice crea un rapporto di opposti: amore-morte; natura magica-natura distruttrice; quotidiano-eterno; egocentrismo-altruismo. Ammiro la Dickinson perché ha saputo vivere di sola poesia, auto esiliandosi in una stanza della casa paterna.

Di Giovanni Pascoli mi piace l’attaccamento alla famiglia, che cercò di ricreare dopo vari lutti familiari che funestarono la sua adolescenza. Apprezzo la poetica del fanciullino, in cui afferma che nell’intimo di ciascuno di noi è nascosta una parte infantile che gli uomini soffocano e mettono a tacere quando diventano adulti. Il poeta, invece, lascia libero il fanciullino che ha in sé, lo lascia libero di osservare il mondo: solo così egli riesce a penetrare nel mistero delle cose e a cogliere nella complessa realtà che lo circonda gli aspetti più veri e profondi.

E di Leopardi amo la forza della speranza e dei sogni nel mare del suo pessimismo. Dalla speranza non si riesce a distaccare il cuore. Si sente, si rimpiange e si afferma la bellezza dei sogni, nonostante i convincimenti della ragione e le esperienze della propria vita. Secondo Leopardi ognuno di noi ha in sé un mondo intimo fatto di pensieri e sentimenti profondi, un regno inviolabile. E nell’anima di ognuno vi è un mondo, un mondo carissimo, precario, innocente, minacciato: custodito dai nostri ricordi e rimpianti. Per tutti questi temi e motivi, i quattro poeti citati sono quelli che hanno maggiormente influenzato il mio modo di scrivere e soprattutto di vedere la realtà.

­ - I componimenti di questa sua raccolta spaziano su un esteso arco di tempo, quale la motivazione che l’ha portata  alla stampa e quale alla scelta delle due immagini di copertina..

Il motivo che mi ha spinto a scrivere Il vento dei ricordi è che volevo fissare con le parole le sensazioni che ho provato in questi anni, partendo dall’infanzia fino alla maturità. Ho scritto le poesie della raccolta nel corso di circa trent’anni con varie pause, anche di quattro o cinque anni. Le ho scritte quasi di getto, provando il forte desiderio di rievocare immagini luminose impresse nella mia mente e nel mio cuore. Sul cupo e triste cammino della vita splendono le immagini luminose della terra, la bellezza della natura, l’amore della nostra vita, le nostre persone care, le speranze, i ricordi affettuosi e struggenti. Ho cercato di esprimere quello che sentivo nell’animo.

Ho scelto come copertina del libro la foto dei miei genitori nel giorno del loro matrimonio, avvenuto il 27 dicembre del 1958 nella chiesa parrocchiale di Groppallo in comune di Farini. L’ho scelta per fare un omaggio a loro, che mi hanno donato la vita. Felice di essere nata dall’amore che li univa. L’amore è un patto inviolabile di reciproca stima e di attaccamento incondizionato. Questo amore pieno di gioia, nonostante le difficoltà e i problemi, questo patto eterno di dedizione assoluta e pieno di affetto durò per tutta la loro vita.

La seconda foto mi ritrae su di un trattore. È legata alla mia vita lavorativa, in quanto finiti gli studi ho sempre lavorato nell’azienda agricola dei miei genitori condividendo con loro tutta la mia esistenza. Fin da bambina ho sempre aiutato nel lavoro nei campi. Mi ricordo distese di covoni ed erba profumata quando ancora si rastrellava a mano. Il mio attaccamento alla terra non è mai mutato, così come lo stupore nell’ammirare la natura in tutti i suoi aspetti, nei suoi fenomeni magici come un arcobaleno o terribili come un forte temporale o un uragano. Così come è la vita.

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PASSERANNO I GIORNI

Passeranno i giorni,

inesorabili, alteri.

Passerai anche tu

con il tuo passo leggero

di gazzella impaurita.

Questo amore,

troppo forte per noi,

troppo grande da portare,

ci schianta il cuore

in mille scaglie colorate.

Come coriandoli di primavera

la mia anima sorriderà,

penserà a te, solamente a te,

eterno, immortale

solitario guardiano del mio cuore.

E tutti i giorni,

inesorabili, alteri,

saranno quella sera

di danza di farfalle,

di stelle di lucciole

nei miei occhi innamorati,

nei tuoi occhi legati

al mio cuore

da invisibile laccio.

Passerà il tempo,

ma sempre tornerà

a quel giorno immortale,

a quel campo di papaveri.

A quel mio sogno di te,

di te soltanto.

Come in altre poesie, anche in questa è presente la forza del ricordo, l’impossibilità di dimenticare. Questa potenza enorme del ricordo si scontra con la realtà, la persona amata non è più presente fisicamente, ma l’anima sorriderà ancora pensandola e sentendola vicina nonostante la lontananza, immaginandola come un guardiano, un eterno e immortale guardiano del cuore, impedendo qualsiasi entrata.

In questa poesia ricorre la consapevolezza che le speranze e i sogni sono vani fantasmi, inganni privi di senso, eppure di quei fantasmi si canta in ogni verso la bellezza e la dolcezza, nonostante il sapere che non torneranno più. Sebbene, infatti, la ragione riveli la vanità di ogni illusione, ancora il ricordo di quei sogni fa palpitare il cuore. In questo perpetuo sormontare del cuore sulla ragione, in questa capacità di serbare intatta nell’anima l’ingenuità e la forza dei sentimenti, di recuperare ancora la giovinezza e la speranza nonostante le conclusioni spietate, in questa commozione, appunto, sta la forza del ricordo che fa tornare, nonostante lo scorrere degli anni, a quel giorno immortale, a quel campo di papaveri, a quel sogno lontano.

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