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Giovedì, 25 Aprile 2024
Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

“Io e la Duchessa, amici per la pelle”

La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri e le recensioni di autori piacentini, per nascita o per adozione, e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale. Saggi e recensioni di amici del nostro blog

Oggi segnaliamo

Nelle settimane scorse il quotidiano nazionale “Libero” ha pubblicato, nella pagina dedicata a “i vostri animali”, un raccontino di Umberto Fava. Il quale s’è divertito a mettere sulla scena della sua narrazione una protagonista un po’ speciale:

 “Io e la Duchessa, amici per la pelle”

Diamo  la testa e la coda, l’inizio e la fine del racconto. Un assaggio, ma come allegato anche l’intero testo. E’ un nostro vecchio gioco. Un gioco segreto fra noi. Lei si sfila il lungo abito che la fascia, sulla nuda pelle, da capo a piedi, e lo nasconde. Io, con comodo, devo trovarlo. E’ furba, è femmina. Lo nasconde dove sa lei, nei posti più reconditi e impensabili, dove pensa che io non guardi mai e non possa mai scoprirlo. Ma io, senza tanto faticare, senza affannarmi a cercare, più che altro per caso, lo trovo sempre.

         E lei? Lei nel frattempo non è che vada in giro tutta nuda: sfoggia subito un altro vestito, ogni volta nuovo fiammante.

         Accade una volta all’anno nella casa in collina su in Alta Valluretta, per lo  più tra la fine dell’estate e l’arrivo dell’autunno, e tutti gli anni, o quasi, vinco io. Cosa vinco? Niente. O meglio: il suo vestito smesso e forse un po’ di fortuna.

         La Duchessa, così la chiamo io, è una mia vicina di casa, si potrebbe quasi dire una mia inquilina. Anche se non mi paga mai l’affitto. Un’inquilina riservata, silenziosa, sfuggente, misteriosa. Non so mai, per esempio, dove di preciso stia: in quale buco al momento abiti, dentro quale fessura, sotto quale pietra, dentro quale groviglio di rovi. Perché, per la verità, la Duchessa non è una vicina di casa da presentare agli amici: è una serpe.

         …………………………………………………………

         Amici per la pelle? In un certo senso sì.

         “Ma se ti sale dalla toppia o dal camino, se ti salta dentro la finestra?”, mi dicono parenti e amici per prendermi in giro.

         “Ma andate”.

         “Se te la trovi che dorme sulla poltrona?”.

         “Ma andate, non è mica un gatto”.

         “Attento – seguitano gli amici ridendo – ti allevi la serpe in seno”.

         Io e lei non ci vediamo né ci parliamo mai, ci evitiamo con cura, ma ci intendiamo a distanza, ci leggiamo nel pensiero, giochiamo a nascondino con la sua pelle e lei mi lascia quasi sempre vincere. A volte me ne vanto con gli amici che  vengono a trovarmi nella mia vecchia casa di sasso: “Sapete, io so esattamente quanto è lunga dalla testa alla punta della coda”.

         “Ma va”.

         “Un metro e tre”.

         “Ma va te e la tua biscia”.

         “Scommettiamo?”.

         “Cosa?”.

         “Una bevuta all’osteria”.

         “Allora scommettiamo”.

         Allora vado a prendere il metro e l’ultima pelle trovata in giro in qualche sterpaglia o fra le canne del canale. “Ecco”, dico, mentre la stendo davanti ai loro occhi un po’ schifati e butto lì il metro.

         “E adesso misurate: un metro e tre”.

         “Porta via”.

         “Subito, ma dicono che porti fortuna”.

        

         

“Io e la Duchessa, amici per la pelle”

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