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Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

Annibale alla battaglia della Trebbia: il giallo dei luoghi

La soluzione nel libro di Corradi, Marchetti e Massimo Solari edito dalle edizioni Lir

Schermata 2015-05-27 alle 18.53.34-2Potremmo mai immaginare un monumento a Hitler sui Champs- Elisée? O a Attila ad Aquileia? O a Hernán Cortés a Città del Messico? In genere, i conquistatori e gli invasori stranieri non godono di buona stampa, né vengono celebrati con monumenti. Solo Piacenza ha il monumento allo Straniero Invasore. Sto parlando del monumento eretto dal Rotary Valli Nure e Trebbia ad Annibale, sito ad uno dei capi del ponte di Tuna, in comune di Gazzola. 

L’incipit è tratto dal libro ANNIBALE ALLA BATTAGLIA DELLA TREBBIA: IL GIALLO DEI LUOGHI, pubblicato dal Rotary Club Piacenza – Valli Nure e Trebbia. E ancora “Perché Annibale è arrivato a Piacenza? Cosa ci faceva dalle parti di Campremoldo e come mai gli amici rotariani hanno deciso di erigere un monumento cosi singolare?”

Le risposte le dà Massimo Solari, avvocato al quale si devono diversi libri sulla storia di Piacenza - tra cui “Giulio Alberoni”, “Le regine di Piacenza”, “Gregorio X”, “Augusta Placentia”- nelle pagine del  libro edito dalle edizioni Lir di Romano Gobbi

Il volume è stato presentato da Robert Gionelli in dialogo con lo stesso Solari e i coautori Claudia Penoni, attrice di teatro e televisione (Zelig, Disney Tv), piacentina di adozione e interessata alla storia locale, Marco Corradi, avvocato e attuale presidente del Rotary Club Piacenza Valli Nure e Trebbia, pure appassionato e cultore di storia piacentina e Giuseppe Marchetti, già docente di Geomorfologia e di Geologia ambientale presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Pavia, che ha elaborato la teoria di cui diremo, risolutiva, forse, per il giallo dei luoghi dove avvenne la famosa battaglia del 18 dicembre 218 a.C., durante la seconda guerra punica, fra le legioni romane del console Tiberio Sempronio Longo e quelle cartaginesi guidate da Annibale. Schermata 2015-05-27 alle 19.00.24-2

Risulta infatti illogica – concordano da tempo diversi studiosi, la versione dello storico Tito Livio (59 a.C. -17 d.C.) sulle geografie delle vicende della battaglia e in contrasto con la narrazione dello storico greco Polibio, nato nel 124 a.C. Se i diecimila Romani – è in sintesi la certezza di Marchetti - trovandosi sulla sponda sinistra del fiume Trebbia, puntarono direttamente verso Piacenza dopo aver rotto l'accerchiamento, e se le riserve rimaste con Scipione sulla sponda destra dovettero invece attraversare il fiume per andare a Piacenza, il greto della Trebbia avrebbe dovuto scorrere ad est della città e non ad ovest come lo è ora; vale dire che in epoca successiva alla battaglia la Trebbia si è spostata di diversi chilometri a Ovest, traslocando lo sbocco sul Po a monte di Piacenza. Nel 218 avanti Cristo in sostanza costeggiava l’attuale Statale 45. La tesi, fattore non secondario, metterebbe d’accordo Livio e Polibio.

Con questo libro il Rotary Club Piacenza Valli Nure e Trebbia ha fatto affiorare curiosità per un territorio talvolta poco conosciuto dagli stessi abitanti e si è rivolto agli studiosi di storia offrendo al tempo stesso anche ai giovani studenti spunti per una miglior conoscenza anche storica del territorio.

Il libro, corredato da una efficace serie di immagini, è scritto a quattro mani: inizia Claudia Penoni con Annibale a Piacenza, Massimo Solari, svela chi era Annibale, Giuseppe Marchetti tratta la Geografia degli eventi e Marco Corradi i luoghi e le leggende legate ad  Annibale in val Trebbia.

Annibale alla battaglia della Trebbia: il giallo dei luoghi

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