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Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

La Croce Rossa di Piacenza nella Grande Guerra

La nostra sezione Cultura dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri di autori piacentini, per nascita o per adozione e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale.

La Croce Rossa di Piacenza nella Grande Guerra

Autore Filippo Lombardi

Editore Marvia

Collana Piacenza in grigioverde

Pagine 178, brossura

Anno 2015

Euro 18

Filippo Lombardi, medico e appassionato di storia, cofondatore nel 1994 a Pavia della prima Sezione storica italiana della Croce Rossa, è autore di circa 20  volumi di storie di combattenti al fronte nella guerra 1915-18. Nell'ultimo biennio ha pubblicato con l’editore Marvia "Piacenza in grigio verde" e "Artiglieri italiani nella grande guerra" e ora questo volume nel quale recupera la storia del Comitato di Piacenza della Croce Rossa Italiana dalla nascita fino alla fine della Prima guerra mondiale. In particolare le vicende della C.R.I. di Piacenza dalla fondazione. Le pagine del libro documentano l'impegno del Comitato piacentino nei quattro anni di guerra: il ruolo della Croce Rossa nella vita cittadina e l'organizzazione territoriale, l'Ospedale Territoriale C.R.I. di San Lazzaro Alberoni,  il Posto di Soccorso Ferroviario n. 17, l'Ospedale da Guerra n. 34, il Treno Ospedale. E ancora: l'Ambulanza Fluviale Litta, gli ufficiali, la Sezione Femminile e Il Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa di Piacenza.

Il volume è stato presentato presso la Famiglia Piasinteina in un incontro coordinato dal giornalista Ippolito Negri in dialogo con l'autore e con l'avvocato Alessandro Guidotti, commissario della C.R.I. piacentina e con un articolato intervento della professoressa Carmen Artocchini.

"La ricerca su argomenti che riguardano la Croce Rossa – si legge nelle pagine introduttive del volume - non è facile a causa della mancanza di materiale archivistico della quale gli stessi  appartenenti alla Croce Rossa cono stati in passato responsabili". Infatti, durante la Grande Guerra, per ovviare alle contingenti ristrettezze, negli uffici giudiziari romani nacque l'idea della raccolta della carta nelle famiglie, negli studi professionali, negli archivi pubblici e privati per avviarla al macero; ricavare carta nuova dalla vecchia e realizzare un guadagno da destinare in beneficienza per le opere sostenute dalla Croce Rossa Italiana.

L'operazione prese corpo in breve tempo attraverso un "Comitato Nazionale per la raccolta e l'utilizzazione dei rifiuti d'archivio", mentre la Croce Rossa mise a disposizione la propria struttura territoriale per la raccolta e lo smistamento della carta.

Un Decreto Luogotenenziale del 1916 stabilì poi che fossero conferite al Comitato, oltre agli stampati fuori uso, "tutte le carte delle Amministrazioni dello Stato delle quali sia riconosciuta inutile l'ulteriore conservazione". Il medesimo decreto, all' articolo 6, prescriveva ufficialmente che i proventi della vendita della carta fossero destinati alla Croce Rossa.

Nello stesso anno a Piacenza fu costituito il "Comitato circondariale per la raccolta e la riutilizzazione dei rifiuti d'archivio" al quale fece seguito una martellante campagna di propaganda, anche attraverso numerosi articoli sulla stampa locale, per favorire la raccolta della carta.

Nel 2014 l'Archivio di Stato di Piacenza è entrato in possesso, proveniente da Bologna, della documentazione dell'Ospedale Militare relativa agli anni 1915 - 1971: si tratta di una massa enorme di materiale consistente in 4.300 pezzi tra faldoni e registri, pari a circa 500 metri lineari di archivio, per il cui esame e riordinamento necessiteranno un notevole sforzo economico e molto tempo. Non è stata rinvenuta documentazione riguardante il periodo precedente la Grande Guerra. Purtroppo, a una prima ricognizione, non sembra che fra il materiale superstite (solo sanitario) sia presente anche la documentazione riguardante l’attività della Croce Rossa di Piacenza nella Prima Guerra Mondiale.

Nel libro comunque emergono storie, biografie, testimonianze e i racconti di tante persone protagoniste delle vicende della CRI piacentina, ognuna diversa, ognuna con la sua peculiarità, sottratte all’oblio del tempo e alla possibilità di perderle definitivamente.  "Con ogni probabilità – annota Lombardi - gli elenchi pubblicati sono alquanto incompleti", ma l'invito è rivolto a guardare le pagine "non come aride sequele di nomi, ma vedendo in esse un modo di ricordare queste persone che cento anni fa si offrirono volontariamente per dare il loro contributo e cercare di alleviare le sofferenze inflitte dalla guerra".

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