“Lettere al direttore... e non solo"
La nostra sezione Cultura dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri di autori piacentini, per nascita o per adozione e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale
“LETTERE AL DIRETTORE… E NON SOLO”
In ricordo di Anna Prati Zani, la “Maestra della Val d’Arda”
A cura di Sergio Efosi e Fausto Ferrari
Edito da Associazione culturale Via dei Monasteri Regi
Mail: viamonasteri@gmail.com
Stampa Grafiche Lama S.r.l
Pagine 176
Anno 2015
Il libro fa seguito a una raccolta di lettere e pensieri di Anna Prati Zani pubblicata nel 2008 per ricordare la "maestra della Valdarda” morta nel luglio 2015; una donna, una maestra, che tanto si era battuta per far crescere la sua terra.
“Se è vero – scrive Luigi Troglio nelle pagine del libro - che quando muore un anziano è una biblioteca che va in fiamme e diventa cenere che il vento del tempo disperderà inesorabilmente, con la morte di Anna Prati Zani è andata in fumo una grande biblioteca.”
Anna Prati Zani è stata per lunghi anni un personaggio della Valdarda con le sue "Lettere al Direttore" del quotidiano Libertà e anche con i suoi scritti indirizzati personalmente a politici e amministratori, istituzioni e associazionismo locale, parroci o semplici suoi amici e conoscenti. Una maestra anziana ma modernissima che sapeva usare il computer. "Lettere al Direttore e non solo" è il titolo del libro perché le pagine accolgono le lettere da lei scritte al quotidiano Libertà dal 1991 al 2010, ma anche suoi scritti e mail che rivelano la sua coerenza di pensiero sulla montagna, sulla guerra, sui partigiani, sui piacentini d'America e di Londra (lei figlia di emigrati), sulla Valdarda, su parroci e sindaci, sui giovani, sulle persone che incontrava. Le sue idee e i pareri che Anna Prati Zani, la “Nettina" per gli amici più confidenziali, esprimeva erano poco "accomodanti" tant’è che ai politici e agli amministratori locali era nota con l’ appellativo "carta vetrata”; temevano, infatti, le sue attente opinioni su temi economici e sociali che riguardassero la comunità, ma nello stesso tempo quanto da lei detto era sempre oggetto di opportune considerazioni e riflessioni.
Nelle pagine del libro sono tante anche dimostrazioni di stima e di affetto; oltre a quelle dei fratelli Lanfranco e Leonardo, di Marika Prati, di Linda Marazzi, di Wanda Ronchetti e dei curatori Sergio Efosi e Fausto Ferrari:
° monsignor don Lino Ferrari “ donna di fede profonda, ma non ostentata, chi l’ha conosciuta non può dimenticarla”.
° Jonathan Papamarenghi, sindaco di Lugagnano “la maestra abituata ad affrontare con determinazione e grinta crescente qualsiasi salita che trovava sul cammino suo o della sua comunità”.
° Luogotenente Sebastiano Stile “non trascendeva mai alla volgarità era semplicemente schietta”.
° Arturo Croci “ha avuto il grande merito di dare voce a fatti e persone”.
° Adriana Balletto Bragoli “il suo insegnamento: non ripiegare sulla mediocrità e non considerarsi mai un prodotto finito”.
° Carlo Raggi “le generazioni future difficilmente avranno personaggi così importanti”.
° Roberto Franchi “quando squilla il telefono, il mio pensiero corre a lei, alla sua passione, al suo entusiasmo”.
° Dina Bergamini “Uno stile di vita che oltrepassava le pareti dell’aula scolastica per aprirsi ai problemi sociali, soprattutto a quelli che riguardavano la sua montagna”.
° Valda Monici “ci sono persone che ci lasciano senza clamore, ma che in ogni cuore di chi ha avuto la fortuna di incontrarle, rimane indelebile, una grande ricchezza”.
Il libro è stato presentato nel dicembre scorso presso la sala consiliare di Palazzo Gandolfi Lugagnano con interventi tra gli altri del sindaco Jonathan Papamarenghi, dei curatori Sergio Efosi e Fausto Ferrari e di Gaetano Rizzuto autore della riflessione “Questa è l’ultima serata di presentazione che io faccio come direttore di Libertà, visto che sono prossimo alla pensione e sono contento di dedicarla ad Anna. Tutti noi dobbiamo essere orgogliosi di averla conosciuta e di avere condiviso con lei tantissime idee e pensieri”.