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Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

Libri piacentini - Diario di un viaggio all'inferno

Il libro è scritto da un tifoso biancorosso di lunghissimo corso nel quale vengono raccontati aneddoti, impressioni e stati d'animo vissuti in una stagione, quella passata, che ha visto il Piacenza Calcio dover ripartire dal girone Eccellenza

Diario di un viaggio all'inferno

di Pietro Rebecchi
Autore: Pietro Rebecchi
Pagine 208
Genere narrativa
Casa editrice parallelo45edizioni
Prezzo di copertina euro 12

L’autore e la casa editrice - Pietro Rebecchi nasce a Piacenza, dove vive e lavora, nel 1966. Fin dall’infanzia, trascorsa nel popolare quartiere di Sant’Agnese, ha coltivato la sua passione per tutto ciò che è piacentino sviluppando un forte senso di appartenenza con la città. Grande amante del vernacolo e da sempre tifoso del Piacenza Calcio.

Già autore dialettale e attore della compagnia teatrale della Famiglia Piasinteina, debutta nella narrativa con questo suo primo libro edito da Parallelo45, Casa Editrice piacentina che si prefigge la comunione di tradizione locale con la globalizzazione: il nome è infatti ispirati al Parallelo 45° dell'emisfero nord che passa appunto nei pressi di Piacenza, ma nello stesso tempo attraversa il mondo intero.

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Il libro è scritto da un tifoso biancorosso di lunghissimo corso nel quale vengono raccontati aneddoti, impressioni e stati d’animo vissuti in una stagione, quella passata, che ha visto il Piacenza Calcio dover ripartire dal girone Eccellenza.  Un vero e proprio viaggio all’Inferno calcistico visto dagli occhi del supporter, con tanto di ironia e espressioni in vernacolo. Nelle pagine si snoda la storia di una stagione calcistica molto particolare, quella che, dopo il fallimento economico, ha precluso al Piacenza Calcio il girone dei professionisti retrocedendolo a quello dei dilettanti.

Aneddoti, sensazioni e sogni: il tutto filtrato attraverso gli occhi e i pensieri dell’autore super tifoso che della squadra del cuore ha fatto un simbolo della sua “Piacentinità” orgogliosamente messa in primo piano.

Il risultato è un romantico viaggio attraverso la rinascita di una squadra, di una società e dei suoi tifosi, volutamente condito di espressioni in vernacolo, ironia e una “vis polemica” pungente e accattivante.

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