Libri piacentini - Un'indagine inedita sul tema del lavoro in Valdarda
Nel libro si ritrovano il paesaggio agricolo e i lavoratori della terra, gli allevatori del bestiame, i mulini e i mugnai, i sarti, i fabbri, i falegnami, i fornai, gli osti
Lavoro e lavoratori in Valdarda fra medioevo ed età moderna
Autore: Massimo Pallastrelli
Pagine 144
Stampato da Grafiche Lama
Casa editrice Ace International
Prefazione Fernando Tribi e Carla Danani
Prezzo di copertina euro 10
Autore del libro è il prof. Massimo Pallastrelli, collaboratore della rivista “Quaderni della Valtolla” e autore di altre numerose pubblicazioni sulla storia locale. Il volume abbraccia l’arco temporale compreso tra il medioevo e la prima età moderna e descrive i mestieri e i “mestieranti” della val d’Arda lungo la Via dei Monasteri Regi, per secoli importantissima strada che consentiva ai numerosi pellegrini del tempo, attraverso il valico del Pelizzone , da Fiorenzuola d’Arda, di raggiungere Pontremoli e proseguire per raggiungere Roma.
Si tratta di un'indagine inedita e difficile sul tema del lavoro con una serie di studi che partono dalla lettura, trascrizione, valutazione di un documento originale per poi inserirlo nel contesto sociale del tempo e provare a delineare una dinamica della storia più ampia, dove le singole situazioni compongono il mosaico di avvenimenti più grandi e più complessi delle attività lavorative
Nell’argomento agricoltura e l’allevamento si susseguono il paesaggio agricolo, il lavoro e contratti, l’allevamento, il bestiame e le soccide. Nell’artigianato e il commercio l’arte della barbitonseria, i sarti, tessitori, tintori, calzolai, fabbri e i falegnami, muratori, macellai, fornai, mugnai, osti e altri lavoranti. L’ultima parte del libro tratta i mercati e le fiere.
In calce al volume le note che segnalano la provenienza delle carte d’archivio consultate e i principali testi e articoli di riferimento.
Lo studio - scrivono nella prefazione Fernando Tribi e Carla Danani - non ha la pretesa di risultare esaustivo del tema trattato, ma proprio ciò ne costituisce la forza: dimostra, con piglio scientifico e rigoroso, la possibilità di ricostruire la storia di un territorio attraverso il lavoro e le professioni dei suoi abitanti e le informazioni che ne derivano hanno un aspetto pluridisciplinare. Ci dicono, dei rapporti sociali, ci dicono della trasformazione ambientale, ci dicono del ruolo delle istituzioni, ci dicono soprattutto molto della vita quotidiana del tempo e restituiscono voce a chi, i lavoratori, con fatica, anche nei secoli scorsi hanno direttamente prodotto la ricchezza della nostra terra.
Infine è bene accompagnare la lettura provando a immaginare il rapporto tra lavoratori e paesaggio: come scriveva Vito Fumagalli, le azioni, le idee, il lavoro degli uomini vivono in una stretta relazione con lo spazio. I contadini – spesso su indicazione della proprietà - tendono a modificarlo per trarne vantaggi quanto a terre da coltivare, l'artigiano modella la nuova forma delle città che si sostituiscono ai comuni e ai villaggi, il mercante percorre le distanze ed introduce in ogni nuova terra nuovi prodotti. Sono cambiamenti dai tempi lunghi ma inesorabili. Studiarne le origini e le dinamiche ci aiuta a capire e a gestire anche il rapporto dell'uomo contemporaneo con lo spazio.