"Non è successo niente"
La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri e le recensioni di autori piacentini, per nascita o per adozione, e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale. Saggi e recensioni di amici del nostro blog
Oggi segnaliamo
NON E’ SUCCESSO NIENTE
Autori vari
a cura di Pier Paolo Tassi e Niccolò Bertuzzi
Editore Papero
Anno edizione 2020
Pagine 160
Formato cm 12,5 x 18
ISBN 9 788831 364058
Prezzo euro 14
La “Provincia bella addormentata” dove trascorrono decenni senza fatti di cronaca di rilievo, si sveglia improvvisamente perché si ritrova sulle prime pagine dei giornali tradizionali e on line. A spiegare efficacemente cosà è successo è l’introduzione di Giangiacomo Schiavi al libro oggi sul nostro leggio, curato da Pier Paolo Tassi e Niccolò Bertuzzi.
“Facciamo un' ipotesi catastrofica", disse Schiavi quarant'anni fa a uno dei tanti prefetti di passaggio in città: "e se un incidente nucleare accadesse alla centrale di Caorso?" . "Facimme 'e corna", fu la risposta. Poi, con scaramantica certezza, il Prefetto dribblò la questione del piano d'emergenza nucleare che un bravo assessore aveva fatto diventare un caso: "Non agiti le acque, dottore. A Piacenza non succede mai niente ... ",
Per anni la citta è apparsa così come il prefetto venuto da Napoli l'aveva inquadrata: sepolta nella nebbia e nell'anonimato, sprofondata nel torpore di provincia con addosso la pigrizia esistenziale di Oblomov.
È stato il furto del Klimt, alla Ricci Oddi, a far scattare l'allarme rosso. Da lì è cominciato il diluvio di fatti dolorosi e negativi: C’è stato un disastro ferroviario, è venuto giù il ponte sul Po, il Nure si è mangiato una strada, la Val Trebbia è stata sconvolta da una devastante alluvione, il Comune è finito in prima pagina per inchieste e arresti, è spuntato un presidente del consiglio colluso con la mafia. Per un'estate la cronaca nera si è impadronita della scena con il delitto di Elisa Pomarelli, uccisa in un pollaio dal delirante presunto amico, e subito dopo è finita in mondovisione la gang dei carabinieri arrestati per i festini con trans e cocaina, emuli dei boss di Gomorra, ma con la divisa, poi i numeri da primato del Covid.
Il libro, curato da Niccolò Bertuzzi, ricercatore in sociologia politica e Pier Paolo Tassi, giornalista, ripercorre dieci vicende di cronaca che hanno lasciato attonita la comunità piacentina e non solo, affidandone le ricostruzioni ai giornalisti Gianmarco Aimi, Gianfranco Salvatori, Filippo Lezoli, Marcello Pollastri, Antonella Liotti, Elisabetta Paraboschi, Ermanno Mariani, Pier Paolo Tassi, Patrizia Soffientini e alla associazione “Non una di meno”.
Questo saggio, scrivono i curatori, anche laddove è difficile trovare risposte univoche o un filo conduttore comune fra i capitoli, rappresenta un tentativo di indagare verticalmente nella profondità e nella complessità, senza limitarsi all’individuale, al singolo, al fatto bruto seguendo le piste tracciate da un coro di voci autorevoli, per provare a costruire un mosaico laddove, finora non si sono visti che tasselli sparsi.
CONOSCIAMO I CURATORI DEL LIBRO.
Niccolò Bertuzzi (Piacenza, 1986), ricercatore in Sociologia politica, coordina le attività di comunicazione di diversi progetti europei e collabora con “Left”, rivista italiana a cadenza settimanale, edita dalla società Editoriale Novanta. Ha pubblicato articoli su riviste scientifiche internazionali, oltre a una monografia (I movimenti animalisti in Italia, Meltemi 2018) e due curatele (Popolo chi?, Ediesse 2019; Smontare la gabbia, Mimesis 2019).
Pier Paolo Tassi (Piacenza, 1986), laureato in Filosofia, dopo l'esperienza a Radiosound-Piacenza24 e alla Nuova Cronaca, dal 2018 collabora con Libertà ed è editorialista del Corriere degli Italiani, per il quale scrive di politica nazionale e società. Da cinque anni lavora anche nel sociale, nel settore della tutela e dell'accoglienza.