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Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

"Piacenza. Cittadini selvatici (anche) la loro città"

La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri e le recensioni di autori piacentini, per nascita o per adozione, e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale. Saggi e recensioni di amici del nostro blog

Oggi segnaliamo

Piacenza.Cittadini selvatici (anche) la loro città

Autore Andrea Ambrogio
Editore: TIP.LE.CO
Collana: Taccuini piacentini
Formato:cm 24 x 18, rilegato
Pagine: 64
Data di Pubblicazione: 2019
EAN: 9788832174052
ISBN: 8832174057
Prezzodi copertina euro 18


E’ questo il terzo volume della collana "Taccuini piacentini", nella quale Andrea Ambrogio racconta la bellezza naturale del territorio piacentino utilizzando come principale strumento la leggerezza degli acquarelli e il segno delle matite, guidati dalla sensibilità artistica e Andrea Ambrogio-4-2dalla maestria dell’autore naturalista. E’ una pubblicazione frutto di mesi di appostamenti e osservazioni che in cinquanta tavole racconta le presenze naturalistiche all’interno delle mura rinascimentali. Passando per giardini e vicoli, su sino ai campanili più alti e alla mole di Palazzo Farnese, fa conoscere la flora e una segreta legione di rondoni, civette, merli, passeri, pettirossi e molti altri uccelli che popolano piazze, monumenti e alberi, insieme con altri animali come gechi e grilli: tutti abitanti agresti della città, colti nel loro ambiente. Altrettanto belli i testi che, in proficua competizione con i tratti artistici delle illustrazioni, compongono le pagine di un inusuale suggestivo percorso nel  nostro territorio urbano che svela la presenza di “cittadini selvatici” quali ad esempio “Il grillo del focolare” che, il 18 settembre 2019,

 “ ... ho udito cantare vigorosamente alla base della statua di G.B. Romagnosi, in piazza Cavalli. Cantava in una stretta fessura della pietra e il suo canto si udiva a parecchi metri di distanza....” 

Scrive nella prefazione Lucia Anelli, capodelegazione Fai Piacenza: Fornire nuovi spunti di riflessione, aprire la mente e il cuore ad un'inconsueta lettura di Piacenza, scoprire luoghi che già conosciamo osservandoli con occhi diversi, potendo apprezzare, con rara
sensibilità, la vita e la natura che popolano il nostro centro storico. Non come osservatori distratti ma pronti a cogliere le sfumature e i dettagli che lasciano impresso un ricordo e che tengono acceso in noi il desiderio di conoscenza: stupirsi ancora una volta è possibile e la vera sorpresa arriva quando sono i luoghi che pensiamo di conoscere e che viviamo sbadatamente tutti i giorni quelli che possono riservarci i doni più inaspettati.

CONOSCIAMO  L’AUTORE

ANDREA AMBROGIO, piacentino - (nipote di Aldo 1890-1969 uomo di grandi meriti nella promoziome turistica  della nostra città e della cop-3sua provincia) - è un noto valente artista che svolge la professione di illustratore dal 1991 prediligendo lavorare con acquerello, tempera, china e matita. Ha parteipato a Mostre nazionali e Internazionali tra le quali a Londra alla Mall Gallery, alle annuali esibizioni della Society of Wildlife Artists e alla XI Biennale du Carnet de Voyage a Clermont-Ferrand in Francia. Collabora con Riserve Naturali, Parchi Regionali e Nazionali, per i quali ha pubblicato numerosi libri. Le sue illustrazioni  naturalistiche sono presentate sulle riviste Airone, Oasis, Le Scienze, Focus e pubblicazioni di case editrici nazionali. Nel 2011 ha realizzato una guida sul Parco del Trebbia che raccoglie acquerelli, disegni e scritti.

- Quando e come nasce il suo interesse per  l’accostamento  “Disegno e natura”?

Fin da piccolo ho sempre avuto un forte interesse per gli animali e per la natura in generale... soggetti esclusivi già nei miei primissimi disegni...; il disegno è sempre stato (e lo è tuttora) il mio strumento principe per conoscere la natura in tutte le sue forme viventi. Se terminasse il mio interesse per la natura terminerebbe anche il mio interesse per il disegno... ; disegnavo per cercare di mettere ordine e controllare una natura sfolgorante e infinita nelle sue forme bellissime... e ancora adesso perseguo questo ingenuo e irrealizzabile proposito...

- Prossimo progetto?
Un taccuino sull’Isola d’Elba e uno su Bobbio e dintorni...

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