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Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri di autori piacentini, per nascita o per adozione e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale

Libri piacentini Podenzano

"Podenzano in Libertà"

La nostra sezione Cultura, curata dal giornalista Renato Passerini, dedica questo spazio alla segnalazione e recensione di libri piacentini. Ne entrano a far parte le opere che trattano argomenti riguardanti la nostra provincia: geografici, storici, ambientali, economici, urbanistici, folcloristici, ecc.; a queste si aggiungono i libri di autori piacentini, per nascita o per adozione e i cataloghi delle esposizioni allestite sul territorio provinciale”

PODENZANO IN LIBERTA’

Editore Famiglia Podenzanese

Curatore Gianni Rubini

Testi Matteo Billi, Barbara Sartori

Contributi Stefano Pareti, Angelo Righetti

Pagine 192

Grafica e stampa Tip.Le.Co.

Pagine 204

Gianni Rubini-3

Questo quarto volume della collana che Gianni Rubini e la Famiglia Podenzanese hanno donato alla loro comunità, racconta Podenzano attraverso le cronache di fatti rilevanti o curiosi, apparsi sui giornali, dalla metà dell’Ottocento all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso. La variegata rassegna è il frutto di una lunga, attenta, minuziosa ricerca fatta da Rubini sfogliando pagine su pagine di testate giornalistiche e successiva archiviazione, strutturazione-catalogazione degli argomenti. Fonte principale le fogliazioni del quotidiano Libertà integrate con pagine dalle testate La Scure, Il Piccolo, il Nuovo Giornale, Piacenza Nuova, l’Amico del Popolo, La Fiaccola, l’Unione, La Settimana, la Favilla, La Voce Proletaria e Piacenza Oggi. Nucleo portante la grande massa di articoli scritti dal compianto amico Serafino Maggi, appassionato di storia locale che per primo aveva saputo trarre saggi giornalistici da faldoni archivistici, pubblicazioni datate e documenti sparsi. Nel tempo la sua operosità si era trasformata in sistematica ricerca estesa a tutto il territorio provinciale arricchendo – anche in tandem con la professoressa Carmen Artocchini – il patrimonio della storiografia piacentina.

Scrive Paolo Gentilotti nella prefazione al libro di Rubini: “Tenendo conto che in quegli anni i giornali avevano poche pagine rispetto a oggi, che la tecnologia era fatta di macchine per scrivere e composizione a caldo (il famoso "piombo") e che quindi era più raro trovare spazi sulle colonne del giornale stesso, Maggi, comunque, attento e prolifico era, capace di reclamare e ottenere il giusto spazio per un paese che cresceva, si sviluppava, aveva idee e il coraggio di portarle avanti”.

Il libro si avvale delle foto fornite da due professionisti dell'obiettivo del calibro di Gianni Gaudenzi e di Roberto Saltarelli e del competente contributo di Barbara Sartori e Matteo Billi, brillanti professionisti della carta stampata, che accompagnano gli articoli originali con approfondimenti, richiami, annotazioni e inquadramenti temporali. La memoria così verbale diventa memoria scritta consentendo di mantenere vivi i ricordi, di tramandarli e consegnando il passato al futuro, dando al lettore la possibilità di ripercorrerlo, di rispolverare ricordi persi nella memoria oppure di scoprire per la prima volta storie e personaggi. L'opera annota, attraverso il racconto, fatti, episodi, curiosità, personaggi, arti e mestieri, angoli del paese antico che ricordano la vita di una volta. E poi ancora le associazioni, lo sport, le feste, i luoghi di ritrovo, le celebrazioni liturgiche e i riti, la politica con i suoi amministratori. Insomma un volume da sfogliare, leggere e conservare nel tempo che solamente persone attaccate al proprio paese potevano realizzare. Commenta il sindaco di Podenzano Alessandro Piva “ Sfogliando le pagine dell’opera è possibile anche rendersi conto di come il modo di fare giornalismo di leggere il quotidiano, sia cambiato nel tempo e di come sia profondamente diverso da quello attuale. 

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