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Libri piacentini

Libri piacentini

A cura di Renato Passerini

"Strategie per arredare il vuoto”, un titolo curioso per un libro di grande impatto. Venerdì presentazione alla Feltrinelli

Paolo Marino lavora a Piacenza come giornalista e si occupa prevalentemente di cronaca nera e giudiziaria. Questo suo primo romanzo è stato finalista e menzione speciale all’edizione 2012 del premio Italo Calvino. Racconta la storia di Edo, un tredicenne con una sensibilità speciale. Intorno al protagonista gli oggetti e le persone non hanno contorni definiti, tutto ciò che osserva si deforma e si fa polvere. La scomparsa dei suoi genitori lo porta a una decisione drastica, contro il volere degli zii: vivere solo. A quel punto inizia la sua avventura

Autore Paolo Marino 
Prezzo di copertina € 17,00
Pagine     225 p, brossura
Editore Mondadori (collana Scrittori italiani e stranieri)

La presentazione sarà venerdì 30 maggio alla 18 alla libreria Feltrinelli

Paolo Marino lavora a Piacenza come giornalista e si occupa prevalentemente di cronaca nera e giudiziaria. Questo suo primo romanzo  è stato finalista e menzione speciale all’edizione 2012 del premio Italo Calvino. Racconta la storia di Edo, un tredicenne con una sensibilità speciale. Intorno al protagonista gli oggetti e le persone non hanno contorni definiti, tutto ciò che osserva si deforma e si fa polvere. La scomparsa dei suoi genitori lo porta a una decisione drastica, contro il volere degli zii: vivere solo. A quel punto inizia la sua avventura.

L’estate ha appena iniziato ad arroventare la pianura quando una crepa si apre nella vita di Edo. La sua è l’esistenza di un normale tredicenne, reso speciale da un’immaginazione sensibile come un sismografo, che trasferisce la più piccola vibrazione della realtà nella vertigine di paesaggi surreali, in cui linee, proporzioni e colori danno vita a un mondo magico.

Con gli adulti Edo entra in contatto malvolentieri e nella misura dello stretto necessario; cosa potrebbe esserci di peggio, dunque, dell’incomprensibile accerchiamento di parenti che da un paio di giorni gli si muovono attorno con circospezione, fino al momento in cui – scomposto, assordante, intollerabile – esplode il cordoglio: i genitori di Edo hanno avuto un terribile incidente, e a casa non torneranno più. Ma non c’è da preoccuparsi, Edo andrà a vivere con zia Selma, tutto continuerà come prima.

Solo che lui non ha nessuna intenzione di assecondarli. Non fa scenate, semplicemente si rifiuta di lasciare casa sua. Liberata dalla presenza logorroica degli adulti, la casa di Edo diventa il polo d’attrazione di una serie di personaggi bizzarri: le gemelline dai caratteri complementari Greta e Lavinia –, che emettono “risatine che fanno scricchiolare l’aria” e lo iniziano al mistero della complicità e dell’antagonismo femminili; il compagno di classe Enea, che, trattenendosi sempre sulla soglia, cerca di coinvolgere l’amico in scorribande in bicicletta sull’argine del Po; un rappresentante di aspirapolvere determinato, a suon di candeggina e disquisizioni filosofiche, a stanare i microbi che secondo lui si annidano negli scarichi.

Una libertà provvisoria, una stralunata utopia, che regge finché, sottile, si insinua la violenza. Sulle prime si potrebbe quasi scambiarla per un gioco, ma poco alla volta la legge del più forte si impone nello spazio domestico: “Qualcosa di strano e pericoloso veniva a galla e farci i conti non era un’opzione che potevo rifiutare”.

Con una scrittura nitida, lirica, ironica, Paolo Marino ci conduce nella casa di Edo: è qui che si celebrano l’avventura pirotecnica dell’immaginazione, sempre in bilico tra innocenza e inquietudine, e la danza struggente dei rapporti umani. Qui si riannodano i fili di un difficile passaggio all’età adulta.

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"Strategie per arredare il vuoto”, un titolo curioso per un libro di grande impatto. Venerdì presentazione alla Feltrinelli

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