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La pecora nera

Bullismo e disagio adolescenziale: l’importanza del riconoscere il fenomeno, della prevenzione, della denuncia e dell’intervento mirato sui singoli

Incontriamo Marco, e viviamo, tra le righe del diario di un adolescente, un fenomeno più che mai attuale: il bullismo.

10/01/2015  
Caro Diario…
sono io, Marco… ed anche oggi ti racconto di una pessima giornata, per non dire di M----, come sempre ormai. Sto male, mi sento uno schifo, la testa mi esplode… La mattina appena sveglio, il solo pensiero di andare a scuola mi fa venire l‘ansia, mal di pancia e vomito… sono davvero un rammollito. Tutto questo perché so che davanti a scuola troverò Luca e la sua ‘banda’ pronti a deridermi riempiendomi di insulti, proprio come oggi… “Sfigato, Finocchio…”. Provo ad evitarli ma loro sembrano divertirsi ancor di più, non riesco proprio ad ignorarli. Nemmeno durante le ore in aula riesco ad essere tranquillo, sento i loro sguardi maligni addosso e le loro risatine. Il mio cellulare questa mattina è finito 3 volte nel cestino della spazzatura ( è andata bene perché solitamente ci finiscono anche: diario, occhiali, ecc.). Mi sento solo e mi faccio schifo… non valgo niente, odio la mia vita… ed a volte penso che sarebbe meglio farla finita… Sì è così… Vorrei chiudermi in casa e non uscire più…
P.S. Ho pensato di eliminare il mio profilo Facebook perché anche li vengo perseguitato dai messaggi di quelli stronzi…

11/05/2015    
Caro Diario…
Eccomi, che dirti… Ora le cose vanno meglio!! La situazione dei mesi scorsi mi pesava tantissimo. Mamma però ha l’occhio attento, ha saputo chiedermi cosa non andasse, non volevo parlarne con lei perché mi vergognavo ma lei mi ha capito. Sono così andato a parlare con una Psicologa dei miei problemi… ho scoperto un sacco di cose a riguardo… “ non sono il solo!! E se ne può uscire!!” queste sono le cose che più mi hanno colpito. Ti dirò, non è affatto male la ‘Strizzacervelli’, all’inizio non sapevo cosa aspettarmi, ero impaurito… ma ora parlo con lei di tutto, mi sa capire davvero e scopro me stesso mettendo ordine dentro di me…
P.S. Ho iniziato un corso di Karate e mi piace un sacco!! Sai sono anche bravino… li ho conosciuto Stefano, un mio coetaneo che come me ama la musica, chiacchieriamo spesso! E poi… beh… C’è Sara, ha degli occhi verdi magnifici… prima o poi riuscirò a parlarle ne sono sicuro!!

Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse, anche da parte dei media, nei confronti di episodi di violenza tra ragazzi, spesso riconosciuti come segnale di un diffuso disagio adolescenziale, quando non di una vera e propria emergenza sociale. Il Bullismo è una forma di comportamento aggressivo in cui uno o più bulli/e attaccano ripetutamente ed intenzionalmente un/a compagno/a di scuola, e la vittima non è in grado di difendersi.

I comportamenti prepotenti possono essere suddivisi in due categorie: diretti in cui la vittima è aggredita apertamente, faccia a faccia, ad esempio viene picchiata (prepotenza di tipo fisico) oppure presa in giro, ridicolizzata (prepotenza di tipo verbale). Quelli indiretti avvengono alle spalle della vittima, ad esempio spargendo dicerie per portare la vittima ad un progressivo isolamento dal gruppo.

Accanto a queste forme ‘tradizionali’ di bullismo, esiste ora una tipologia moderna, il Cyberbullismo che ha come mezzo i telefoni cellulari o Internet. Meriterebbe una discussione maggiore ma mi soffermerò soltanto sulle conseguenze più problematiche di questa nuova forma di molestia. L’anonimato dell’autore aumenta il senso di minaccia in quanto la vittima non può capire se l’azione è compiuta da un solo individuo o da un gruppo, questo rende difficile anche la denuncia. L’autore non vedendo le reazioni emotive della vittima, non ha il freno dato dalla reazione empatica e tende ad andare oltre. In fine il Cyberbullismo, proprio per le caratteristiche del canale attraverso cui si muove ha un pubblico potenzialmente infinito con conseguenze devastanti sulla vittima.

La gravità di questa problematica si ripercuote su entrambi gli attori in ruolo, la vittima riporta problemi emozionali e comportamentali, tra cui una bassa autostima e chiusura, con sintomi depressivi. Il bullo riporta difficoltà personali e familiari, come la carenza di abilità sociali indispensabili per una relazione sana con i pari e relazioni conflittuali in famiglia. In oltre spesso si associa ad eccessiva aggressività, incapacità di accettare regole, comportamenti devianti (fumo, alcol, droghe, furti) e scarso rendimento scolastico.  Quindi anche il bullo deve essere aiutato, attraverso un percorso psicologico, ad acquisire abilità che permettano azioni differenti.

Concludendo, ora che conosciamo meglio vittima e carnefice, Marco e Luca sono ai poli opposti di uno stesso problema, il disagio adolescenziale, sottolineiamo quindi l’importanza del riconoscere il fenomeno, della prevenzione, della denuncia e dell’intervento mirato sui singoli. 

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