Le diverse anime dell’autore
Ho esitato a lungo nello scegliere se fare outing o no. Alla fine mi sono deciso anche se l’interrogativo resta aperto. Sono meglio come cuoco oppure come fotografo? Già pormi il problema è un bel gesto di coraggio. Rispondo subito: ritengo di essere eccellente in entrambe le attività come dimostra appunto questa foto di autore che riprende un pane semilavorato da me, pronto ad essere infilato nel forno.
A dimostrare la mia ambiguità sta il fatto che preparo i miei piatti e poi li fotografo. Di essi mi piace la plasticità che sovrasta il gusto (che non manca mai, è ovvio). Questi panini sono delle sculture vere e proprie. Non perché abbia voluto farli così ma perché nel prepararli (e poi nel fotografarli nel loro divenire) mi sono improvvisamente apparsi in questo modo. E’ un debito che il fotografo paga al pasticciere o al fornaio, o al cuoco che coabitano in lui .
A dire il vero tutte queste figure, apparentemente diverse, per non dire antitetiche, coabitano dentro di me in modo confortevole, senza scosse o disarmonie. Le forme dei panini, la loro disposizione occasionale (è un semplice e non governato work in progress) nonché la farina che nella sua soffice e casuale inconsistenza unisce l’insieme, fanno tutti parte di un processo creativo che non esito definire, a giochi fatti ed a clic avvenuto, come artistico. Anche in questi panini c’è dentro molta Piacenza e il bello che questa città ad ogni passo continua a suggerire a tutti noi.
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