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Giovedì, 25 Aprile 2024
Piacenza Nostra

Piacenza Nostra

A cura di Cesare Zilocchi

120 anni di accattonaggio in città

Il problema dei mendicanti in centro storico non è una novità, ma da sempre riguarda Piacenza. Una situazione simile a quella attuale è infatti documentata già sui giornali alla fine dell'800

1896. Quanti accattoni! La cosa ha preso proporzioni veramente enormi. E’ già abbastanza considerevole il numero di vagabondi del sasso che dell’accattonaggio fanno un mestiere, importunando, infastidendo in mille modi i passanti pur di spillare loro qualche quattrino. Perché permettere che altri accattoni forestieri ci capitino, chissà da dove, e col pretesto di offrirvi un pianeta, una canzoncina, i numeri del lotto, o altro, vi rompano i chitarrini nei caffè, per le vie, sulle piazze, nelle osterie, talvolta in casa? C’è un regolamento, procuri il Sign. Ispettore di P.S. di metterlo in pratica e togliere questo sconcio. 
(da Il Progresso 27 giugno 1896).

1951. Proseguendo la loro opera di ripulimento della città dagli accattoni forestieri, secondo gli ordini impartiti recentemente dal Questore, gli agenti di P.S. hanno in questi giorni fermato un diciottenne di Cassino, sorpreso a chiedere l’elemosina, il quale è stato inviato al proprio paese con foglio di via obbligatorio e con diffida di ritornare nella nostra città, e un trentenne padovano per lo stesso motivo. Quest’ultimo è stato momentaneamente passato al carcere mandamentale in quanto verranno chieste sul suo conto le necessarie informazioni.  
(da Libertà 5 luglio 1951).

1971. A Piacenza, accattoni e senza tetto ci furono sempre. In questo secondo dopoguerra il ricovero notturno stava in via Confalonieri, a destra (verso via Roma) poco oltre il mistadello della Madonna di Guastafredda. Lì venivano accolti i nostrani  senza tetto. Alla fine degli anni ’60, gli ospiti diminuirono con regolarità e la struttura di accoglienza, ridotta di conseguenza a pochi letti, fu trasferita nella ex colombaia militare di viale Beverora. Un giorno del 1971, il sindaco Erio Ghillani annunciò al consiglio comunale la chiusura definitiva del ricovero notturno per esaurimento dei poveretti bisognosi di ospitalità. Insomma a Piacenza non c’erano più mendicanti e senza tetto. La notizia fu accolta da un applauso dei consiglieri di tutti i gruppi politici. Si chiudeva, dunque, una pagina lunga millenni? Illusione: sappiamo dalla Caritas diocesana che a Piacenza i senza tetto sono risaliti (nel 2014) al numero di 352.  

2016. Siamo nell'ordine di una cinquantina di presenze e il centro città è sempre più "povero". Soprattutto nelle mattinate di mercato, ma non solo. Una foresta di mani tese che s'incrociano nel triangolo compreso tra corso Vittorio Emanuele, via Calzolai e piazza Duomo: bianche e nere, giovani e vecchie, maschili e femminili, italiane e straniere. Clochard, musicisti, venditori abusivi, artisti di strada e "semplici" poveri, gente che per assicurarsi un pasto chiede la carità...
(da Libertà 27 marzo 2016).

120 anni di accattonaggio in città

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