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Piacenza, una storia per volta

Piacenza, una storia per volta

A cura di Giuseppe Romagnoli

Massarenti, il geniale perforatore di pozzi

Il cavaliere del lavoro James Massarenti, scomparso nel 1955, rese Piacenza la “capitale” della escavazione per pozzi idrici e petroliferi. La sua personalità, l’attività di eccezionale rango pioneristico da lui svolta, costituiscono un capitolo di primaria entità nella storia dell’industria piacentina

Eseguì le trivellazioni in proprio, costruì altre perforatrici, istallando l’azienda meccanica in un vecchio capannone adibito a deposito di proiettili durante la prima guerra mondiale, situato nella zona suburbana fra Barriera Genova e la Galleana, vicino al podere denominato “Casa del diavolo” (attuale Quartiere 2000). In seguito trovato l’aiuto necessario, costruì nuovi fabbricati, acquistò nuove macchine utensili; era un’epoca pioneristica. Pochi i tecnici del settore, difficile costruire i macchinari, perché mancavano accessori non prodotti dall’industria nazionale del tempo, così tutti gli utili venivano continuamente reinvestiti nella Società.

Massarenti tentò perforazioni anche nel piacentino, a Carpaneto, con un pozzo che allora scese a 1500 m. Diciotto mesi di fatiche, ma pista polvere fuoriporta San Raimondo-2trovò solo manifestazioni di gas non utilizzabile industrialmente; ma fu la conferma che le perorazioni dovevano avvenire a grandi profondità. Per primo costruì una sonda di tipo rotary per profondità fino a 3000 m. e, nei primi anni ’50, fino a 4500 m. presentato alla Fiera di Milano. Era il più potente costruito in Europa.

Lo stabilimento (di cui fu fino all’ultimo consigliere delegato e direttore con l’aiuto dei figli, ebbe a quell’epoca al suo attivo più di 2000 pozzi perforati, costruendo impianti rotary da 300, 1500, 3000, 4.500 m. Alcuni degli impianti minori (fino a 1500 m.) erano montati su rimorchio e potevano essere istallati in sole due ore. La sua fama si diffuse ovunque. Nel 1941 gli venne concessa l’alta onorificenza di Cavaliere del lavoro. Scrisse il primo manuale italiano (edito da Hoepli) per trivellazione di pozzi. Insegnò ad un corso svoltosi al Politecnico di Milano e nel 1940 creò a Piacenza la prima scuola per perforatori. Esportò la sua produzione in Egitto, Francia, Turchia e Sud America (Bolivia, Uruguay, Perù ecc). Nel dopoguerra fu il primo presidente del ricostituito Rotary Club di Piacenza. Alla nostra città cercò sempre di essere utile, sia cercando di attirarvi nuove attività che ampliando le proprie.

“Cresciuto all’università della vita e dell’esperienza” (madre di ogni scienza secondo il detto Leonardesco), Massarenti fu uomo di concreto pragmatismo. Detestava, dicono le testimonianze, il verbalismo, le chiacchiere improduttive e demoliva i parolai inconcludenti, pieni di sé, con l’arma del sarcasmo. Ma abitualmente era un autentico “gentleman”, garbato, cordiale, senza essere mai “snob”. Non dimenticò mai le sue origini popolaresche, probe e fiere. Anche la sua figura snella e distinta, sempre soffusa di sorridente cordialità, fu specchio rivelatore della sua personalità protesa agli ideali del lavoro, del progresso, del benessere collettivo. Un capitano d’industria di forte tempra, indomito. Fu fregiato del titolo di Cavaliere del Lavoro come altri grandi piacentini, da Giovanni Rossi a Aride Breviglieri. Ne tratteremo successivamente.

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