Via Borghetto, borgata di “giӓd”: un tempo c’erano tante attività economiche
Hanno attenuato la povertà di tanti nuclei familiari della zona
" Ho dedicato, anni fa, lunghi periodi di studio e di lavoro, per fissare sulla carta la Piacenza popolaresca delle vecchie borgate. Mesi e mesi chiuso in biblioteca ed altri nelle osterie, in circoli ed associazioni, per farmi narrare dagli anziani personaggi ed avvenimenti di un mondo già svanito. Nei loro racconti tutta la ritrosia, quasi pudicizia, nel parlare di una società reietta, di estrema povertà, di uomini duri, quasi scolpiti nella roccia che il tempo inclemente aveva sgretolato, ma di cui permaneva ancora il ricordo, nel loro cuore. Oggi, di fronte alla proposta di raccontare di questa Piacenza completamente svanita nell'oblio del tempo, sono stato inizialmente restio, perché mi rendo conto, passeggiando nelle vie, che nulla è rimasto, se non i fantasmi dei ricordi trasmessi o appena afferrati, nella mia fanciullezza, mentre già stavano svanendo. Ma poi ho riflettuto ricordando il giorno in cui ho condotto mio figlio in giro per quelle vecchie borgate, ritrovando il gusto di consegnargli il ricordo (se lo accetterà) di una realtà che non trovavo giusto svanisse completamente; soprattutto quei valori di probità e solidarietà in cui credeva questa gente rude e resa aspra dalla vita. Così, con nuovi e diversi strumenti di comunicazione, on line, proverò a raccontare di nuovo Piacenza com'era una volta, il suo vero humus popolare. Ma so già che mi rimarrà di tutto questo, inevitabilmente, parafrasando il poeta… ""la rimembranza acerba!"" "
Hanno attenuato la povertà di tanti nuclei familiari della zona
Francesco Jelmoni, è stato senza tema di smentite uno tra i più apprezzati maestri decoratori della Piacenza anni ‘20 e ’30
I nomi stravaganti o diversi che nel passato avevano strade, vicoli e cantoni nella nostra città
I nomi diversi che nel passato avevano strade, vicoli e cantoni: quarta parte
Quando si narra di qualche personaggio tipico della Piacenza popolaresca è facile imbattersi, quando si racconta della sua vita, in un contesto di più ampia accezione storico-economica. E’ il caso di Ettore Fornaroli, detto “Türӧta”, uno dei primi meccanici di motori
Una volta in città i festeggiamenti carnevaleschi costituivano, sotto molti aspetti, una dolce, amabile esplosione di pazzia collettiva che coinvolgeva tutti i ceti sociali