Anche in Italia casi dì febbre Dengue causata dalla puntura della zanzara Aedes Aegypti
Nelle ultime settimane giornali e media parlano spesso della presenza di zanzare sul nostro territorio e delle malattie che questi insetti possono trasmettere. Al momento, a preoccupare, non sono tanto le punture di zanzare comuni (Culex pipiens), quanto quelle delle zanzare Aedes aegyptI e Aedes albopictus (zanzara tigre). Conosciamole:
AEDES AEGYPTI è tra le specie più pericolose in quanto vettore di agenti virali di: Dengue, Chikungunya, Febbre gialla, Zika e altri. Si può riconoscere dalle macchie bianche sulle zampe e da bande chiare a forma di lira sul torace. E' originaria dell'Africa ed è stata trasportata col traffico marittimo in tutte le regioni tropicali e sub tropicali, mentre non riesce a sopravvivere alle temperature invernali delle zone temperate. Si sviluppa in contenitori di acqua presenti in ambito urbano. Le zanzare adulte vivono generalmente all'interno delle case in aree buie: ripostigli, sotto i letti, dietro le tende.
CULEX PIPIENS (zanzara comune) e AEDES ALBOPICTUS (zanzara tigre). Nella zanzara comune e nella zanzara tigre, lo sviluppo delle larve avviene in acqua ed entrambe si riproducono in acqua stagnante, ricca di materiale organico. In ambiente urbano, gli habitat di riproduzione più comune sono tombini, bidoni e altri contenitori occasionali, fossi e canali. La ZANZARA TIGRE - è di origine asiatica, introdotta in Italia nei primi anni '90, attraverso il commercio di pneumatici usati. Ora è diffusa in gran parte del territorio italiano ed è diventata l'insetto molesto per eccellenza nelle aree urbanizzate. E' di colore nero con striature bianche su zampe, torace ed addome. Predilige gli spazi aperti. Raggiunge la sua massima densità nel mese di luglio, fine agosto ed inizio settembre.
E' particolarmente aggressiva nei confronti dell'uomo e punge particolarmente durante le ore diurne, soprattutto nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio. E' in grado di trasmettere alcune malattie: Chikungunya, Dengue e Zika. La ZANZARA COMUNE e’ di colore marroncino e raggiunge la sua massima densità tra fine giugno e inizio luglio. Ne esistono diverse sottospecie; è attiva prevalentemente di sera e di notte e all'interno di ambienti chiusi. Emette un caratteristico ronzio quando si avvicina per pungere. E' responsabile della trasmissione del virus West Nile.
CASI DI FEBBRE DENGUE
Sono stimate 50-100 milioni di infezioni ogni anno, in oltre 100 Paesi endemici, mettendo a rischio quasi la metà della popolazione mondiale. Negli ultimi anni, la Dengue si sta manifestando con epidemie violente; in Brasile, dal 30 dicembre 2018 all'8 giugno di quest'anno, le persone decedute sono state 366. Nelle Filippine, 456 decessi entro la prima metà dell'anno. In Italia, i bollettini periodici della sorveglianza nazionale hanno segnalato dal 1 gennaio al 31 maggio 2019, 46 casi confermati di Dengue, tutti associati a viaggi all'estero. Per i nuovi casi sono in corso provvedimenti di disinfestazione nelle zone interessate. La Dengue è la più importante arbovirosi umana, in termini di morbilità e mortalità. E' una malattia febbrile acuta causata dalla infezione da parte di un virus appartenente alla famiglia delle Flaviviridae, di cui esistono quattro sierotipi differenti. Colpisce neonati, bambini e adulti con sintomi che compaiono 3-4 giorni dopo la puntura. E' chiamata anche "febbre spacca-ossa" per i dolori articolari che può provocare. Il vettore del virus è la zanzara Aedes aegypti. Una volta che l'insetto viene infettato dal virus della Dengue, lo rimane per tutta la vita ed è in grado di trasmetterlo dopo 8-10 giorni di incubazione.
DIFFUSIONE DELLA DENQUE
La Dengue si trova in quasi tutti i paesi tropicali e le epidemie avvengono in genere durante la stagione delle piogge, in aree ad altitudine inferiore a 700 metri. Attualmente, vi è un forte aumento della Dengue nel mondo e la malattia è diventata endemica in molte aree dell'Asia, dell'Africa, del sud est asiatico, delle Americhe e nei paesi del mare Mediterraneo. Riconosciuta per la prima volta nel 1950 durante le epidemie nelle Filippine e in Thailandia, è diventata una delle principali cause di ricovero ospedaliero e di morte tra i bambini e gli adulti.
Due le manifestazioni cliniche da infezione: la Dengue febbrile classica e la Dengue febbrile emorragica. La forma classica, compare con caratteristiche indistinguibili da altre malattie virali. Negli adolescenti e negli adulti, la malattia esordisce dopo 2 - 7 giorni con febbre elevata, cefalea, dolore retrorbitario, mialgie ed artralgie. Si può avere arrossamento del naso con iperemia congiuntivale ed edema delle palpebre (facies della dengue). Successivamente, possono comparire,nausea, vomito e rash cutaneo.
La Dengue febbrile emorragica è una manifestazione clinica potenzialmente letale che compare in persone che hanno già presenti anticorpi neutralizzanti (esempio, bambini con anticorpi ottenuti dalla madre o persone che hanno già subito una infezione da virus della Dengue, ma che vengono reinfettati da un nuovo virus sierologicamente differente.
I fenomeni emorragici compaiono all'esordio con febbre elevata e segni e sintomi della Dengue classica e comparsa di convulsioni dolori addominali, nausea, vomito, emorragie gengivali, epistassi, ematemesi, sangue nelle feci, stanchezza, agitazione. Può causare gravi emorragie ed è quindi, necessario il ricovero per evitare le complicanze ed il rischio di decesso.
PREVENZIONE. Vestiti adeguati e protettivi utili ad evitare il contatto con le zanzare, uso di repellenti zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata. La circolare del Ministero della Salute 7 gennaio 2019, prevede per la trasfusione di emocomponenti labili la sospensione temporanea di 28 giorni dal rientro per i donatori che abbiano soggiornato nelle aree interessate e la sospensione temporanea e di 120 giorni dalla risoluzione dei sintomi per i donatori con anamnesi positiva d’infezione Dengue.
DIAGNOSI DI LABORATORIO. Test sierologici, da effettuare dopo almeno 7-10 giorni dalla esposizione mediante la ricerca degli anticorpi anti-Dengue (IgG, IgM). Test molecolare (PCR) per la ricerca del materiale genetico virale. Rileva la presenza del virus e può diagnosticare la febbre Dengue dopo cinque giorni dalla comparsa dei sintomi.
TRATTAMENTO. Non esiste un trattamento specifico. Nella maggior parte dei casi, le persone guariscono completamente in due settimane. La terapia di supporto prevede il riposo, farmaci antipiretici e somministrazione di liquidi per combattere la disidratazione. La guarigione determina immunità permanente contro il particolare sierotipo virale e quindi è possibile la reinfezione per altro sierotipo.