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Giovedì, 18 Aprile 2024
Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Coronavirus, il test italiano

Impiega solo 2 ore e mezza per la diagnosi, distingue numerosi patogeni, inclusi altri coronavirus e riconosce la presenza del virus anche in persone asintomatiche  

 Anche l'Europa ha messo a punto il suo test diagnostico che risponde alle indicazioni  della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). E' stato ideato dal Gruppo di Christian Drosten dell'Istituto di Virologia della Università  Charitè di Berlino, la cui procedura è pubblicata sul sito www.eurosurveillance.org  in un lavoro  denominato "Detection of 2019 novel Coronavirus (2019-nCoV) by real - time RT.PCR".  Lo ha messo a punto il Gruppo del Laboratorio di Virologia  della Università di Padova diretto dal professor Andrea Crisanti, nell'ambito della rete di Laboratori  europei ENVID  (European  Network for  Diagnostics  of Imported Viarl Dideases), specializzata  nello studio dei "virus da  importazione"  come quelli della Febbre del Nilo occidentale  e della Dengue. "Sono state utilizzate le nuove sequenze di coronavirus depositate nella Banche date Internazionali" - ha  spiegato il professor Crisanti -  "il test è molto sensibile  e si colloca fra i migliori al mondo, impiega solo 2 ore e mezza  per la diagnosi, è accuratissimo e distingue tra numerosi agenti patogeni, inclusi  altri coronavirus, che sono un grande gruppo, possibili responsabili  sia di raffreddori che di infezioni più importanti come la SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome). Riconosce, inoltre, la presenza del virus anche in persone asintomatiche, per le quali l'OMS ha chiarito che la possibilità di contagio, in questi casi, è molto rara. Si tratta di tempi molto brevi per poter gestire rapidamente l'eventuale  presenza di altri casi sospetti. L'Istituto Lazzaro  Spallanzani di Roma, tra i primi in Europa ad isolare il virus, utilizza un test diagnostico simile, ma è importante  avere a disposizione  più di un test a livello europeo per facilitare le diagnosi  e renderle sempre più veloci" - ha  precisato  il professore.  

 La rete Gisaid ha pubblicato un albero genealogico genetico del coronavirus basato  sulle 51 sequenze finora pubblicate,  dalle prime  arrivate dalla Cina, fino a quelle ottenute  negli Stati Uniti, in Francia e  in Germania. I Ricercatori hanno rintracciato tra i coronavirus isolati, delle somiglianze di famiglia fra le quali si evidenziano 7 mutazioni relative a un "antenato comune" che avrebbe  diffuso  l'infezione nell'uomo, nel periodo compreso  tra    novembre e dicembre 2019. I Ricercatori della Banca dati cinese di Microbiologia hanno analizzato i campioni  dei tessuti   animali  prelevati  dal mercato di animali vivi  di Wuhan, considerato il principale punto di partenza  della infezione. Dei 585 campioni analizzati, 33 sono risultati positivi al coronavirus, confermando  che l'origine è un animale  selvatico  venduto nel mercato, nel quale, il nuovo coronavirus si è formato ed è diventato capace di adattarsi all'organismo umano ed i pipistrelli restano  i primi sospettati. 

 AGGIORNAMENTO DEI DATI SULLA EPIDEMIA DI CORONAVIRUS

 Al 5 Febbraio 2020, i dati aggiornati della epidemia da coronavirus, risultano

24.536 persone contagiate e 494 decessi.

In Italia, rimangono i due unici casi confermati di turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani, trasferiti in Terapia Intensiva per insufficienza respiratoria.

Johns Hopkins  Center for Systems Science and Engineering, rende noto  anche i primi numeri sulle guarigioni della  malattia che sono 898.

In Italia, adottati controlli con  termoscanner sui passeggeri  per i voli internazionali.

Coronavirus, il test italiano

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