Covid-19, come diagnosticare i soggetti sintomatici
Le indicazioni del Ministero della Salute
In apparenza, le diverse patologie virali delle vie aeree hanno in comune quasi tutti i sintomi rendendo difficile di primo acchito la diagnosi differenziale. In realtà, non è proprio così e alcuni studi hanno cercato di definire se il riscontro di un certo sintomo o segno o la loro associazione, segnali una maggiore probabilità della presenza di infezione da Sars- CoV-2. Si possono stabilire tre categorie:
- Pazienti che hanno probabilmente Covid - 19 e richiedono un tampone molecolare immediato. In questa patologia vi è un sintomo quasi patognomonico, che è così caratteristico della malattia che ne permette la diagnosi quasi certa ed è “l'anosmia-disgeusia”. La prima si manifesta come perdita dell'olfatto; la seconda con distorsione o abbassamento del senso del gusto.
Questa, risulta presente in circa il 50% dei pazienti positivi e assente nel 97% dei pazienti negativi. Altri sintomi che si correlano con la Covid-19 nei primi giorni di malattia, oltre alla tosse persistente, sono quelli più generici come il dolore muscolare, il malessere generale, la cefalea, la febbre, l'astenia. Dispnea e fiato corto diventano significative aumentando la severità della malattia.
Il medico, nel decidere se segnalare il paziente per l’effettuazione di un tampone tiene conto, oltre ai sintomi, di informazioni anamnestiche inerenti alla probabilità della persona di essere stata contagiata e al rischio individuale legato all'età, alle co-morbidità (coesistenza di più patologie diverse in uno stesso individuo).
-La seconda categoria è quella intermedia: incerta o "area grigia", in cui non vi è la triade anosmia/ageusia, febbre e tosse persistente, ma una associazione meno predittiva di sintomi, insieme ad una anamnesi positiva per i fattori di rischio (co-morbidità),).
Queste sono le situazioni in cui effettuare il test antigenico.
-Infine, l'area degli assistiti, in cui ci si sente di escludere la Covid-19, come la presenza di un solo sintomo o sintomi aspecifici, senza fattori di rischio presenti (co-morbidità). In questi casi si può non prescrivere alcun test.
Occorre sottolineare quanto sia importante che vengano rispettate rigorosamente tutte le norme di distanziamento e di sostenere e rinforzare la capacità di individuazione degli infetti, inclusi gli asintomatici. In questa situazione la tempestività è cruciale e il ritardo nella identificazione dei casi è anche dovuto ai tempi di attesa di esecuzione dei tamponi molecolari.
Per la diagnostica di casi con sintomi che devono essere trattati è irrinunciabile effettuare il tampone molecolare che ha la qualità diagnostica più alta; per tutte le altre condizioni sono disponibili modalità di accertamento rapido (test antigenici con risposta in 15 minuti).
Va riservato il test rapido antigenico, come test di primo livello per i sospetti con sintomatologia non chiaramente Covid - specifica e dove sia possibile, nei contatti.