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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Dagli scienziati della Columbia University uno spray nasale anti-Covid

Lo studio pubblicato sulla rivista Nature, nei test sugli animali ha dimostrato efficacia nell’impedire al virus Sars-CoV-2 di penetrare nelle cellule

Uno studio americano, pubblicato sulla rivista scientifica Nature ha descritto le potenzialità di un innovativo spray nasale anti-Covid, che, nei test sugli animali si è rivelato efficace nell’impedire al virus Sars-CoV-2 di penetrare nelle cellule e di scatenare l’infezione. La sperimentazione di un gruppo di scienziati della Columbia University di New York City riguarda uno spray nasale che funge da scudo contro il virus responsabile della Covid-19, che, in pratica previene l’infezione bloccando potenzialmente la catena dei contagi.

L’innovativo spray è stato testato con successo su un gruppo di 6 furetti. Poiché questa specie animale ha i polmoni simile agli esseri umani i ricercatori sono convinti che il potenziale farmaco possa funzionare molto bene anche sull’uomo.

Le molecole selezionate si posizionano nel naso e nella gola e pur non istruendo il sistema immunitario a combattere la malattia, come fanno i vaccini, forniscono una protezione temporanea efficace, impedendo al virus di penetrare nelle cellule.

I vaccini anti-Covid riducono la possibilità che si verifichi un decorso grave della malattia - affermano gli scienziati della Columbia University - ma sono meno adatti a prevenire la infezione in generale. Lo spray sarebbe in grado di ostacolare il meccanismo che il virus utilizza per fondersi nella cellula ospite, impedendo in questo modo all’agente patogeno di trasferire il carico genetico nelle cellule e bloccando così l’infezione.

Lo spray in sperimentazione è a base di lipopeptidi, ovvero di molecole costituite da un lipide collegato ad un peptide e tipiche del mondo batterico. In base alle evidenze emerse su altri virus respiratori, la protezione conferita sarebbe immediata ed avrebbe una durata almeno di 24 ore. Inoltre, sarebbe molto facile e veloce da somministrare ai pazienti, fattore non marginale, quando si ha a che fare con una tipologia di virus che ha una diffusione molto veloce.

I lipopeptidi resistono a lungo e non richiedono refrigerazione per un mantenimento corretto, ciò significa che possono essere facilmente trasportabili anche in regioni rurali o che non dispongono di frigoriferi per poterli conservare, mantenendo intatti i loro principi farmacologici. Fondamentale è che il composto permanga nel rivestimento nasale. Prima di testare il “peptide” nell’uomo, i ricercatori vogliono replicare questi risultati in un altro modello animale, probabilmente un modello murino (topi e ratti).

Una delle sfide principali degli spray nasali - spiegano gli autori - riguarda la necessità di fare in modo che il composto rimanga nel rivestimento nasale abbastanza a lungo da essere efficace. Naso e gola sono progettati per rimuovere sostanze estranee e potenziali minacce. Data la modalità di contagio di Sars-CoV-2 potrebbe essere utile progettare un presidio da somministrare attraverso nebulizzatori, in modo che possa facilmente raggiungere: la bocca, la gola e i polmoni.

Anche con ampie percentuali di popolazione vaccinata – precisano gli Autori dello studio – questi antivirali rappresentano una importante arma complementare per proteggere le persone e controllare la trasmissione del virus pandemico.

Dagli scienziati della Columbia University uno spray nasale anti-Covid

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