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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Domenica 22 maggio è la Giornata Internazionale per la biodiversità

La diversità biologica è vitale per la salute degli esseri umani; occorrono ecosistemi sani per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile

La International Day for Biological Diversity, promossa dalle Nazioni Unite, si celebra ogni anno per commemorare l’adozione del testo della Convenzione per la Biodiversità avvenuta il 22 maggio 1992, alla Conferenza di Nairobi, in Kenia. E’ un invito alla riflessione sulle mancanze nei confronti dell’ambiente e le possibilità per l’uomo di attuare un profondo cambiamento.

La tutela della biodiversità è requisito necessario per la sicurezza alimentare, la salute, la salvaguardia degli ecosistemi oceanici e terrestri, il contrasto alla crisi climatica, la riduzione delle disuguaglianze.

In base ad una recente pubblicazione su Communications Earth & Environment, l’attuale ritmo di perdita della specie è aumentato in misura elevata e senza precedenti.

La diversità biologica è vitale per la salute e il benessere degli esseri umani ed occorrono ecosistemi sani per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Dalla fine dell’ultima era glaciale, 18.000 anni or sono, si è verificato un iniziale picco di cambiamento della vegetazione, tra 16.000 e 8.000 anni fa, dovuto a diversi fattori, come il ritiro dei ghiacciai, l’alterazione degli oceani e della circolazione atmosferica, seguito da una stabilizzazione di alcune migliaia di anni, durata fino a circa 4.000 anni fa. Da quel momento, la rapidità di mutazione della vegetazione è fortemente aumentata rispetto al periodo precedente, con una crescita che non si è mai fermata ed è ancora in corso. Il ruolo iniziale di questa trasformazione è dovuto alla diffusione dell’agricoltura e delle prime grandi comunità urbane organizzate, attualmente è legata al clima ed all’utilizzo del suolo, che si verificano contemporaneamente. Oggi, siamo al massimo livello dello sfruttamento di suolo, dovuto alle pratiche di agricoltura intensiva, il mondo si sta riscaldando per l’accumulo di gas serra, causato prevalentemente dalla attività umana e ciò influenza l’equilibrio energetico del Pianeta, alterando il clima (squilibrio energetico). I gas serra in atmosfera, dalla CO2 al metano, sostengono ed accelerano i cambiamenti climatici. Il clima che cambia velocemente, negli ultimi tempi, modifica totalmente gli ecosistemi e la rapidità del fenomeno impedisce alla maggior parte delle specie di adattarsi al cambiamento, evolvendo verso l’estinzione.

E’ nota la capacità delle foreste di assorbire CO2 e la loro funzione mitigatrice sui cambiamenti climatici, ma senza tenere conto del contributo che la fitta vegetazione fornisce nel regolare la temperatura locale attraverso la capacità di riflettere la luce solare (albedo) e le proprietà di evapo-traspirazione (il passaggio di vapore acqueo all’aria attraverso le piante e dal terreno). Ad aggravare la situazione climatica e creare danni alla salute delle persone, negli ultimi anni, in alcuni Paesi, sono aumentate, in modo significativo, le tempeste di sabbia che si verificano a causa del degrado del suolo e della siccità, con temperature medie in aumento e precipitazioni in calo.

La natura è uno dei più forti alleati contro la crisi climatica, ma, le temperature globali potrebbero superare il limite di 1,5 gradi Celsius fissato dall’Accordo di Parigi, già nel 2030, un decennio prima del previsto e qualsiasi altro aumento delle temperature potrebbe significare danni irreversibili al Pianeta.

Una sintesi del Rapporto di valutazione sulla biodiversità della piattaforma intergovernativa per la scienza e la politica sulla biodiversità ed i servizi eco sistemici (Intergovernmental Platform on Biodiversity and Ecosystem Services o IPBES1) rivela dati allarmanti: circa 1 milione di specie animali e vegetali sono minacciate di estinzione, alcune di esse entro pochi decenni. Dal 1990 al 2020 la Terra ha perso 287 milioni di ettari di foreste, (13 milioni nel 2017). La distruzione delle foreste e degli habitat terrestri e marini è la causa principale del declino della biodiversità.

Domenica 22 maggio è la Giornata Internazionale per la biodiversità

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