“Fit for 55” (pronti per il 55%) è il nuovo piano Ue sul clima con un composito pacchetto di azioni
“Fit for 55” (Pronti per il 55%) è il pacchetto che si compone di 13 diverse iniziative politiche, presentato il 14 luglio scorso dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e vari Commissari, ma il nuovo Piano divide l’Europa. I Paesi dell’Est sono contrari ai target di riduzione delle emissioni, Italia e Francia chiedono modifiche sulle misure relative a benzina ed energia. Nessuno vuole bocciare il progetto, ma piovono richieste di modifiche e si allungano i tempi di approvazione.
“L’Europa è il primo continente a presentare un’architettura completa per soddisfare le nostre ambizioni climatiche” – ha dichiarato la Presidente Von der Leyen. “Certamente, sarà dura - ha aggiunto il vice Presidente Frans Timmermans – ma se non agiamo, le prossime generazioni dovranno lottare per avere acqua e cibo. Non c’è tempo da perdere”.
Il Piano prevede la riduzione, entro il 2030 del 55% delle emissioni inquinanti, rispetto ai livelli del 1990, in vista dell’obiettivo della neutralità climatica per il 2050.
Elemento fondamentale del Piano è un forte rilancio dell’Emissions Trading System (Sistema di scambio delle emissioni, ETS), creato nel 2004, che rappresenta uno dei più importanti mercati di emissioni del mondo (“cap and trade”).
L’ETS ha limitato ad un tetto complessivo le emissioni di circa 11 mila centrali energetiche e industrie in tutta Europa e ha creato un mercato per consentire a questi 11mila Enti di scambiarsi tra loro quelle quote di emissioni, in modo che, se una industria inquina di più, possa comprare quote da quelle che inquinano di meno, sempre all’interno del limite totale prestabilito, che si riduce di anno in anno. Con il nuovo piano, l’ETS coprirà la totalità delle emissioni dell’Unione, comprese quelle del settore dei trasporti e del riscaldamento delle abitazioni.
PROPOSTO LO STOP ALLE AUTO A BENZINA O DIESEL DAL 2035.
La Commissione propone che le emissioni di vetture e furgoni (per i camion ci sarà una proposta ad hoc), entro il 2030 debbano scendere del 55% rispetto al 2021 e del 100% per il 2035. A quel punto potranno essere immatricolati solo veicoli elettrici o a idrogeno (quelli a combustione già in funzione, potranno continuare a circolare).
La Commissione, dopo una difficile trattativa tra i Commissari, propone la cancellazione dal 2026 della quota di permessi gratuiti concessi al comparto aereo che porterà a un rincaro dei biglietti e chiede di includere nel regime dei permessi anche il comparto marittimo, finora esentato.
Un elemento importante è la proposta di revisione della direttiva sulla tassazione energetica del 2003: la Commissione vuole portare al criterio del contenuto energetico da quello attuale del volume che privilegia i carburanti fossili che, in questo modo, saranno i più tassati. L’esecutivo UE chiede inoltre di portare la quota di energie rinnovabili al 40% entro il 2030 e che gli Stati ristrutturino il 3% degli edifici pubblici ogni anno.
Altro meccanismo innovativo è il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), un sistema che costringerà le Aziende internazionali che operano in settori particolarmente inquinanti a pagare (un dazio) per le emissioni da loro prodotte se vogliono importare in Europa. I settori coinvolti saranno quelli dell’acciaio, del cemento, dell’alluminio e dei fertilizzanti.
Il programma prevede altre misure quali una tassa per i carburanti (molto inquinanti) degli aerei e delle navi e nuove regole e incentivi per favorire l’elettrificazione del sistema dei trasporti.
In previsione, anche decine di miliardi di euro in aiuti per i Paesi membri più poveri che maggiormente utilizzano fonti energetiche non rinnovabili e che rischiano di essere i più penalizzati dal nuovo Piano.