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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Gli effetti del cambiamento climatico son ormai inarrestabili

"I dati satellitari dalla Groenlandia dimostrano che i ghiacciai si sono ridotti così tanto che, se anche il riscaldamento globale si fermasse oggi, la calotta glaciale continuerebbe a ridursi". E' quanto emerge dallo studio "Dynamic ice loss from the Greenland Ice Sheet driven by sustained glacier retreat" pubblicato su "Communications Earth and Environment" da un team di ricercatori statunitensi e olandesi. Questo significa che i ghiacciai della Groenlandia hanno superato il punto critico in cui anche le nevicate non riescono a tenere più il passo con il ghiaccio che si scioglie e che scorre sempre più veloce verso il mare. Lo studio sovvenzionato dalla NASA è stato effettuato dal "Byrd Polar and Climate Research Center" dell'Ohio State University (OSU). I ricercatori hanno analizzato i dati satellitari mensili i oltre 200 grandi ghiacciai che si riversano nell'Oceano e le loro osservazioni mostrano quanto ghiaccio si spezza formando gli iceberg o si scioglie direttamente dai ghiacciai che sfociano nell'oceano. Prima del 2000, la calotta glaciale aveva più o meno le stesse possibilità di guadagnare o perdere massa ogni anno, con il clima attuale aumenterà di massa solo durante un anno ogni 100 anni. L'acqua calda dell'oceano scioglie il ghiaccio dei ghiacciai e rende difficile per loro tornare allo stato precedente. Il ghiaccio che si scioglie o si stacca dalle calotte glaciali della Groenlandia finisce nell'Oceano Atlantico ed infine in tutti gli oceani del mondo ed è uno dei principali fattori che contribuiscono all'innalzamento del livello del mare. Nel 2019, la calotta polare ha perso circa 530 miliardi di tonnellate di ghiaccio sufficienti ad innalzare il livello globale del mare di 1,5 millimetri. Recentemente una sezione di ghiaccio di circa 110 chilometri si è staccata dalla più grande piattaforma della Groenlandia (Nioghalvfjerdsfjorfen o N79) lunga circa 80 chilometri e larga 20. La porzione distaccata, che si è spezzata in più punti, rappresenta, secondo gli scienziati una ulteriore prova dei cambiamenti climatici in atto.Se il clima continuerà a riscaldarsi, avvertono gli scienziati, la regione “N79” diventerà probabilmente uno dei principali centri di azione per la deglaciazione della Groenlandia.

Anche due importanti ghiacciai dell'Antartide, Pine Island e Thwaites si stanno fratturando rapidamente, nei loro punti più vulnerabili, in un processo che potrebbe portare al collasso delle piattaforme di ghiaccio galleggianti a cui sono collegati. Lo hanno rilevato immagini e dati catturati dai satelliti e pubblicato sulla rivista dell'Accademia Americana delle Scienze (PNAS) dal gruppo di Stef Lhermitte, dell'Università Tecnica di Delft, nei Paesi Bassi.

Il ghiacciaio Thwaites in Antartide è noto agli studiosi come "Ghiacciaio del giorno del giudizio". Recenti studi sembrano dimostrare che l'appellativo possa essere reale. Situato lungo la costa del mare di Amundsen, viene attentamente monitorato dagli scienziati per il pericolo potenziale che potrebbe rappresentare, dato che tende a scivolare verso l'oceano e che il processo di scioglimento è sempre più rapido: le conseguenze potrebbero essere drammatiche nel prossimo futuro.

Gli effetti del cambiamento climatico son ormai inarrestabili

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