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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

I diverticoli del colon, perché si formano e quali terapie?

I diverticoli del colon sono frequenti nei soggetti oltre i quaranta anni e la loro incidenza aumenta progressivamente dalla sesta-settima decade di vita. In Italia, si stima colpiscano circa il 65 - 70% degli adulti, in particolare le donne. Possono essere un riscontro casuale durante un accertamento endoscopico o radiologico, oppure manifestarsi mediante un quadro clinico acuto, con diversi aspetti di gravità, quando diventano sede di focolai settici.

Il diverticolo del colon è un’estroflessione terminante a fondo cieco della mucosa e sottomucosa (nelle forme congenite comprende anche lo strato muscolare), ha un diametro variabile tra i 3 e 10 mm, mentre nelle forme giganti (estremamente rare) può essere > a 4 cm. L'eziologia è multifattoriale e diversi studi hanno suggerito una correlazione con fattori alimentari (dieta a basso contenuto di fibre e acqua o ad alto contenuto di carni rosse), fattori ereditari e alterazioni della struttura parietale e della motilità del colon. L'80% dei pazienti è asintomatico o presenta solo costipazione intestinale, mentre il 20% è sintomatico con dolore e sanguinamento quando si sviluppano complicanze infiammatorie o emorragiche. I pazienti con diverticolosi a volte sviluppano sintomi gastrointestinali non specifici: gonfiore, stitichezza, diarrea e passaggio di muco dal retto (malattia diverticolare sintomatica non complicata). Le complicanze sono più frequenti nelle persone che fumano, obese, sedentarie e che usano FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei). Le complicanze si verificano nel 15-20% dei pazienti e comprendono: diverticolite, sanguinamento e colite segmentaria.

colon-subpage-2I diverticoli sono quasi sempre forme acquisite, più spesso localizzati nel colon discendente e sigma. Sono più frequenti nelle popolazioni occidentali e si pensa possa esserci una relazione con una dieta povera di scorie che rende la massa fecale poco voluminosa.  La parete del diverticolo è formata dalla sola tonaca mucosa in diretto contatto con la sierosa peritoneale e l'assenza di fibre muscolari favorisce il ristagno del materiale fecale. Questo spiega la frequenza con cui un diverticolo può diventare sede di un focolaio settico e di come il processo infiammatorio o infettivo possa complicarsi con la perforazione e estendersi agli organi vicini. La diagnosi può essere effettuata attraverso la  colonscopia, la videocapsula endoscopica, il clisma opaco, la TC e la RM. Nella fase non complicata, il paziente può lamentare irregolarità dell'alvo, dolori addominali, spesso alla palpazione può essere apprezzata una "corda colica" quando vi sia uno stato spastico della parete intestinale. La diverticolite è l'infiammazione e/o infezione dolorosa di un diverticolo, può essere complicata e presentarsi in vari gradi, dalle forme catarrali si può giungere a quella ulcerativa e flemmonosa. Questi processi suppurativi e necrotici conducono facilmente alla perforazione del diverticolo (data la sottigliezza della parete), con conseguenti peritoniti diffuse, formazione di ascessi peridiverticolari, aderenze con gli organi vicini e formazione di tragitti fistolosi.

Il quadro clinico della diverticolite acuta è caratterizzato da febbre, dolore addominale, per lo più localizzato al quadrante inferiore sinistro, nausea e vomito. L'addome si mantiene in genere trattabile, compaiono, però segni di peritonismo con spasmo muscolare di difesa e dolorabilità accentuata quando si verifica la perforazione libera, quadro aggravato dalla comparsa di shock settico, per l'alta carica batterica del contenuto colico. La perforazione può avvenire anche senza una flogosi diverticolare, in seguito ad un brusco aumento della pressione endocolica nell’esecuzione di un enteroclisma o per insufflazione di aria durante una colonscopia.

Il trattamento dell'attacco acuto di diverticolite prevede una dieta idrica (per via parenterale nei casi gravi) e la prescrizione di un antibiotico a largo spettro. Le forme complicate richiedono l'intervento chirurgico che è anche indicato per risolvere le complicanze occlusive causate dalla stenosi dovuta al ripetersi di episodi flogistici cronici di diverticolite e consiste nella resezione della parte di colon interessata dai diverticoli che può essere eseguito per via laparoscopica o laparotomica tradizionale. Nelle diverticolosi asintomatiche è opportuna una pulizia dell'alvo, spesso stiptico e una dieta ricca di fibre vegetali e scorie, pasti poco abbondanti e frequenti. Il sanguinamento si verifica nel 10-15% dei pazienti e la fisiopatologia  è sconosciuta, ma è stato segnalato che i Fans aumentano il rischio di emorragia. La maggior parte dei sanguinamenti (75%) cessa spontaneamente, i successivi episodi richiedono l'intervento endoscopico (colonscopia), ma dopo un secondo episodio di sanguinamento, il rischio di recidiva aumenta fino al 50%. Nessun trattamento è richiesto per le forme asintomatiche. Nella diverticolosi con sintomi gastrointestinali non specifici è consigliata una dieta ad alto consumo di fibre, integrata con preparazioni di semi di psyllium o crusca.

 

I diverticoli del colon, perché si formano e quali terapie?

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