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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

I "super anticorpi", l'altra frontiera contro Sars-Cov-2

Prevenire la Covid-19 con il vaccino per evitare che numerose persone, da qui al raggiungimento della immunità di gregge, si possano ammalare, ma anche curare la malattia e questo è il ruolo degli anticorpi monoclonali che innanzitutto, curano.  In America, dove i colossi biotech "Regeneron" ed "Eli Lilly" hanno ottenuto le autorizzazioni dalla FDA (Food and Drug Administration), l'Agenzia Americana del Farmaco, stanno procedendo alla commercializzazione dei loro "super anticorpi".

Gli anticorpi monoclonali servono sia per la prevenzione che per migliorare le condizioni degli infetti. Se vengono somministrati ad una persona sana, la protezione scatta immediatamente, se ad un soggetto con tampone positivo, si aiuta l'eliminazione del virus da parte dell'organismo.

Gli anticorpi monoclonali contro Sars - CoV-2 sono prodotti grazie alla ingegneria genetica, quindi in laboratorio e copiano il comportamento degli anticorpi umani attaccando e distruggendo il virus

Si chiamano monoclonali perchè essendo prodotti da un clone sono tutti identici. In questo si differenziano dagli anticorpi che troviamo nel nostro organismo dopo che sono venuti a contatto con una malattia.

Nella Covid - 19, si sono dimostrati in grado di neutralizzare il Sars-CoV-2 agendo sulla proteina Spike, cioè  la chiave che apre la serratura della cellula al virus permettendogli di entrare nell'organismo. Funzionano quindi, come un antidoto, per bloccare la carica virale e l'ingresso nelle cellule.

La sperimentazione in Italia

Anche in Italia, la "Fondazione Toscana Life Sciences" è ormai ad un passo dal traguardo. Del progetto condotto nel "Monoclonal antibody discovery (Mad) Lab" di Siena è responsabile il microbiologo professor Rino Rappuoli, scienziato, in prima linea nel campo dei vaccini e della ricerca. Unicoop Firenze e altre Coop italiane hanno deciso di sostenere questa ricerca che si dovrebbe concludere nel marzo prossimo. "Siamo pronti a partire in questi giorni con la sperimentazione sull'uomo dell'anticorpo monoclonale MAD004J08 che si svolgerà in due fasi. La prima coinvolgerà un gruppo di soggetti sani, a cui sarà somministrato il nostro anticorpo e questo ci permetterà di osservare la sicurezza. Ai primi di gennaio procederemo con 500 soggetti positivi al tampone rino-faringeo ed in questo caso, valuteremo la sua efficacia, se, e come agirà sullo sviluppo dei sintomi della malattia. Le aspettative sono altissime e, non solo perchè gli anticorpi studiati in America hanno già dimostrato di ridurre oltre il 70% il rischio di ospedalizzazione per i pazienti Covid. L'anticorpo ha anche il vantaggio, oltre a guarire, di creare una immunità a breve termine " - ha spiegato il professor Rappuoli. "Sei mesi di protezione, per la precisione, che, a differenza del vaccino, inizia subito dal momento della iniezione, e non richiede una seconda dose e neppure i 45 giorni necessari alla profilassi per agire nel corpo di un essere umano. Un'arma fondamentale, nel corso del 2021, quando le dosi di vaccino saranno contate e si dovrà mettere in sicurezza prima di tutto le categorie più esposte: medici, infermieri, personale sanitario, forze dell'Ordine" - hanno precisato i Ricercatori di Siena. Due percorsi complementari quelli di anticorpi e vaccini, grazie ai quali la pandemia potrebbe essere sconfitta nel tempo di un anno.

Anche il "super anticorpo italiano" dovrà essere autorizzato dagli Enti Regolatori preposti (EMA ed AIFA), le Agenzie Europea ed Italiana del Farmaco. Dovrà essere prodotto su larga scala; la Fondazione Toscana Life Sciences dovrebbe essere supportata dal Governo, con cui sono in corso da tempo colloqui e dovrà anche dimostrare di essere sostenibile (a differenza del vaccino, il costo delle dosi può essere più oneroso). Ci aspettiamo di iniziare la distribuzione su larga scala a marzo che sarà inizialmente tutta concentrata nel nostro Paese " ha assicurato il professore Rappuoli.

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