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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Il 28 aprile è la Giornata mondiale dedicata alle vittime dell’amianto

Il 28 aprile si celebra la Giornata mondiale dedicata alle vittime dell’amianto, il cui numero è altissimo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima 100mila morti accertate all’anno ed almeno 125 milioni di lavoratori esposti.

Tutte le tipologie di amianto sono cancerogene per l’uomo e possono causare: il mesotelioma, il tumore polmonare, della laringe, dell’ovaio, dello stomaco e del colon. Oltre alle patologie neoplastiche, l’esposizione ad amianto può causare asbestosi. Uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) stima per l’Italia 4.410 decessi/anno dovuti alla esposizione ad amianto, nel periodo 2010-2016 (3.860 uomini e 550 donne), di questi, 1.515 sono deceduti per mesotelioma maligno, 58 per asbestosi, 2.830 per tumore polmonare e 16 per tumore ovarico.

La principale via di esposizione alle fibre di amianto avviene attraverso l’apparato respiratorio, quando le fibre sono inalate. Le esposizioni alle fibre possono essere di tipo professionale oppure non occupazionale (ambientale).

Lo IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato tutti i tipi di asbesto sostanze cancerogene certe per l’uomo (gruppo 1).

Il primo caso certo di malattia causata dall’accumulo di fibre di amianto nei polmoni, l’asbestosi, risale agli inizi del ‘900, ma poi ci volle molto tempo per dimostrare il nesso tra l’esposizione alle fibre di amianto e queste malattie; a causa del loro lungo tempo di latenza, ma anche per gli ostacoli alla divulgazione dei dati scientifici, attuati dai produttori tesi a non rinunciare ai profitti economici derivanti dalla commercializzazione dei materiali in fibrocemento.

LE MALATTIE CAUSATE DALL’AMIANTO

L’asbestosi è una pneumoconiosi dose-dipendente di tipo esponenziale e la prevalenza appare più evidenziata nei fumatori. Il sintomo principale è la dispnea, presente inizialmente sotto sforzo, poi anche a riposo, che compare quando il quadro clinico funzionale  è già alterato. Tosse secca e dolori toracici sono anch’essi sintomi di uno stato avanzato della fibrosi polmonare. La radiografia del torace e le prove di funzionalità respiratoria, come la spirometria sono di importanza fondamentale nella diagnosi.

Il carcinoma polmonare da asbesto presenta caratteristiche cliniche non differenti dalle neoplasie indotte da altre cause. L’effetto della dose, in quasi tutti gli studi epidemiologici emerge chiaramente l’esistenza di una relazione dose-risposta, prevalentemente di tipo lineare. Esiste un effetto sinergico tra il fumo di sigaretta ed esposizione ad amianto  nel determinare l’insorgenza di neoplasia polmonare. Il fumo di sigaretta da solo incrementa di circa 11 volte il rischio di neoplasia polmonare, mentre l’esposizione ad amianto in lavoratori non fumatori incrementa il rischio di circa 5 volte.

Le membrane sierose che rivestono i polmoni (pleura) e gli organi addominali (peritoneo), sono sedi del tumore caratteristico della esposizione all’asbesto: la neoplasia pleurica o peritoneale, denominata mesotelioma.

L’amianto è ancora prodotto in Cina, Brasile, Kazakistan e Russia. In Italia, dove è bandito dal 1992 (Legge 257/92 art.10), i materiali contenenti amianto sono stimati 40 milioni di tonnellate, per un totale di 58 milioni di mq di coperture in cemento-amianto. I siti interessati sarebbero 86.000, di cui 7.669 bonificati e 1.778 parzialmente bonificati. L’Osservatorio Nazionale  Amianto (O.N.A) ha segnalato la presenza di amianto in almeno 2.400 scuole, 1.000 biblioteche ed edifici culturali, 250 ospedali. Anche nella rete idrica è stata rilevata la presenza di amianto  in 300.000 Km di tubature.

I dati epidemiologici e tossicologici disponibili sui rischi gastrointestinali derivanti dalla ingestione delle fibre di amianto impongono prudenza, poiché le tubature dell’acqua potabile realizzate  prima del 1993 sono di cemento amianto e specialmente, in seguito a terremoti e ad attività di manutenzione, queste  fibre si disperdono nell’acqua.

Secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), esiste un rapporto causale tra ingestione di amianto e cancro dello stomaco e del colon-retto. Il rischio di tumori sarebbe proporzionale alla concentrazione di fibre ingerite attraverso il consumo quotidiano di acqua potabile ed alla durata della esposizione.

Il 28 aprile è la Giornata mondiale dedicata alle vittime dell’amianto

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