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Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Il 4 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro

È la seconda causa di morte a livello globale. L’uso del tabacco è considerato il più grande fattore di rischio evitabile

Si celebra il 4 febbraio di ogni anno la Giornata Mondiale contro il cancro (World Cancer Day) promossa dalla UICC (Union for International Cancer Control) e sostenuta dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per aumentare la consapevolezza sulla malattia che oggi con circa 10 milioni di decessi anno rappresenta la seconda causa di morte a livello globale, il cui primato è costituito dalle malattie cardiovascolari.

Attualmente, si stima che i casi di tumore riconducibili ad una predisposizione familiare, su base genetica, siano circa il 10%. I geni responsabili delle forme familiari di cancro sono in genere varianti difettose di geni chiamati oncosoppressori (deputati cioè ad ostacolare la formazione dei tumori), o di geni coinvolti nei processi di riparazione dei danni al DNA.

È possibile prevenire, tra il 30 ed il 50% di tutti i casi di cancro, attuando politiche e programmi nazionali per sensibilizzare le persone a ridurre l’esposizione ai fattori di rischio, adottare stili di vita sani e a sottoporsi agli screening per la diagnosi precoce.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC) di Lione ha stilato la classifica delle sostanze che possono provocare il cancro (cancerogeni o carcinogeni).

Con sufficienti evidenze di cancerogenicità negli esseri umani, la sostanza viene classificata nel gruppo 1 (fumo di tabacco, bevande alcoliche, naftalina, aflatossine, nitrosammine (contenute negli insaccati), radiazioni ultraviolette, benzene, diossina, amianto, raggi X, raggi gamma, fosfati, ciclosporina (immunosoppressore), fibre di fluoro-edenite (simili all’amianto), inquinanti dell’aria). Le sostanze appartenenti al gruppo 1 sono certamente cancerogene e sono circa 120 agenti.

EPIDEMIOLOGIA DEI TUMORI

In tutto il mondo, l'uso del tabacco è considerato il più grande fattore di rischio evitabile. I costituenti del fumo con maggiore potenziale cancerogeno sono: l’1,3 – butadiene, l’arsenico, il benzene, il cadmio, il polonio ed il benzopirene. Il butadiene, pur essendo meno potente di altre sostanze è considerato il più importante perché presente nel fumo di sigaretta in grandi quantità. L’arsenico è particolarmente pericoloso perché tende ad accumularsi nell’organismo ed interferisce con la capacità di riparare i danni al DNA. Il benzene è responsabile di una quota significativa (dal 10 al 50%) delle leucemie provocate dal fumo. Il cadmio introdotto fumando sigarette è in quantità tali da superare la capacità dell’organismo di neutralizzare l’azione tossica e tra le sostanze radioattive è di particolare rilievo il polonio 210 radioattivo. Questa sostanza si deposita nei polmoni esponendoli ad altissime dosi di radiazioni ad alta energia che possono indurre mutazioni particolarmente cancerogene nel DNA. Il benzopirene, uno degli idrocarburi policiclici aromatici più studiati, tende a mettere fuori uso il gene che codifica per la proteina p53, una delle molecole più importanti per proteggere l’organismo dal cancro. Una relazione significativa è stata dimostrata tra fumo di sigaretta e cancro del pancreas.

Studi epidemiologici indicano incrementi di mortalità per tumore polmonare dovute a emissioni industriali di raffinerie e polipetrolchimici e degli stabilimenti metallurgici.

L’aumento di linfomi non-Hodgkin è stato messo in relazione con la contaminazione diffusa di policlorobifenili e preoccupante è la crescita del cancro della tiroide, della mammella e del mesotelioma, in aree dove i terreni sono profondamente inquinati da diossina. Dalla valutazione di studi autorevoli è emersa la correlazione, cioè la relazione causa-effetto tra emissioni di polveri e biossido di zolfo e alta incidenza di tumore polmonare e infarto del miocardio. Il benzopirene favorisce l’insorgenza del tumore polmonare, le nitrosammine del tumore vescicale.

Il benzene, che si trova in alta concentrazionenei vapori della benzina è possibile causa di leucemia tra i lavoratori dell’industria delle colle e delle vernici. Il cloruro di vinile o PVC costituente di materiali plastici di vasto impiego è stato posto in relazione con tumori epatici.

Un numero elevato di sostanze conservanti  e coloranti vengono introdotte nell’organismo con potenziale effetto cancerogeno, fra queste: i nitrati usati nella industria conserviera dei salumi che sono stati implicati nello sviluppo di carcinoma dello stomaco e del colon, ma anche la affumicatura e la cottura alla brace. L’acrilamide, una sostanza che si sprigiona quando i grassi friggono, tostano o cuociono al forno, aumenta il rischio di sviluppare il cancro ovarico, uterino e mammario.

Il consumo di alcol è in grado di potenziare l’effetto cancerogeno del fumo ed i tumori ad esso correlati sono: il cavo orale, faringe, laringe, esofago, fegato e mammella.

Uno degli agenti cancerogeni più lesivi per l’essere umano che causa tumori è lamianto, chiamato anche asbesto e  considerato il peggior cancerogeno del terzo millennio. I dati epidemiologici diffusi dall’Osservatorio Nazionale, confermano un’alta mortalità, ogni anno, in Italia, per mesotelioma pleurico, altamente letale ed altre neoplasie, tra cui: il polmone, il faringe, lo stomaco, il fegato, l’esofago, il colon-retto e l’ovaio. L’AIRC ha definito l’amianto agente cancerogeno certo (gruppo 1). Secondo gli esperti, il picco di mortalità causata dal tumore pleurico sarà entro il 2025.

Di particolare importanza sono le diossine,  sostanze formate da idrocarburi aromatici legati ad atomi di cloro. La fonte accertata, maggiormente significativa di diossine deriva dai processi inefficienti di combustione, specialmente in elevate quantità di sostanze clorurate: incenerimento di rifiuti solidi urbani e gli ospedalieri, caratterizzati da una elevata percentuale di prodotti monouso realizzati in PVC (Polivinile Cloruro). Le diossine sono gli agenti inquinanti più conosciuti prodotti dagli inceneritori e causa di danni alla salute pubblica, incluso il cancro, danni al sistema immunitario e problemi riproduttivi. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul cancro, ha riconosciuto la diossina cancerogeno umano certo (gruppo 1) ed è stato dimostrato che si può formare in diversi processi di combustione: motori di auto, navi ed aerei, stufe e caminetti domestici ed incendi forestali.

Gli ossidi di azoto vengono prodotti principalmente dalla combustione del gasolio nei motoveicoli e dai processi industriali, particolarmente quelli coinvolti nella produzione di energia.

Dal Centro Internazionale di Ricerca sul cancro, l’OMS conferma la nocività delle emissioni diesel e la necessità che l’esposizione a questa miscela di prodotti chimici (ossidi di azoto, monossido di carbonio, polveri sottili), sia ridotta in tutto il mondo. Le emissioni allo scarico dei motori diesel sono considerate cancerogeni certi (gruppo 1) per gli esseri umani e sono associate ad un rischio maggiore di tumore polmonare e della vescica. Per i pesticidi, fitofarmaci e fertilizzanti sintetici, i principali rischi riguardano i tumori del sangue, ma anche del polmone, pancreas, colon-retto, vescica, prostata, cervello e melanoma.

Tra i fattori di natura fisica, le radiazioni ionizzanti (raggi X e Y) sono responsabili del 3% delle neoplasie. Quasi tutti i tessuti dell’organismo sono suscettibili di danno, ma gli organi più sensibili sono: il midollo osseo, la mammella e la tiroide. Le radiazioni elettromagnetiche del Sole costituiscono il fattore di rischio più importante per i tumori cutanei, compreso il melanoma.

Tra i virus, si considerano quelli epatitici (HBV e HCV) per i tumori epatici e  l’HPV (Papilloma virus umano), per il cancro della cervice uterina.

Il 4 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro

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