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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Il “BioHub Globale”, laboratorio internazionale dell’OMS custodirà i virus di tutto il mondo

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) costruirà in Svizzera, nella città di Spiez il laboratorio “BioHub”, un deposito in cui saranno conservati i virus di tutto il mondo. Il protocollo d’intesa, firmato il 24 maggio scorso, si pone l’obiettivo di immagazzinare gli organismi responsabili delle patologie più pericolose per gli uomini e gli animali: il virus dell’influenza aviaria, il virus Ebola, il virus Zika e il Sars- CoV-2 responsabile della Covid-19.

La struttura rappresenta un Centro per la ricezione sicura, il sequenziamento, lo stoccaggio e la preparazione di materiali biologici per la distribuzione ad altri laboratori, per fornire valutazioni di rischio e sostenere la preparazione globale contro virus ed altri agenti patogeni e per studiare le malattie.

“La pandemia di Covid-19 e altri focolai ed epidemie, hanno evidenziato l’importanza di condividere rapidamente le conoscenze sui patogeni per aiutare a livello globale la Comunità scientifica a valutare il rischio e sviluppare contromisure come diagnostica, terapia e vaccini” - ha affermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS - il sistema BioHub è un passo importante per facilitare questo flusso di informazioni e ringraziamo il Governo svizzero per il suo sostegno nella creazione del primo impianto”.

L’OMS sta conducendo una fase pilota, utilizzando Sars-CoV-2 e le sue varianti per testare la fattibilità e le modalità operative per la condivisione di tali materiali con le strutture del Sistema BioHub.

Il nuovo laboratorio dovrà rispettare la massima sicurezza e molti scienziati attenti al lavoro per evitare che una sola provetta sfugga al controllo. Rabbia, poliomielite, peste bovina, febbre gialla, antrace, sono alcuni dei nomi di malattie presenti nel catalogo dei laboratori autorizzati a conservare i virus più pericolosi nel mondo. In questi Centri di Ricerca chiamati BSL- 4, vengono tenuti in vita i patogeni di livello quattro di biosicurezza, cioè virus altamente contagiosi, conservati in provette a temperatura ed ossigeno costanti, in apposite stanze chiuse, con sistemi di sicurezza progettati per resistere ad incendi e terremoti. Per entrare in questi laboratori, gli scienziati devono indossare una tuta ed un casco (simili ad un astronauta) e prima di uscire devono effettuare due docce con disinfettante per evitare di portare all’esterno il virus o altro agente patogeno.

Il primo laboratorio di questo tipo è stato fondato nel 1910 a Reims, una piccola isola in Germania e soprannominato “Alcatraz dei virus” perché nessuno, a parte gli scienziati, ha accesso. Uno dei più importanti sorge a Wuhan, la città cinese da dove è partita l’epidemia di Covid-19. Oggi, esistono circa 50 laboratori in tutto il mondo, due anche in Italia: all’Ospedale “Lazzaro Spallanzani” di Roma e all’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano.

Il “BioHub Globale”, laboratorio internazionale dell’OMS custodirà i virus di tutto il mondo

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