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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Salute e medicina on line

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A cura di dottoressa Rosanna Cesena

Il clima cambia il profilo delle Alpi che stanno perdendo superficie e spessore

Aumentano frane, valanghe di roccia e di ghiaccio

Le Alpi sono sempre più fragili, vulnerabili e instabili a causa della crisi climatica e del riscaldamento globale. Negli ultimi cento anni, le masse glaciali hanno perso circa la metà del loro volume.

La Carovana dei Ghiacciai 2021 realizzata dal 23 agosto al 13 settembre da Legambiente, con il supporto del Comitato Glaciologico Italiano (CGI), si è rivolta in particolare sui tredici ghiacciai alpini italiani, incluso il Glacionevato appenninico del Calderone. Le osservazioni delle tappe della Carovana sono state confrontate con i dati complessivi della campagna 2019/2020.

Sui ghiacciai delle Alpi Occidentali, la tendenza al ritiro frontale segnalato dai monitoraggi degli ultimi decenni è stata accompagnata da veri e propri fenomeni diffusi di collasso delle masse glaciali, anche in settori distanti dalle masse. Lungo la fascia orientale delle Alpi, troviamo -70 metri al Ghiacciaio Occidentale del Gran Neyron, Gran Paradiso.

Preoccupa la situazione delle Alpi dell’Italia, dove da ovest ad est si registra un marcato regresso dei ghiacciai. Sulle Alpi orientali, il massimo ritiro frontale (83,5 metri) si è registrato nel Ghiacciaio di Saldura Meridionale, su quelle centrali, il Ghiacciao dei Forni, la cui fronte è arretrata di oltre 48 metri. In contrazione anche il Glacionevato del Calderone, sul Gran Sasso, in Abruzzo.

Gli indicatori del processo - hanno evidenziato Legambiente ed il Comitato Glaciologico italiano - sono: l’aumento in misura sempre più accelerata della fusione dei ghiacciai che stanno perdendo superficie e spessore e l’aumento di frane, valanghe di roccia e di ghiaccio.

Attualmente, l’altezza del Monte Bianco misura 4.807 metri e 81 centimetri, 91 centimetri in meno rispetto al 2017. Lo riferisce l’Ordine dei Geometri esperti dell’Alta Savoia: un gruppo di professionisti francesi che ogni due anni, scala la montagna più alta di Europa con l’obiettivo di misurarne l’altezza. Anche se non ci accorgiamo, le alture si modificano continuamente e subiscono l’effetto del vento, del caldo e della pioggia. Gli agenti atmosferici possono erodere le rocce, oppure sciogliere neve e ghiaccio dalla cima, abbassando la montagna anche di parecchi centimetri.

Anche il Ghiacciaio dell’Adamello ha subito una forte contrazione: 65 metri di spessore negli ultimi14 anni - secondo il Servizio Glaciologico Lombardo.

“Le Alpi e più in generale gli habitat di montagna - per Legambiente ed i geologi che hanno studiato la situazione - subiscono molto prima e in maggior misura rispetto ad altri luoghi, gli effetti della crisi climatica, diventando ambienti sempre più fragili. E’ fondamentale che si definiscano al più presto adeguate strategie e piani di adattamento al clima, su scala regionale e locale perché non si può più perdere altro tempo”.

Il clima cambia il profilo delle Alpi che stanno perdendo superficie e spessore

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